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Autore: giuggi_89    15/07/2012    10 recensioni
Isabella Swan è una giovane studentessa universitaria.
Ama studiare ma odia la vita di ateneo. Con l'inizio del nuovo semestre succederà qualcosa che le farà cambiare idea...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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27

Buon pomeriggio,
non dico niente perchè mi vergogno, quanto tempo, troppo.
Il capitolo è cortino e non betato, ma per fortuna che c'è!
MI DISPIACE DAVVERO TANTO, ma troppi avvenimenti, anche brutti hanno colpito la mia vita da marzo ad oggi, comunque eccomi qua, e non vi dico quando posterò il seguito perchè non lo so... So solo che mancano ancora 3/4 capitolo più l'epilogo e VOGLIO finire questa storia che mi ha fatto ridere e divertire insieme a voi!

Se un po' seguite le mie vicende qui su EFP, vi consiglio di andare a leggere la mia nuova storia UNA CANZONE PER TE. Edward cantante famoso, papà single che deve aprirsi e ricostruirsi una vita. dateci un'occhiata, ci sto mettendo tutta me stessa!

Ho creato un profilo FB per le mie storie e per cazzeggiare più di quanta non faccia con foto dei miei fidanzati e altro, se vi va, sono qui!

Vi adoro !
Giuggi_89

Capitolo 27: Ritorni.



Epov

Trent'anni sulle spalle e mi sento un ragazzino di quindici. Trent'anni e ho paura come un ragazzino di un genitore, il genitore della mia ragazza, il genitore della mia studentessa. Si faccio bene ad avere paura. Ma perché io mai una cosa facile? Camminiamo nella sala dell'aeroporto e mi tengo a distanza di sicurezza. Ben si è allontanato con la sua famiglia mentre io, Bella, suo padre, Alice e Jasper siamo rimasti insieme. Beh, ovvio, il plotone di esecuzione per me viaggia insieme. Perché è così che finirà, il signor Swan mi ucciderà, ne sono sicuro. Lancio di soppiatto un'occhiata a Bella che parla pacificamente con il padre come se fosse tutto normale, come se non fosse successo niente, come se la mia testa non fosse appesa ad un filo. Bella si accorge del mio sguardo su di lei, sorride e continua a camminare. Non le interessa proprio la mia povera testa! Alice si avvicina e mi tira per il borsone, facendomi abbassare fino al suo orecchio.
"Ce la fai a calmarti?" Per fortuna almeno lei ha capito la mia situazione.
"Ali, mi uccide sicuro! Mi ha visto con sua figlia, e ora ha scoperto che sono anche il suo professore e me la sono portata a Roma per 5 giorni, di cui due da soli! Se fosse mia figlia la testa del professore non sarebbe già più sul suo collo!" Alice arriccia le labbra e scoppia a ridere.
"Edward, caro, sei troppo divertente. Comunque non accadrà nulla di simile,puoi starne sicuro!" lei sa qualcosa che io non so.
"Alice, non devi dirmi niente vero?" la guardo intensamente negli occhi. 
"Io? No! Chiama piuttosto tuo fratello Emmett e digli che sei arrivato!". Ma non può farlo lei?
Annuisco e estraggo il cellulare quando noto un sms. E di mia madre. 

- Edward, siete arrivati? Vi sto aspettando fuori dall'aeroporto!


