"Questo braccio di ferro non può continuare."

 Le aveva detto tante volte che non si poteva continuare così, ma ogni volta, come le loro labbra si scontravano le une contro le altre, come le loro dita calde si intrecciavano, come i capelli disordinati di lei sfioravano il collo di lui, il ragazzo si accontentava del suo silenzioso annuire.

Come avrebbero potuto funzionare assieme? Lei non vedeva un futuro con lui, e allo stesso modo, era impossibile per lui immaginarne uno per se stesso nel quale lei era al suo fianco.

“Non importa di cosa hai bisogno per sopravvivere”, le urlò lui, che non riusciva più a ritrovare se stesso senza lei. Era un vigliacco, lo sapeva, un egoista e orgoglioso. Ma mentre se ne stava davanti a lei,ai suoi occhioni scuri caldi e accoglienti, promettenti e speranzosi, il suo cuore batteva all'impazzata, come volesse uscirgli dal petto. Annegando in quegli occhi, così famigliari eppure così misteriosi, scoprì di non poter essere un codardo, non poter essere più egoista e sopra ogni altra cosa, non poteva permettersi di essere orgoglioso.

Aveva alla fine realizzato, con un tuffo al cuore, che non era più il caso di pensare o agire da solo, per sé, perchè ora tutto ciò che stava facendo era, pateticamente, per la ragazza in piedi davanti a lui, la sua Griffondoro che aveva fatto beffe della sua esistenza, facendolo immergere in quegli occhi e perdere in quel sorriso, timido ma determinato.

 

Lui si stava voltando per andar via, il suo volto era stava contorcendosi nel modo peggiore per il dolore. Lacrime stavano per cadere, le vedeva e le sentiva, fresche, pronte a scendere e accarezzargli le guance calde. Il vento lo schiaffeggiava violentemente, come volesse amrchiarlo per l'orribile azione appena compiuta.

No, pensò nella sua mente.



"No," disse lei, la sua voce morbida come sempre.



Il ragazzo si fermò, girandosi per metà. I suoi occhi cerano saldamente chiusi: non voleva vederla, non ci riusciva.

 

"No", ripeté lei, con voce più morbida. Gli occhi di Draco si aprirono e il freddo grigio si scontra subito con quel nocciola triste. Lei fece un passo in avanti e lui automaticamente un passo indietro. "Smettila", aggiunse la ragazza, con decisione. "Non arriverai a prendere decisioni per me, non arriverai a fare le mie scelte e certamente non arriverai a dirmi cosa fare." Fece un altro passo avanti , sapendo di non poter cambiare il loro passato o la loro storia.

Il piede del ragazzo era immobile sul pavimento freddo. Non riusciva a muoverlo, non voleva muoverlo..




 

Ma doveva.

"Perché non mi ascolti?"