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Autore: _liamsnipples    15/07/2012    5 recensioni
«VATTENE! NON TI VOGLIO PIU' VEDERE! E PORTATI ANCHE LEI!» urlò l'uomo muscoloso e prepotente, biascicando le parole sotto l'effetto dell'alcool. Da dietro la sua persona imponente sbucava il visino dolce e fragile di una bambina bionda con due occhioni azzurri pieni di lacrime. Tremava.
«Con piacere, non aspettavo altro! Ubriacone!» ribattè un ragazzo, circa ventenne. Era sicuro di sè e stringeva i pugni nervoso, cercava di trattenersi dal distruggere ogni singola cosa si trovava in quella catapecchia.
«NON PARLARMI IN QUEL MODO! Sono pur sempre TUO PADRE!» si adirò l'uomo che puntò il dito contro il povero ragazzo.
«NO! MAI! Dopo quello che hai fatto non dovrei nemmeno rivolgerti la parola!» si avviò verso la bambina e la prese in braccio, raccolse i pochi effetti personali e giocattoli che avevano in casa, le chiavi della macchina e uscì di casa sbattendo la porta. Quella porta che non avrebbe rivisto più.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Niall Horan, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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01_La svolta
LA SVOLTA



«VATTENE! NON TI VOGLIO PIU' VEDERE! E PORTATI ANCHE LEI!»
urlò l'uomo muscoloso e prepotente, biascicando le parole sotto l'effetto dell'alcool. Da dietro la sua persona imponente sbucava il visino dolce e fragile di una bambina bionda con due occhioni azzurri pieni di lacrime. Tremava.
«Con piacere, non aspettavo altro! Ubriacone!» ribattè un ragazzo, circa ventenne. Era sicuro di sè e stringeva i pugni nervoso, cercava di trattenersi dal distruggere ogni singola cosa si trovava in quella catapecchia.
«NON PARLARMI IN QUEL MODO! Sono pur sempre TUO PADRE!» si adirò l'uomo che puntò il dito contro il povero ragazzo.
«NO! MAI! Dopo quello che hai fatto non dovrei nemmeno rivolgerti la parola!» si avviò verso la bambina e la prese in braccio, raccolse i pochi effetti personali e giocattoli che avevano in casa, le chiavi della macchina e uscì di casa sbattendo la porta. Quella porta che non avrebbe rivisto più.

