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Autore: Sailor Saturn    15/07/2012    0 recensioni
È un lavoro che odi. Non lo sopporti proprio.
Sistemare gli armadi.
Solo pensare quelle parole ti mette i brividi! Eppure... ogni volta c'è qualche sorpresa.
Quel maglione che non vedevi da tanto, quella sciarpa che avevi portato in gita, quel vestito che hai messo solo quella volta, quell'album di foto che non trovavi più... ed ogni volta che scopri qualcosa che credevi di aver perso sorridi felice, perché un altro ricordo- dimenticato, messo in secondo piano- ritrova posto nel tuo cuore.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CIAO NONNO

 

È un lavoro che odi. Non lo sopporti proprio.

Sistemare gli armadi.

Solo pensare quelle parole ti mette i brividi! Eppure... ogni volta c'è qualche sorpresa.

Quel maglione che non vedevi da tanto, quella sciarpa che avevi portato in gita, quel vestito che hai messo solo quella volta, quell'album di foto che non trovavi più... ed ogni volta che scopri qualcosa che credevi di aver perso sorridi felice, perché un altro ricordo- dimenticato, messo in secondo piano- ritrova posto nel tuo cuore.

E, anche questa volta, c'è una piccola sorpresa.

Una lettera.

La guardi, cercando di capire il mittente. Era nascosta sul fondo di una scatola, coperta da una montagna di documenti. Non riesci a capire come tua madre, sempre così ordinata, possa aver dimenticato una lettera sul fondo di una scatola.

La apri, incuriosita. E, appena riesci a capire il mittente, un dolce sorriso si disegna sulle tue labbra e gli occhi diventano improvvisamente lucidi, mentre una lacrima scappa birichina dall'angolo dell'occhio destro.

Ora capisci che tua madre non si è sbagliata, ha semplicemente nascosto quella lettera perché non avrebbe mai avuto il coraggio di gettarla via.

La leggi, sorridendo tra le lacrime: è breve, eppure per te ha un significato immenso.

Anche se sono passati tanti- troppi- anni, senti sempre quella stretta allo stomaco, quel dolore sordo, che non fa davvero male... è la sensazione fisica di malessere che provi quando ti manca qualcuno.

Qualcuno che non puoi vedere più.

Non ricordavi come fosse la sua scrittura, forse perché eri troppo piccola quando è volato in cielo* e non lo avevi mai visto scrivere.

Alla fine della breve missiva leggi quelle parole che, in quel momento più che mai, ti fanno sentire la sua mancanza e la sua vicinanza contemporaneamente: termino con la penna ma non col cuore.

Le lacrime ormai scorrono libere, non provi nemmeno più a trattenerle.

Ripieghi con cura la lettera e la riponi nel retro di un piccolo portafoto: girandolo, vedi una te stessa bambina sorridente vestita da cappuccetto rosso e, alle tue spalle, vedi lui, con i suoi capelli bianchi e quel sorriso gentile che riservava solo ai suoi nipotini.

Accarezzi quella foto, con ancora l'eco di quelle parole appena lette nella mente. Un solo pensiero nel cuore e nella testa: ciao nonno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angoletto:

*avevo sette anni quando mio nonno è morto e, a quel tempo, la parola morte faceva paura, quindi mia mamma mi ha semplicemente detto che il nonno era “volato in cielo”.

  
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