Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Ricorda la storia  |      
Autore: wordsaredeadlythings    16/07/2012    3 recensioni
Gerard fissa il coltello in silenzio e pensa. La sua mente lavora veloce e imperturbabile, pensieri confusi schizzano avanti e indietro nel suo cervello, alcune parole sembrano quasi non avere un senso logico, altre invece sembrano affondare nel suo cuore come coltelli di ghiaccio. Feriscono, fanno male.
Gerard piega le ginocchia e le avvolge in un abbraccio serrato e malsano, appoggiando la fronte su queste ultime. Non deve pensare, pensare fa male. Ma come si può non pensare senza alcool o droga?
Sa che tutto questo lo porterà alla fine, prima o poi, ma forse neanche questo è importante. Forse niente di ciò che riguarda lui è importante.

Gee e l'autolesionismo.
Perché purtroppo non tutti viviamo vite perfette.
E le parole, quelle che scivolano nella testa, fanno più male di tutti gli insulti del mondo.
Un bacio,
_Cris
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pain.







Eccolo, è lì.
Né troppo lontano, né troppo vicino. Sempre lì, immobile, freddo, silenzioso.
Gerard lo fissa in silenzio, seduto dall'altra parte della stanza. La lama del coltello brilla al sole, un luccichio quasi sinistro, a pensarci bene, ma dopotutto che importa? In fondo non è mai importato, no?
Gerard fissa il coltello in silenzio, seduto dall'altra parte della stanza. Lo fissa con quei suoi grandi occhi verdi e rotondi come due grandi lune verdi. Non è né drogato né ubriaco, e la cosa è totalmente nuova per lui. Tutto sembra più reale quando non c'è né alcool né droga a vorticare nel suo corpo stanco e sfibrato. E' tutto più reale, più concreto. Ci sono delle conseguenze per ogni sua azione.
Ma neanche questo importa.
Gerard fissa il coltello in silenzio e pensa. La sua mente lavora veloce e imperturbabile, pensieri confusi schizzano avanti e indietro nel suo cervello, alcune parole sembrano quasi non avere un senso logico, altre invece sembrano affondare nel suo cuore come coltelli di ghiaccio. Feriscono, fanno male.
Gerard piega le ginocchia e le avvolge in un abbraccio serrato e malsano, appoggiando la fronte su queste ultime. Non deve pensare, pensare fa male. Ma come si può non pensare senza alcool o droga?
Sa che tutto questo lo porterà alla fine, prima o poi, ma forse neanche questo è importante. Forse niente di ciò che riguarda lui è importante.
Ovvio, lui è Gerard Way, per chi diavolo dovrebbe essere importante? Uno schifoso, orrido asociale del cazzo, grasso e senza ragioni di vivere... chi mai potrebbe fregarsi di un essere del genere?
Nessuno, nessuno.
Gee si sente precipitare. I pensieri scivolano, il suo cuore scivola e tutto cade in basso, sempre più giù, nel nero più totale.
Si sente quasi bruciare.
Gli manca qualcosa, ma non sa cosa. C'è un senso di vuoto dentro di sé che morde e fa a pezzi la sua anima, che distrugge, lacera, uccide.
Gerard Way fissa il coltello, e finalmente si alza. Sgattaiola lì vicino come un ladro, e afferra l'arma in silenzio, osservandola.
E' tra le sue mani, ormai. Non c'è più scampo.
Lascia che la manica della sua felpa salva fino alla fine dell'avambraccio, poi posa semplicemente quella lama ghiacciata sulla carne.
Ci sono voci, nella sua testa, pensieri che urlano.
"Puoi fermarti", dicono. "Non è necessario", "E' stupido", "E' senza senso", "Fermati, fermati!"
Ma sono solo pensieri, solo stupide parole urlate dentro un cranio vuoto e freddo. Non servono a niente, non sono niente. Non sono niente come lui, perché Gerard Way non è niente, non è più niente.
Forse sa cosa gli manca. Un sorriso gentile, una parola di conforto, le sue braccia sottili e friabili come i biscotti che sfornava allacciate dietro la schiena, il suo profumo ad intasargli piacevolmente il cervello. Lei. Forse è semplicemente questo che gli manca.
Gerard pensa a lei, mentre agisce. Passa semplicemente quella lama fredda sulla pelle, spinge più forte che può sulla carne morbida e bianca come neve del suo avambraccio. All'inizio non sente niente, ma poi comincia a bruciare.
Brucia come una fiamma viva, brucia con forza, e fa male. Cazzo se fa male. Fa male più di ogni altra cosa al mondo. Brucia come la sua inutilità, perché ha appena fatto una cosa stupida e lo sa, lo sa benissimo.
E questo fa più male di ogni altra cosa.
Gerard precipita più in basso. Si chiede se toccherà mai il fondo, sempre che esista, un fondo.
Il coltello cade semplicemente a terra, poi.
Tintinna, mentre il sangue scivola fuori dalla carne tagliata, sporca la sua camicia, la sua pelle bianca, tutto.
Gerard sente il bisogno di piangere, lo avverte mentre fissa la carne viva e rossa del suo braccio come se non fosse reale - ma lo era, era tutto vero, tutto schifosamente vero.
Ma non piange.
Si limita a fissare il sangue che scivola giù, che cade sul pavimento come pioggia.
Non piange - è la sua anima a piangere per lui.










_Cris Corner.


Dopo questa si possono capire molte cose sulla mia sanità mentale.
Amo scrivere di Gerard nel suo periodo più buio perché mi rivedo molto nel lui di quel periodo: alla deriva, totalmente perso, senza appigli né direzioni.
Forse un giorno troverò la mia direzione, il mio appiglio come lui, chissà. Continuo a sperare.
Sono le tre e ventidue, quindi è già lunedì.
Che inizio di settimana entusiasmante, non c'è che dire.
Ovviamente la "lei" a cui mi riferisco è Helena, la nonna di Gee (YOU DON'T SAY?)
Un bacio a chi leggerà,

_Cris
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: wordsaredeadlythings