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Autore: marimarianne    16/07/2012    0 recensioni
l'amicizia è come un albero secolare, impiega decenni a plasmarsi e a consolidarsi, ma una volta racchiuso in da una solida corteccia resiste anche alle intemperie del tempo. La nostra amicizia è così anche se devo dire che non è iniziato tutto per il verso giusto...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA: Questa storia è un regalo alla mia più cara amica per il suo compleanno 17 luglio


Se qualcuno avesse chiesto alla Marianna che ero alle elementari cosa ne pensasse della sua compagna di classe Arianna avrei risposto che era l'essere più presuntuoso dell'intera Via Lattea.
E in effetti era proprio quello che pensavo.
Con i suoi tre puffi di altezza e la parlantina più sciolta che un'infante della sua età abbia mai sfoggiato Arianna era la creatura più dispotica dell'universo, una piccola Hitler miniaturizzata, o almeno io la vedevo così.
Se sua altezza diceva bianco era bianco per tutte, se diceva di voler far la parrucchiera allora tutte volevano acconciare i capelli per professione, io volevo fare la violinista.
Era una piccola bambina prodigio: ballava, cantava e aveva i voti migliori che una bambina di seconda potesse desiderare.
L'unica sua pecca erano i capelli corti fino alle spalle ma estremamente gonfi, sembrava indossare sempre un casco della moto. Ma ciò non le impediva di avere spasimanti, nossignore.
In seconda Gabriele le recapito un dolce messaggio d'amore diceva più o meno così:
O Arianna sei belissima,
i tuoi capeli sono gialli come il grano
e i tuoi occi sono blu come il mare.
Ti amo tanto Gabriele
Biglietto buffo se si considera che Lei era mora con gli occhi castani.
Nonostante tutto però io mi difendevo bene. Avevo le mie amiche e la mia situazione scolastica non aveva nulla da invidiare alla sua.
L'unico mio problema era il nome, non c'era adulto sul pianeta terra che mi chiamasse con l'appellativo giusto.
Per tutti io ero un'altra Arianna, che cosa sciocca come se non sapessero che la M fa la differenza.
Come tutte le belle cose anche le elementari finirono, dando inizio alla temibile scuola media.
La mia classe fu smembrata e suddivisa in quattro sezioni, io finì in A, mentre la mia nemesi in D. Per due anni continuammo le nostre esistenze incuranti l'una dell'altra.
Non so cosa avvenne in quegli anni, ma quando in terza media ci rincontrammo in lei non vidi più la piccola bambina spocchiosa.
Ricominciammo pian piano a parlarci.
Il nostro riavvicinamento culminò con una "ispirata" gita a roma con i ragazzi della mia parrocchia.
Finì in camera con lei e il suo sgargiante kelto dorato, un gilet che entrò nella leggenda per come sfavillava irriverente alla luce
Lì la conobbi veramente e imparai ad apprezzarla.
Ricordo di quando decidemmo di guardare le winx alla minuscola televisione dell'hotel, ci sembrò una cosa normale solo finchè qualcuno non bussò alla nostra porta. Che imbarazzo.


Da allora, come su un'infinita altalena, si sono alternati momenti felici e momenti da dimenticare, e lei c'era sempre.
Certo è ancora la piccola baby-duce, ma ha imparato a condividere i suoi attimi di gloria con altri e ad abbassarsi per aiutarmi a risalire quando tutti i problemi venivano a galla cercando di strapparmi un sorriso anche nelle situazioni più critiche.
Non ci sono solo lati positivi, un'amicizia perfetta sarebbe una schifezza, anzi le parti negative non mancano mai il bello è che le si può tranquillamente sistemare con una gita in motorino o con una cioccolata fumante.
E la cosa migliore è che ci sopportiamo a vicenda, il che è mega bello.
Ora ci vorrebbe un finale da favola con tanto di cavallo bianco e principe azzurro, peccato che a sedici anni i finali siano tanto poco apprezzati. Abbiamo tutto ancora davanti per cui perchè mai dovre siglare questa storia con la parola fine?
BUON COMPLEANNO ARI
  
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