Evviva! Mancano solo papà e Emmett e poi ci siamo tutti.
"Alice!" urlo volontariamente per attirare l'attenzione di tutti " ho ricevuto un sms da parte di mamma,è qui fuori ad aspettarci"
Alice mi guarda sbigottita, non è un comportamento normale da parte di Esme, sempre troppo impegnata con il suo lavoro per avere tempo da perdere, anche per noi figli. Ma nello sbigottimento di Alice c'è qualcosa che non mi convince, da pessima attrice quale è sta cercando di mascherare qualcosa.
"Ma stai parlando di Esme, Esme Cullen?" e questa volta è il signr Swan a parlarmi. Annuisco e un sorriso compare sul suo volto. Ok, erano conoscenti,ma non pensavo tanto da scatenare quel sorriso.
Aumentiamo il passo e in pochi secondi siamo fuori, ed eccola li, appoggiata al suo taxi fasciata in un cappotto nero, bella e autoritaria. 
"Ragazzi!"ci saluta caldamente "avete fatto buon viaggio?" 
Abbraccia prima me, poi Alice, bacia Jasper e stringe anche Bella. Ed è solo li che si accorge del Capo Swan.
"Charlie! Sei proprio tu?"
Sorride e abbraccia l'amico ritrovato. C'è qualcosa di strano in mia madre, nulla a che fare con i suoi soliti comportamenti, Alice sorride e si avvicina a Bella, bisbigliandole qualcosa all'orecchio. Quelle due sanno qualcosa. Possibile che tutti sanno sempre tutto tranne io?
Jasper mi da una spacca sulla spalla,segno che non sono il solo ad essere confuso.
Esme paga il taxi e continuando a parlare con il Signor Swan si dimentica di noi, e il Signor Cullen si dimentica di me.
Osservo ancora Bella e, sorridendo ad Alice, continuano il loro bisbigliamento alle mie spalle. 
"Edward, qui penso ci sia il tocco di Alice, ne sono sicuro" Jasper cerca di catturare i miei pensieri, ma inutilmente. 
La mia testa corre tra i bisbigli di Alice e Bella e le risate di Charlie e Esme.
Mia madre continua a ridere come non l'ho mai vista fare. E un lampo raggiunge il mio cervello, che siano stati qualcosa di più lei e il capo Swan?

Oltre che geloso di bella sono anche geloso di mia madre?
Devo scoprire cosa sta succedendo, ne va del mio benessere mentale.
A passi veloci mi avvio verso Alice e Bella, e senza farmi notare dal Signor Swan e da Esme, faccio allontanare le due fanciulle.
"Ragazze il gioco è finito. Raccontatemi tutto, cosa è successo tra quei due?" chiedo tutto d'un fiato.
"Edward ma sei ubriaco?" mi risponde Alice.
Bella preferisce non parlare ma sgranare gli occhi nella mia direzione.
"Forza sorella, tu sai qualcosa!"
Il tono di voce aumenta e si mischia alle risate delle due ragazze.
"Ma tu sei pazzo, comunque non c'è niente, sono solo stati amici,  vivevano nello stesso paese,ma questo te l'ho già raccontato su Edward! Non fare il bambino"
Bambino io? 
"Non ti rispondo, potrei essere cattivo. Niente da dire Swan?"
Chiedo a Bella.
"Io ne so meno di te a quanto sembra"
Ma c'é ancora qualcosa che non mi torna, mia madre che ci viene a prendere in aeroporto, il finto sbigottimento di Alice,e l'indifferenza di Bella.
Queste due non vogliono parlare.
"No, c'é qualcosa altro sotto, perché Esme è venuta a prenderci Alice non te lo sei chiesto? Ecco, io si!" arriccio le labbra annuendo  come un vecchio saggio.
"Se pensi di impressionami con quella faccia, sbagli di grosso!"  Questa non molla. Devo provare con Bella.
"Dai piccola, lo so che c'è qualcosa" La mia curiosità mi rovinerà.
"Edward, se ti spiegassi meglio,potremmo capire anche noi!"
Ma cosa altro c'è da spiegare? Mi allontano alzando le braccia in segno di resa, mai mettermi contro due donne.
Esme e il signor Swan intanto, stanno ancora parlando, ho sentito più volte Forks,Villa EC,cena e matrimonio. 
Per fortuna quello di Alice, sarebbe la conclusione giusta in questo momento raccontare ai due genitori della nostra decisione di convolare a giuste nozze, sarebbe la fine. Li osservo poi avvicinarsi, bisbigliare, voltarsi verso di me. E continuate a parlare. Mamma cosa stai facendo.
Una mano scorre sulla mia schiena, mi volto e vedo il viso tranquillo e sollevato di Bella.
Mamma non dirgli niente!
Una goccia di sudore scorre sulla mia schiena, ho paura di perdere tutto questo, sicuramente il padre di Bella non prenderà bene la verità, prima o poi bisognerà dirglielo ma ora no, non fino a quando finirà questo dannato anno scolastico. Con Bella fuori dalla mia classe sarà tutto più facile anche parlare con il capo Swan.

