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Autore: Kat_Mel    15/07/2012    3 recensioni
Questa ff la dedico a mio zio Fabio, una persona importantissima nella mia vita, che mi ha fatto divertire, riflettere, comprendere, giocare, capire l'importanza dell'amicizia, e la cosa più importante, mi ha fatto capire che in questo mondo bisogna essere generosi ed altruisti, furbi e scaltri, intelligenti e obbedienti. Ma la cosa più importante di tutte, me l'ha fatta capire con la sua scomparsa da questo mondo, mi ha insegnato ad essere umile e a non avere pregiudizi di fronte alle persone.
Ora, non vi resta che leggere cosa ho da dire.
Buona lettura,
Ale
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Why?



Perché?
Perché te ne sei andato da noi? Da me?
Non sai che mi manchi tantissimo, e ogni volta che vado dalla nonna, riguardo la tua foto davanti al negozio di ortofrutta a Milano, che bei momenti.
Ti ricordi cosa ti disse il medico dopo l'ampuazione alla gamba? Ti disse:- Sono spiacente di informarla che potrebbe morire entro sei mesi-. Ti rendi conto?
E ti ricordi cosa ti dissi la stessa sera in cui tu tornasti a casa? Ti dissi:- Zio, non ti preoccupare, in questi sei mesi ci divertiremo moltissimo insieme, andremo al parco tutti i giorni e io ti spingerò la carrozzina, vedremo tanti film insieme, mangeremo tantissimi gelati e faremo arrabbiare la nonna, d'accordo?-.

L'ultima sera, quella fu la tua ultima sera, e tutti noi eravamo ignari di cosa sarebbe successo il giorno successivo. Mi ricordo che era il 7 ottobre, e che tra cinque giorni sarebbe stato il mio decimo compleanno.
Mi ricordo anche che io ero sul divano, e tu eri con Minù sul lettino ospedaliero, quello che ti hanno portato a casa insieme alla carrozzina, e stavamo guardando "Scary Movie 4", e tu continuavi a ridere senza sosta, senza fermarti.
Mi dispiace di  non essere venuta a trovarti tutti i giorni, ma non ce la facevo a vederti in quelle condizioni, di vederti triste, e soprattutto non volevo sentire quell'odore di disinfettante, infestato per tutta la tua stanza, ma per fortuna sei tornato a casa presto.
Da quando sei tornato a casa, non ti sei quasi mosso dal lettino, da quell'odioso lettino bianco latte, e io continuavo a dirti di cambiare quelle lenzuola perché non mi piacevano, e dal giorno che ti operarono, non mi avevi più fatto il tuo solito "trotta trotta cavallino" sulle ginocchia, e non mi avevi più portato in negozio, ma io sapevo che la gamba ti  faceva male, io lo capivo dalla tua espressione quando ti giravi nel letto, e quando correvamo per casa con la carrozzina, e la nonna ci sgridava, dicendoci che eravamo due marmocchi, peccato che tu avevi quarant'anni. Ma nonostante la tua età sapevi come divertirti, anche nelle situazioni più critiche.
Mi ricordo ancora che mi aiutavi in inglese, e che ero la tua nipotina preferita, forse perché ero e sono l'unica, e lo sono ancora perché per me continuerai ad esistere, certo, io non ti vedo, ma so che sei qui con me, a sostenermi e ad aiutarmi nei momenti di difficoltà.
Erano proprio bei tempi quando venivo ad aiutarti in negozio a Milano, e attiravo i clienti in mezzo alla strada dicendo che avevi il negozio più bello di tutti, a volte andavo da una signora a casaccio e la tiravo finché non raggiungeva il negozio, e tu che mi sgridavi e mi mandavi nell'altra stanza a giocare con il tuo telefonino per farmi restare buona, ma tu non hai mai scoperto che io andavo dal parrucchiere di fianco a noi, e cercavo di persuadere i dipendenti a venire da te come clieni fissi, e ci sono riuscita.
Pensa che ancora oggi io, la nonna, il nonno, papà, tutti noi soffriamo quando parliamo di te, ed è per questo che non tocchiamo quest'argomento, per paura di dire qualcosa di male, ma soprattutto per non parlare di tutti i sacrifici che hai fatto per noi, ma ora che non ci sei più, non so dare alcuna importanza a tutto quello che hai fatto, perché io ne sono sempre rimasta fuori dalle tua discussioni, e quando mi intromettevo nei vostri affari, mi dicevi sempre di non preoccuparmi, e che sarebbe andato tutto bene.
Ma allora perché, perché Gesù chiama a sé i più buoni e non tira su i più cattivi?
Perché te ne sei andato da noi? Da me?
Perché?










ANGOLO DELLA ALE


Buona sera a tutti, è la prima volta che scrivo una fanfiction dedicata a qualcuno, e che non sia su Dragon Ball.
Mio zio Fabio ci ha lasciati il 7 ottobre, e mi ha lasciato dentro un grande vuoto, che mi sarà difficile riempirlo, perché mi vengono in mente tanti ricordi della mia infanzia legati a lui.
Purtroppo la sua vita è stata stroncata da una malattia che oserei dire la più brutta, secondo me, ed è quella del tumore. All'inizio è stato ricoverato per dei dolori alla gamba destra, poi i dolori cominciavano ad essere insopportabili, così gli hanno dovuto amputare la gamba, abbandonando così il mondo delle moto, siccome aveva una Yamaha arancione. Quando poi è tornato a casa, gli hanno dato delle stampelle e una carrozzina, e dopo qualche mese ha comprato a rate una casa per i nonni in campagna, per allontanarli da quegli infami dei nostri parenti che vivono sotto di noi, ma non ha nemmeno fatto in tempo a metterci piede dentro che è morto proprio poco prima che potesse entrarci.
Con quello che vi sto scrivendo non voglio la pietà di nessuno, non voglio persone che mi diano "mi dispiace", non perché credo che non gli dispiaccia veramente, ma perché nessuno sa quanto io e la mia famiglia abbiamo sofferto e stiamo soffrendo per quello che è successo. Io voglio solo scrivervi in breve cos'è successo al mio eroe personale, a quello che ritenevo la persona più importante della mia vita, e che ora è in paradiso, e il suo ricordo sarà per sempre nei nostri cuori.
Un bacio e a presto,
Ale
PS. Auguri Zio, so che non te li ho fatti in tempo, ma spero potrai perdonarmi.
      Arrivederci.













   
 
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