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Autore: Sophys    15/07/2012    3 recensioni
Finalmente è arrivata l'estate, ma Bonney è annoiata, passa tutto il giorno in camera a mangiare e a litigare con suo fratello che le fa i dispetti. Un giorno suo padre prende due settimane di vacanza e decide di andare al mare. Bonney è contraria a questa scelta perché non le piace il mare in cui andranno e trova che l'animazione del luogo sia stupida, in più, nel campeggio in cui andranno non potranno portare il cane, unica migliore "amica" di Bonney. In che posto andranno? Là Bonney farà nuove amicizie? Incontrerà l'amore?
Leggete se volete scoprirlo *w*
Buona lettura *^*
Kidd/Bonney e Rufy/Nami
Genere: Comico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass Kidd, Jewelry Bonney , Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Risveglio 1° capitolo

 
Finalmente è finita la scuola. Ho studiato tutto l'anno, ho fatto sacrifici nell'alzarmi ogni mattina alle sei per prendere l'autobus, con il freddo con la pioggia o con la neve.
E' estate finalmente. Quest'anno il caldo è arrivato in anticipo. A Maggio si moriva e stare attenti a scuola diventava un'impresa, visto che in aula c'erano trenta gradi.
Verso mattina c'è ancora fresco ma in camera mia sento caldo. Mi giro e mi rigiro nel letto levandomi il leggero lenzuolo dalle gambe, non è mai possibile che ogni mattina mi risveglio sempre tutta scombinata? Ogni volta mentre dormo, penso di farci la guerra in quel letto.
Lancio uno sguardo verso il condizionatore che si trova in fondo alla mia camera vicino alla finestra, e noto con piacere che è acceso, allora perché non sento fresco? Mi irizzo di sedere e noto che ai piedi del letto c'è il cane che dorme sdraiato. Mistero risolto, ecco perché sento caldo. Mi sdraio e mi volto verso la sveglia digitale, sono le otto della mattina, penso che sia troppo presto per alzarsi, sono in vacanza e pretendo di dormire di più! Chiudo gli occhi e cerco di addormentarmi.
Porte che sbattono, il cane che mi scende dal letto e mi passa sopra le gambe svegliandomi (e immaginatevi un border collei di grandezza media quanto può essere delicato con il suo peso di venti chili sulle gambe), mi irizzo su di sedere e vedo che la porta di camera mia è aperta, guardo la sveglia e sono le nove meno un quarto. So riconoscerli questi rumori, è mio padre che si sta preparando per il lavoro, sì, nell'aria aleggia il profumo della colonia che usa sempre quando esce, sa di menta. Le chiavi che girano nella toppa, e in fine, il tonfo sordo della porta d'ingresso che si chiude. Il cane ritorna in camera mia ticchettando le sue unghiette nel legno del parquet, salta sul mio letto facendolo cigolare sotto il suo peso, e si sdraia. Ogni mattina sempre gli stessi rumori di mio padre che si alza e si prepara per uscire, e il cane che sale e scende nel mio letto facendomi svegliare ogni volta che riesco a riprendere sonno. A volte penso che lo faccia apposta mio padre a fare tutti quei rumori infami. A volte l’ho odio quando fa così. Lancio un'occhiata verso il letto di mio fratello, sta ancora dormendo e come il solito ha buttato per terra le coperte, non le rialzo su perché sono certa che quel lenzuolo, ormai, è sporco di peli del cane. Sì, io e mio fratello dormiamo ancora insieme nella stessa camera, sono una diciassettenne sfortunata che condivide ancora la camera da letto con suo fratello di tredici anni, a pensarci, mi sento un'idiota.
Sbuffo e mi sdraio di schiena, fisso il soffitto, sento dei rumori cupi provenire dal mio stomaco. Con uno scatto veloce del mio braccio, vado a toccarmi la pancia e digrigno i denti. Un'infrenabile voglia di torta al cioccolato, latte, biscotti e pesche mi pervade e intanto il mio stomaco reclama sempre più disperato facendomi male. Mi alzo, facendo agitare il cane che rapido si alza in piedi pronto per saltare giù dal mio letto, resta a guardarmi poi sbadiglia e si stiracchia al tempo stesso. Getto le gambe a penzoloni fuori dal letto, sfiorando con i piedi il pavimento. Mi stiracchio annoiata e sbadiglio, mi faccio forza e mi alzo in piedi facendo scendere anche il cane. Cerco le infradito, mi piego per terra e guardo sotto il letto, le intravedo in mezzo a cumuli di polvere e peli di cane formatesi in massa, chi sa da quando non pulisco. Mi rialzo mi metto le infradito e in tanto il cane continua a ticchettare le sue unghiette nel pavimento in legno della mia camera andando avanti indietro dal letto alla porta. Esco dalla camera, percorro il corridoio semi illuminato mi copro gli occhi con il braccio riparandoli dalla poca luce, intanto il cane mi segue. Arrivo alla porta del bagno, entro, il cane si ferma si siede e mi guarda
