Sono seduta per terra, mi tengo strette le ginocchia. Mi dondolo, avanti e indietro, fissando ad occhi sbarrati davanti a me. Non riesco nemmeno a piangere, non ricordo nemmeno da quanto tempo.
Mi ricordo solo che un giorno ho pensato: basta. Non voglio più soffrire. Se divento insensibile al mondo, niente può farmi male no?
Sbagliavo.
Ma ormai è andata così, e difficilmente riuscirò a tornare indietro.
Improvvisamente vedo una luce davanti a me, sento rumore di passi. Alzo lo sguardo, sorpresa. Questo è il mio mondo, nessuno ci può entrare. Un mondo di solitudine, tristezza, rabbia e odio.
Ma è il mio odio, è la tristezza. Ho imparato a conviverci, nel mio mondo.
Allora perché c’è qualcuno?
La luce mi raggiunge, e io arretro, spaventata.
Non voglio! Non voglio tornarci lì! In quel mondo pieno di ipocriti, di sofferenza e dolore! Non voglio!
La luce sembra riscaldarmi e non arretro più. Mi sembra di vedere dalla luce una mano, tesa verso di me, e una voce mi parla dolcemente, confortante.
Vieni,
ti porto via da qui.