Nel pieno dei miei pensieri sento la mano sulla schiena spostarsi e tirarmi la borsa, questa volta è Bella e mi fa segno di avvicinarsi al suo orecchio.
“Edward stai tranquillo, poi ti spiego” sorride e guardandosi in giro mi lascia un bacio sulla guancia, è il momento che io me ne vada, lo sento.
Ci salutiamo, stringo la mano al capo Swan e lui ricambia con forza, saluto mia madre , Alice e Jasper,  con freddezza saluto Bella e , fermato un altro taxi, torno a casa mia.
Lasciare Bella è difficile, mentre il taxi si allontana la vedo allontanarsi da me e dopo questi giorni insieme è un colpo. Il cellulare squilla dopo pochi secondi, è un sms.
-Ci sentiamo dopo. Ti spiego tutto non preoccuparti. Bacio
La mia piccola cerca di calmarmi e la adoro. Sono uno sfigato, un poveraccio, ma mi manca, mi manca già.
Il rientro a casa è peggio di quanto potessi  immaginare, lettere, buste, mail, progetti arretrati; meglio si avrò da fare per tutta la serata. Inizio dalle mail e tra le risposte, e le nuove per organizzare il lavoro dei prossimi giorni due ore volano senza nemmeno accorgermene.
Controllo il telefono e noto una chiamata senza risposta, è di Bella.
Compongo immediatamente il suo numero e la sua voce è una gioia per le mie orecchie.
Edward, avrei voluto fermarmi da te, ma sono a casa con mio padre ora.” La mia piccola.
“Mi manchi” è l’unica cosa che le dico e che mi fa di dirle, sfigato? Si lo sono.
“Anche tu” sorrido.“Oggi sei stato proprio un cattivo ragazzo lo sai? Curiosone!” oh finalmente capirò cosa è successo oggi.
“Tu e mia sorella sapete qualcosa che io non so. Odio essere all’oscuro di cose che mi riguardano, lo sai” cerco di spiegarle con calma.
E Bella mi spiega tutto.
Mi racconta della chiamata di suo padre e della richiesta di venirla a prendere al suo arrivo e della sua conseguente ansia per il fatto di farci ritrovare ancora una volta insieme, e la sua richiesta d’aiuto ad Alice. Aveva paura che parlarne a me sarebbe stato ancora peggio, mi sarei fatto prendere ancora più dall’ansia, e aveva ragione.
Continua dicendo di aver raccontato ad Alice il comportamento di suo padre ogni volta che nomina mia madre e allora ecco l’entrata in scena di Esme come camomilla per il povero Charlie.
Mia madre sa tutto, ormai e se è venuta ad aiutarci vuol dire che approva. Un sospiro di sollievo esce dalla mia bocca e Bella ride. Ride per la mia reazione, ride per la mia paura e per il mio sollievo, e ride perché mi ama, e vorrebbe stare con me anche stanotte.
Come posso non volerle bene? Come posso non voler urlare al mondo intero che la amo e voglio che diventi mia moglie?
Edward ancora poco, ancora pochi mesi e poi sarà tutto finito, sarà tutto più facile.
Ci diamo la buonanotte e le chiedo di vederci il giorno dopo, ma Bella non mi assicura niente. La vita è tornata quella prima di Roma, dovremmo ritagliarci i nostri piccoli spazi, come prima, e sarà difficile.
Appena chiudo la chiamata con Bella, compongo il numero di Alice per sapere anche la sua versione, e per ringraziarla di pensare sempre a me e al mio bene.
Alice risponde immediatamente e come Bella mi racconta la storia, la richiesta d’aiuto e il rivolgersi subito a Esme. Aggiunge alla versione della mia piccola che Esme, prima di salutare Charlie  le ha parlato di me, gli ha detto che sono una brava persona e che di me può fidarsi, ovviamente non ha accennato a storie sentimentali o cose del genere, il tono è stato professionale ma Alice è convinta che Charlie Swan faccio l’indiano. Ha capito benissimo cosa sta succedendo ma ha optato per la scelta di far finta di niente fino a quando non sarà tutto alla luce del giorno. Santa Alice e santa Esme.
Ancora mia madre ha invitato il signor Swan al matrimonio di mia sorella ma ha ricevuto una risposta negativa, nonostante abbia piacere a passare del tempo con la famiglia Cullen, Charlie ha detto di preferire un'altra occasione, e che odia mettersi i vestiti eleganti.
Secondo Sherlock Alice è un modo per non voler vedere cosa sta succedendo, è un negare l’evidenza. Spero solo che questa cosa non porti problemi con Bella, ho portato già tanti casini nella vita della mia piccola, non voglio mettere a rischio anche il rapporto con suo padre, non sarebbe giusto.
Dopo altre chiacchiere e urletti di mia sorella, la saluto per andare a dormire. S
Sarà una lunghissima notte senza Bella, vorrei che lei fosse qui, vorrei che vivesse con me, vorrei che non mi lasciasse nemmeno per un’ora, ma mi ripeto ancora una volta il mio mantra del periodo per cercare di calarmi ‘Edward è ancora presto; Edward è ancora presto’, ma non serve a nulla.
La mia mente viaggia a Roma, alle nostre notti insieme, all’amore che abbiamo fatto, che ci siamo promessi, e la vorrei qui. Vorrei stringerla e dirle che andrà tutto bene, vorrei dirle che non penso ad altro che a lei, vorrei dirle che non vedo l’ora di finire il corso perché diventi mia moglie.