-Brava Clyde- le dico e chiudo la porta. Mi spoglio buttando la vestaglia per terra entro dentro la doccia. Non resto molto visto che il mio stomaco non ha nessuna intenzione di smettere di lamentarsi e fare strani rumori. Mi asciugo in fretta, nella stanza aleggia un buon profumo della doccia schiuma al cocco, un leggero velo di vapore si è condensato sullo specchio. Afferro un asciugamano e pulisco lo specchio in modo di potermi vedere il mio riflesso. Resto a fissarmi; mi vedo bassa, infatti, non sono molto alta, mi fisso gli occhi lucidi e viola, l'unica cosa che amo del mio corpo sono proprio quelli. Mi tocco con la mano sinistra il piercing sotto l'occhio destro con l'altra i lunghi capelli rosa, al tocco sono morbidi e curati. Le mie labbra sono sottili. I miei genitori continuano a dirmi che sono una bella ragazza, mi arrabbio quando me lo dicono, perché quando mi vado a specchiare la "bella ragazza" non c'è. Mi resto a fissare per ore cercando di vedere questa "bellezza" che dicono i miei. Li odio, perché? Perché mi prendono in giro e io odio le persone sciocche e che prendono in giro, soprattutto se il soggetto sono io. Ma sono felice di come sono, snella e magra e senza ragazzo ma meglio così sono ancora sciocca e spensierata per incappare nell'amore, neanche so cosa sia. Scanso lo sguardo al mio riflesso e mi spoglio, mi rimetto la vestaglia ed esco dal bagno. Clyde si irizza in piedi appena mi vede uscire e mi segue fino in cucina dove lì, sicuramente, non uscirò più. Per qualche inspiegata ragione, sembro in grado di consumare enormi quantità di cibo senza ritorsioni sul mio fisico. Non importa quanto io mangi, in qualche modo sono in grado di metabolizzare tutto il cibo ingerito senza riempirmi lo stomaco o addirittura senza nemmeno prendere un grammo di grasso.
Metto sulla tavola di tutto: brioche, cereali, biscotti di tutti i gusti e tipi che posso trovare in dispensa, cioccolata, marmellate, e frutta di tutti i generi. Ribalto tutto sulla tavola, apro la credenza e prendo la mia ciotola riempiendola di latte fino all'orlo e la metto nel microonde. Mentre aspetto che il latte si scaldi apro tutte le schifezze varie che ho messo sulla tavola e incomincio a mangiare senza fermarmi. I miei compagni e sopratutto mio fratello, mi chiamano "Pozzo senza fondo" perché non smetto mai di mangiare e pretendo di averne ancora.
Sento suonare il microonde finalmente ha finito. Prendo la ciotola e la metto sul tavolo, mi siedo prendo il cioccolato in polvere e ne metto tre cucchiai pieni e una zolletta di zucchero, incomincio a mangiare facendo fuori tutto in meno di un secondo. Mi alzo e cerco altro cibo, lo stomaco non sembra mai saziarsi.
Le ore passano ed io non mi accorgo, mio fratello si alza dal letto, si gratta la testa scompigliandosi i capelli corti rosa, mi guarda con i suoi occhi blu
-Ma non è possibile che ogni mattina tu ti faccia fuori tutto! Ed io cosa mangio?? Sei la solita ingorda!- mi urla puntandomi un dito della sua mano destra, finisco di deglutire il succo di frutta, poso il bicchiere sul tavolo
-La prossima volta Chuck alzati prima!- gli rispondo guardandolo con sguardo corrucciato e alzando la voce, intanto afferro un biscotto e me lo in ficco in bocca
-INGORDA!- ripete urlando di più facendo abbaiare il cane, io la prendo dal collare e le accarezzo le orecchie per farla smettere di abbaiare, dopo un po' si calma. Mi volto verso mio fratello e gli faccio la linguaccia, lui mi ricambia allo stesso modo
-In questo modo nessun ragazzo ti vorrà- mi dice canticchiando cercando forse di offendermi, lo riconosco, mio fratello quando vuole è un grande stronzo ma giocando la carta "ragazzo" non ci riesce. Faccio spallucce come se la cosa non mi importa afferro il telecomando accendendo la televisione. Fanno quegli stupidi cartoni per bambini, mio fratello mi prega di non cambiare canale ma io lo ignoro e cambio facendolo arrabbiare, la cosa mi piace.
 
E' già pomeriggio, sono sdraiata sul letto con il condizionatore acceso a fare niente, fisso per ore il soffitto masticando un chewing-gum di non so più che gusto. Quando si è in vacanza la giornata vola in fretta, c'è silenzio ma in sottofondo sento il rumore dell'aspirapolvere che usa mia madre. E' ormai tutta mattina che spolvera, già penso cosa mangiare per pranzo.

To be continued…
 

 

Note: Sera/Giorno a tutti! Questa è la prima volta che scrivo su Bonney e Kidd anche se non c’è ancora nulla in questo capitolo. Per un po’ di capitoli sarà così ma non pensate che saranno sempre così noiosi perché col andar avanti dei capitoli diventeranno interessanti, per ora parto con calma. Come avrete notato ho anche inserito dei miei OC. Avevo intenzione di postare questa fic Lunedì, cioè domani, ma visto che sono riuscita a finirla anche prima eccola qui! ^^ Come vi sembra? Al prossimo.  

  
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