DIECI ANNI DOPO
«J, la colazione!» urlò dalla tromba delle scale il ragazzo che dieci anni prima aveva deciso di dare una svolta positiva alla sua vita e a quella di sua sorella scappando di casa.
«Eccomi!» disse la piccolina, ormai diciassettenne scendendo le scale. Indossava un paio di jeans azzurri con una maglietta larga a righe gialla, Dr. Marteens gialle, borsa gialla e accessori azzurri come i jeans (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=53274782&.locale=it
). Aveva i capelli lunghi che le scendevano fluttuando sulle spalle. Si sedette sullo sgabello della cucina mentre il fratello le porgeva il piatto ripieno di uova, bacon e salsicce.
«Tesoro io devo scappare a lavoro» il ragazzo, Mat, aveva trovato lavoro come assistente sui set dei film: portava caffè, spuntini, coordinava i provini e gli stuntmen..  Svolgendo questo lavoro dapprima avevano abitato in un appartamento molto piccolo in periferia poi erano riusciti a trovarsi una casa abbastanza piccola a Beverly Hills. Al piano di sotto la cucina, il salotto, un piccolo bagno e il garage, al piano di sopra le due stanze e un bagno.
«Non torno a pranzo Mat, esco con JayJ e vado a fare shopping, okay?» Chiese la ragazza.  
«Va bene, ci sono dei soldi nella scatola sul comò, se ti servono prendili, ti voglio bene» rispose Mat, stampandole un grosso bacio sulla guancia. Poi uscì di casa e andò a lavoro.
J finì di far colazione e posò i piatti nel lavandino, poi andò in bagno a sistemarsi, afferrò la borsa, sfilò i soldi dalla scatola sul comò e se li ficcò in tasca. Prese le chiavi, chiuse la porta e saltò in macchina per andare a prendere la sua migliore amica, JayJ, prima di andare a scuola.
JayJ era sua amica da quando si erano trasferiti a Beverly Hills quando J aveva dieci anni, sono sempre andate a scuola insieme ed erano ormai inseparabili. Ovviamente, JayJ era un soprannome il suo nome era Jessica Jade, da cui poi JayJ. Il vero nome di J era invece Jennifer.
Jenny imboccò il vialetto che portava alla casa di JayJ e lei era già fuori casa pronta che l'aspettava. Aveva dei capelli color rosso fuoco e gli occhi grigio-azzurro, come il ghiaccio, la pelle candida. Quella mattina si era vestita abbastanza stravagante dal solito, strano che non stava indossando abiti neri borchiati. Aveva invece un paio di jeans neri con una maglietta a balze blu, scarpe alte a stivaletto blu, borsa blu e accessori neri come i jeans (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=53275465&.locale=it
).
«Hei JayJ ti vedo in forma!» J salutò l'amica che saliva in macchina e si avviò verso la scuola.
Arrivò al parcheggio e parcheggio la sua coupè sportiva nera. Scesero entrambe e s'incamminarono sul vialetto di pietra bianca che passava nel mezzo del prato e portava all'ingresso della scuola. C'erano ragazzi che ripassavano o si svagavano nel prato, chiaccheravano, coppiette che litigavano o facevano pace.. Solita tiritera.
Entrarono dal portone principale e svoltarono l'una a sinistra, l'altra a destra. J frequentava il liceo delle belle arti e il suo sogno era quello di diventare un'attrice, mentre JayJ avrebbe tanto voluto fare la scrittrice o la giornalista. Fortunatamente le due scuole stavano nello stesso stabile e le ragazze potevano vedersi durante le pause, ma avevano i corridoi con gli armadietti separati.
Jenny si diresse al suo armadietto tentando invano di aprirlo.
“Oh merda, perchè non riesco mai ad aprirloo?!”
pensò la ragazza, mentre alle sue spalle si era appostato un ragazzo molto carino, con i capelli castano-biondo e gli occhi chiari, color ghiaccio.
Questo aprì con un colpo secco l'armadietto e poi sentenziò sorridendo «Meno male che ci sono io eh J?»
«Sì, davvero. Grazie mille Chaz» lo ringraziò un po' imbarazzata ficcandosi le mani sempre più dentro alle tasche dei pantaloni, tesissima. Si fissò i piedi. Non riusciva a reggere quello sguardo magnetico che Chaz usava sempre per scrutarla, con ammirazione.
«Terza volta in una settimana, quando imparerai ad aprirlo? ahah» disse scherzando e si mise a ridere. Poi salutò J e andò in classe lasciandole un sorriso ebete stampato sulla faccia e una sensazione di calore accogliente davvero strana.
Si avviò anche Jenny verso la sua classe, quella mattina J aveva lezione di mimica, poi intervallo e in seguito improvvisazione. Le
ore passarono in fretta perchè J aveva scelto una scuola in cui si studiavano cose che a lei piacevano e quindi non si annoiava.
All'intervallo lei, Chaz e JayJ erano andati a chiachierare insieme nel prato della scuola mentre si gustavano un sandwich.
A Jenny era rimasta per tutto il giorno quella sensazione di protezione che Chaz le faceva provare ogni volta che si abbracciavano e, un po' perchè la lezione di improvvisazione quella mattina era noiosa, un po' perchè forse, e dico FORSE, le piaceva, non aveva fatto altro che pensare a lui.
Uscita da scuola vide che JayJ stava chiacchierando con Chaz. S'incamminò alla loro volta.
«Hey, allora.. che si fa? Andiamo?» chiese sorridendo impaziente di ricevere una risposta. A dirla tutta aveva un po' di fame.
«Certo! Ho invitato anche Chaz, ti dispiace se viene anche lui?»
«Nessun problema, il consiglio di un maschio ci farebbe comodo per scegliere i vestiti» fece l'occhiolino e poi sprizzò di gioia, nel suo cuore ovviamente. Era davvero felice di poter passare più tempo insieme a Chaz, ma non voleva certo darlo a vedere.
Così salirono in macchina e JayJ, intuendo le intenzioni di Jenny, lasciò il posto del passeggero a Chaz e si sedette dietro. S'avviarono verso il Burgher King che si trovava vicino al centro commerciale, pranzarono e, dopo aver attraversato la strada entrarono dalle porte scorrevoli del centro commerciale.

SPAZIO DELL'AUTRICE:

Eccomi, come promesso la nuova FF.
Lo so, non ci sono ancora i 1D ma non disperate, arriveranno ;)
Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere con una recensione.
E come sempre..

Grazie mille lettrici, luci dei miei occhi♥
   
 
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