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Autore: EleanorRevolution    16/07/2012    2 recensioni
T'was a dark and stormy night... quattro ragazzi che conosciamo bene ed una strana magia.
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è frutto della mia povera mente malata, ed è frutto della mia infinita ossessione per quel gruppo di Liverpool che si chiama "The Beatles". Ovviamente i personaggi non mi appartengono (purtroppo) e alcuni dei fatti narrati non sono mai accaduti.

Buona lettura!

 

Leave my Kitten alone

Capitolo uno – Drive my car

 

Londra, Marzo 1965

Era una serata fredda e piovosa a Londra. Le strade erano quasi vuote, cosa alquanto insolita nella grande capitale del Regno Unito. Gli alberi davanti agli studi di Abbey Road erano agitati dal vento, e la quasi totale oscurità del cielo era illumintata fugacemente da fulmini."Maledetto tempo" pensò tra se John, osservando alla finestra dello studio due.

 

I Beatles avevano terminato con sollievo la seduta di registrazione arrivando a registrare ben 27 takes di Ticket to ride, per il nuovo album. Era stata una lunga e faticosa giornata di lavoro e i ragazzi volevano solo andare a casa dalle rispettive fidanzate e mogli a mangiare qualcosa.

 

"Accidenti! Con questa pioggia mia giacca si rovinerà!" brontolò Paul sconsolato, mentre riponeva il suo prezioso basso Hofner all'interno della sua custodia. John gli lanciò un occhiata eloquente.

"Che c'è? É nuova ed è un regalo di Jane!" scattò Paul, che aveva intercettato lo sguardo di scherno dell'amico.

 

"No Paulie, non c'è nulla di male, è giusto che la principessa non si rovini i vestiti" rispose John con un sorrisetto. Ringo e George, anche loro intenti a riporre in ordine i propri sturmenti, si scambiarono un'occhiata ed un ghigno.

 

Paul sporse in fuori il labbro inferiore, assumendo un'espressione fintamente irritata e ferita. John si avvicinò sbattendo le ciglia, e Paul rispose con un piccolo spintone. "Falla finita, Lennon."

 

Prima che Ringo o George potesseo fare qualsiasi cosa, il grande match Lennon-Mccartney era cominciato. I due grandi geni musicali tanto amati dal mondo intero si erano saltati addosso, cercando di sopraffarsi a vicenda a colpi di solletico. Dopo qualche minuto di lotta i due si staccarono, ansimando dal gran ridere. John cercò lo sguardo di Paul e mormorò, ancora senza fiato "Stai migliorando!" Paul gli rispose con un'occhiolino.

 

Una volta calmi si alzarono, si avvolsero bene nei loro cappotti e uscirono assieme a George e Ringo (che durante la rissa non avevano fatto altro che stuzzicare i due contendenti) dalla porta dello studio di registrazione, salutando con un cenno George Martin, che aveva osservato divertito tutta la scena dalla cabina di regia.

 

Quando i quattro uscirono furono accolti da una ventata gelida farcita di pioggia, che li inzuppò tutti per bene prima che facessero a tempo ad accorgersene. John tra i brividi si lasciò sfuggire un'imprecazione e si preparò a correre verso la sua macchina, dove l'aspettava l'autista Les Anthony.

"Aspetta, John!" lo fermò George, prima che potesse muovere un singolo passo. John si voltò, con sguardo interrogativo. "noi siamo tutti venuti a piedi, ti ricordi?" George spiegò "Ci puoi dare un passaggio?" John esitò un attimo prima di rispondere, guardando negli occhi i suoi tre amici. Poi con un sorrisetto rispose "D'accordo scrocconi, ma vedete di non sporcare in giro, la macchina è nuova!"

 

Dopo la breve corsa sotto la pioggia, i quattro, inzuppati più che mai, si infilarono all'intero della rolls royce del chitarrista, bagnando i costosi coprisedili in pelle sotto lo sguardo sconcertato di Les, cercando di recuperare calore e di asciugarsi.

 

L'autista aprì la bocca per parlare ma prima che potesse dire qualcora fu subito interrotto da John: "Lassie, dobbiamo accompagnare questi sacchi di patate a casa loro." Les richiuse la bocca, annuì e accese il motore. La macchina partì, passò sulle strisce pedonali davanti allo studio e si avviò verso il centro città, sotto la luce dei lampioni. La loro prima meta era la casa di Paul, che abitava in Cavendish Avenue, molto vicino allo studio.

 

Per una decina di minuti il viaggio proseguì tranquillo, con solo il rumore delle gocce di pioggia e il rombo del motore che rompevano il silenzio. George, che si era riscaldato a sufficienza si era spostato verso il sedile del guidatore e aveva aperto la porta del frigobar.

 

Con sguardo famelico estrasse un pacchetto di biscotti al cioccolato e cominciò a divorarli uno dopo l'altro, accompagnado ad ogni boccone un borbottìo soddisfatto, mentre John, Paul e Ringo lo guardavano con tanto d'occhi. "Adooro il cioccolato" esclamò leccandosi le labbra, quando li ebbe finiti. "E si vede!" mormorò Ringo, ridacchiando.

 

Il veicolo iniziò a sobbalzare e il motore cominciò ad emettere rumori sputacchianti. Poi la macchina cominciò a rallentare, sempre di più, fino a fermarsi del tutto. Paul scrutò fuori dal finestrino, perplesso. "che succede? Non possiamo essere già arrivati!"

 

Anthony, confuso, si girò verso i quattro musicisti e disse "forse il motore ha qualcosa che non va, vado a controllare. Per fortuna la pioggia sembra essere calata!". In effetti fuori il vento era quasi cessato, e la pioggia che cadeva ora ticchettando sul tetto della Rolls Royce di John era lieve, come una carezza.

 

Les abbassò la tesa del cappello da chaffeur sugli occhi, scese dalla macchina e andò a spalancare il cofano, che liberò una nuvola di fumo scuro nell'aria già inquinata della capitale inglese. Poi tornò ad infilare la testa nell'abitacolo della macchina e comunicò ai ragazzi che il motore era rotto e che avrebbe chiamato subito un carro attrezzi.

 

John alzò gli occhi al cielo. Anche quella sera avrebbe fatto tardi da Cinthya. Si passò la mano sullo stomaco, che aveva appena brontolato, e poi disse: "Beh non so voi, ma io ho una fame nera. Che ne dite di andare a cercare qualcosa da mangiare, mentre aspettiamo?" Gli occhi cioccolata di George si illuminarono. "Cavolo, hai ancora fame?" gli chiese Paul, sbalordito.

 

I quattro si coprirono meglio possibile per proteggersi dal freddo e dalla pioggia, scesero dalla macchina e, lasciando che Les se ne occupasse, si avviarono di corsa nei vicoli di Londra, sotto la fioca luce dei lampioni.

 

Pepperland, the land of luv!

 

Ciao a tutti!! Dunque eccomi qui con questo primo capitolo. Cosa c'è da dire, la storia è nata durante un viaggio in macchina verso Belluno, e spero vi piaccia. Quindi se avete voglia di regalarmi una piccola recensione per dirmi il vostro parere (o per segnalarmi eventuali errori di ortografia e grammatica) ne sarei molto felice!

*occhi adoranti*

Arrivederci ed al prossimo capitolo!

La vostra

EleanorRevoultion

  
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