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Autore: nemy1990    16/07/2012    2 recensioni
Pensieri di Ron appena lascia la tenda e insieme ad essa Harry e Hermione, fraintendendo il loro comportamento.
"Questa volta erano i suoi due migliori amici ad averlo tradito.
Era stata la prova del nove: come temeva, Hermione aveva preferito seguire lui, Harry, piuttosto che l'insignificante Ron.
Hermione non era innamorata di Harry.
Doveva tornare da Hermione, doveva farle capire che senza di lei era perso, come in quel momento."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Tristezza e poesia...'
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Solo, senza Hermione.


Ron si sentiva tradito, deriso, umiliato.
La sua rabbia cresceva pensando che per la prima volta nella sua vita questo sentimento, provato in maniera quintuplicata rispetto alle precedenti, non era causato da Draco Malfoy che faceva commenti sulla sua famiglia o da Fred e George con i loro scherzi.
Questa volta erano i suoi due migliori amici ad averlo tradito.

Lo sguardo di Hermione lo perseguitava, quell'espressione mortificata che gli faceva venire voglia di spaccare tutto quello che trovava sul suo cammino: iniziò con un albero, poi un altro, fino a che una piccola area intorno a sè fu completamente rasa al suolo dai suoi incantesimi.

Si era sentito sempre inferiore al suo migliore amico, ma ora poteva davvero chiamarlo tale?
Harry Potter veniva sempre prima di tutto e di tutti.
A Hogwarts, alla Tana, lui se l'era sempre cavata e anche Ron solo in qualità di suo migliore amico.
Persino sua madre sembrava preferirlo e ora toccava anche a Hermione.
Era stata la prova del nove: come temeva, Hermione aveva preferito seguire lui, Harry, piuttosto che l'insignificante Ron.

Calciò un sasso con quanta forza aveva e quello rotolò solitario in mezzo al nulla.
Guardò quel piccolo pezzo di roccia con insistenza e si rese conto di essere come lui in quel momento: solo in mezzo al nulla.
Si girò intorno cercando di capire dove si trovasse, dove l'avesse guidato la sua rabbia, ma era ancora troppo sconvolto per capirci qualcosa.
Non riusciva neanche più davvero ad essere arrabbiato con Harry e Hermione.

Sapeva che uno dei suoi peggiori difetti era l'impulsività e questa volta non era riuscito più a controllarsi, come quando al quarto anno aveva litigato con Harry per pura gelosia, per poi scoprire che, ancora una volta, era arrivato ad essere al centro dell'attenzione, in qualità di campione tremaghi, solo perchè lo volevano fare fuori!
Si prese la testa tra le mani, sentendosi uno stupido.

Hermione non era innamorata di Harry.
Harry amava Ginny per quanto l'amico cercasse di nasconderglielo e Hermione... stava quasi iniziando a credere che fosse innamorata di lui, di Ron Weasley.
Pensò al sorriso di Hermione, a quanto si era fidata di lui e ora si rendeva conto che era stato egli stesso a lasciarli, a tradirli.
Poteva già immaginare la reazione della sua famiglia se fosse tornato da loro per Natale e gli avesse detto di averli mollati.

Doveva tornare, era l'unico modo.
Doveva tornare da Hermione, doveva farle capire che senza di lei era perso, come in quel momento.



   
 
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