L’unica cosa che posso fare è prendere il telefono e scriverle un sms.
-Ti amo e ti penso come la prima volta.
E la sua risposta arriva in pochi secondi.
-Ti amo e ti penso anche io, come quel giorno a lezione con il cappotto grigio.
Sta parlando del nostro primo vero incontro, della prima volta in cui i nostri occhi si sono incrociati. È la mia donna, è l’amore della mia vita e non ne alcun dubbio.
 
Una settimana dal nostro ritorno e io e Bella stiamo facendo la vita di due adulteri, ci mandiamo messaggi criptici, a lezione i nostri sguardi si incrociano e ci ritroviamo ogni sera possibile a casa mia ed ogni volta è come se non ci vedessimo da mesi.
Baci, carezze e amore. Un amore passionale,così travolgente da lasciarci stravolti; le occhiaie incorniciano il mio volto e Emmett non spreca occasione per farmelo notare. Nemmeno le sue battutine mi disturbano più, penso di aver raggiunto il nirvana, e penso di raggiungerlo ogni volta in camera mia con Bella, ogni volta che mi tocca, ogni volta che sento le sue labbra su di me, ogn volta che incrocio i suoi occhi.
Per Bella però è un periodo difficile e mi dispiace non poterla aiutare più di tanto, la sessione d’esame sta iniziando e insieme al carico di tutti gli esami, si ci mette mia sorella e il carico del suo matrimonio imminente. Si perché ancora una settimana e la mia piccola folletta convolerà a nozze con Jasper e ormai ho dato il mio benestare, non è stato facile ma ho messo da parte, con l’aiuto il Bella, il fratello geloso e ho dato il mio ok.
La mia piccola studentessa, nonostante abbia già provato vestito e tutto, è stata assoldata da Alice per aiutarla negli ultimi preparativi e il suo cellulare squilla continuamente, anche quando non dovrebbe, anche quando siamo in casa mia, anche quando ho promesso ad Alice che se continua così potrei sabotarle tutto, ma sa benissimo che sto bluffando, anche perché ho paura di mia sorella. Nonostante abbia molti completi eleganti, mi ha obbligato insieme a Emmett a comprarne uno nuovo simile, per i colori, a quello di Jasper e ancora una volta di più mi chiedo se il mio collega sa in che guaio si sta per cacciare.
 Per il resto la nostra vita procede in una normalità, che di normale non ha niente, ma che ci riempie il cuore. Ben e Bella hanno concluso anche lo strascico del progetto di Roma e si sono meritati un voto positivo per l’esame.
Esame che si svolgerà tra un mese esatto. Ancora un mese è diventato da oggi il mio nuovo mantra esistenziale. Sono malato, lo so. Ma Bella e la mia droga e il pensiero di liberalizzarla in un mese mi fa sentire quasi in overdose.
Manca poco, piccola; manca pochissimo.
 

PovB

“Ali, ti prego, sto andando da Edward, sai come è tuo fratello, non chiamare più per oggi. Fallo per me” Cerco di convincerla, ma so benissimo che non ci riuscirò.

Manca poco al suo grande giorno e l’ansia si sta facendo sentire; mi chiama per ogni particolare che le viene in mente, mi chiama per ogni cosa, mi chiama anche per delle cazzate.
Tra due giorno come farà? Secondo me sverrà e io la seguirò, ed Edward seguirà me vedendomi quel vestito addosso.
Ho fatto un'altra prova e Alice ha pensato bene di far fare lo spacco ancora più profondo di quanto già era e  beh, la mia gamba esce dal quel vestito, esce parecchio. Edward morirà.

 Per questi giorni di vigilia non torno a Forks, ho detto a Charlie che mi sarei fermata da Leah, ma ormai ha capito tutto, ma come il solito per lui, non chiede niente e annuisce. Il mio povero papà.
Alice quando siamo tornati da Roma, ha avuto l’idea del secolo di farlo parlare con Esme, è decisamente stato la scelta giusta per farlo calmare.
Sto camminando a passo spedito per raggiungere casa di Edward, questa sera, spenti cellulari e chiusi computer e libri, ci siamo solo noi. È da troppo tempo che non ci rilassiamo, che non ci concediamo una serata insieme. Se penso che tra meno di un mese finirà tutto, cioè finirà il nostro vivere in incognito mi viene da sorridere. Ormai manca davvero poco e sono felice, sono felice di aver incontrato il mio professore, un uomo che mi ha dato tanto e che vuole passare il resto della vita insieme a me, e poi beh, è sempre più bello. Pochi giorni fa in università ascoltavo i discorsi delle mie compagne di corso, tutti con commenti da censura sul mio fidanzato. Si, ormai siamo fidanzati, e più ascoltavo i pensieri delle ragazze più lo vedevo con me sul mio letto, mentre lo accarezzo, sotto la doccia  con il getto d’acqua che scorre sul suo corpo, e ho abbassato la testa per avvampare più di quanto già stavo facendo.
Suono il campanello ed eccolo, bello come sempre con i capelli scompigliati e la camicia sbottonata, è arrivato da poco e non ha ancora avuto il tempo di cambiarsi.
Mi lancio tra le sue braccia e il bacio che ci scambiamo e il solito carico di affetto e passione, non cambierà mai tra di noi. Le sue braccia mi stringono in una dolcissima morsa e mi lascio alzare e lanciare sul divano.  Le sue mani scorrono veloci sul mio corpo e in un secondo gli ho già slacciato la camicia. I nostri respiri affannati si susseguono a lunghissimi baci.
“Ti amo Bella”
“Ti amo anche io Edward”
“Manca poco” lo diciamo insieme, sorridiamo e ricominciamo la nostra dolcissima lotta.

 

Domandina per voi.

Quanto mi odiate?
Please io vi voglio sempre bene :)
No, parlando di cose serie, di cose che ci piacciono;
ma questo Roberto a Cannes quanto è  stato grandioso? Cosa ne pensate??





   
 
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