Ciao a tutti da Shuihua! Prima di cominciare la storia, ripeto che non ci sarà un crossover.
Per ogni capitolo vi segnalerò i personaggi che ci saranno, ma questo qui fa eccezione.
Detto questo, vi auguro buon divertimento!
GIAPPONE, INVERNO 1917...
Nel palazzo imperiale di Tokio, la vecchia imperatrice indì una festa da ballo. "Dovrà essere la più bella festa che si sia mai vista, si festeggerà il debutto in società delle mie nipoti. Ma soprattutto sarà la prima a cui potranno partecipare le mie nipotine preferite, le principesse Kagome e Sango. Saranno tenute d'occhio da tutte i presenti, specialmente Kagome che è erede al trono!"
Alle ore 21 del 15 dicembre, il salone delle feste era pieno zeppo di aristocratici e nobili venuti da ogni parte del Giappone. Le due principessine erano affascinate dai decori del salone, i lampadari con tutte quelle candele accese, la gente venuta lì anche per loro...da far girare la testa.
Un'ora dopo, finiti i discorsi di benvenuto, ringraziamento ecc. l'imperatore Higurashi-san ( padre di Kagome) aprì le danze seguito da molte altre coppie. Mentre gli adulti ballano, l'imperatrice nonna regala a Kagome, la preferita in assoluto, un ciondolo che reca l'incisione
A palazzo era appena entrato Naraku, un monaco malvisto da tutti per aver indirettamente causato la morte dell'imperatrice Higurashi-sama. Egli non era neppure stato invitato: proprio questo lo aveva fatto infuriare e spinto a introdursi nel palazzo di nascosto. Più arrabbiato di tutti era però l'imperatore, memore di ciò che il religioso aveva fatto, che lo cacciò dal suo palazzo e lo bandì dal suo regno. Il monaco levò le tende, non prima però di lanciare la sua maledizione: tutta la dinastia degli Higurashi sarebbe perita prima che tale sorte toccasse a lui.
Appena uscito il maligno, una folla di contadini e popolani inferociti irruppe nel palazzo e, brandendo candele strappate ai candelieri reali, diedero fuoco a tutto ciò che incontrarono: tendaggi, tappeti, tavoli e forse qualche nobile. Il tutto si svolse tra le grida di orrore dei presenti.
Per cercare di salvare almeno un minimo del proprio palazzo, l'imperatore si gettò in mezzo alla battaglia, già iniziata, tra nobili e contadini ma nonostante il coraggio, la buona volontà e la fermezza rimase ucciso poco dopo l'inizio della lotta.
Kagome, Sango e l'imperatrice nonna si diedero alla fuga, com'è ovvio che succeda quando bisogna salvare un' erede al trono, tuttavia a metà strada la principessina tornò indietro.
"Kagome, dove vai? Non c'è tempo, devi salvarti!" le gridavano le parenti.
"Il ciondolo, il carillon! Devo assolutamente prenderli, non voglio che vengano rubati!" rispose loro la ragazzina, che aveva dimenticato i suoi doni ed era intenzionata a salvarli, mentre la cugina e la nonna faticavano a starle dietro. Per non perderlo, Kagome si mise al collo il ciondolo, ma fu costretta ad una nuova fuga dall'arrivo di alcuni popolani che l'avevano riconosciuta.
Le tre aristocratiche sarebbero state spacciate se in quel momento non fosse saltato fuori un servitore, ancora un bambino che aveva l'età delle principessine, il quale le fece scappare attraverso un passaggio segreto in una parete. Tutta presa dala voglia di salvarsi, Kagome non si accorse di aver perso il carillon con la tanto amata ninnananna della madre, che fu prontamente raccolto dal bambino. Tuttavia il piccolo non potè restituirlo alla proprietaria poichè venne colpito alla testa e svenne.
Fuori dal palazzo le tre reali si sentivano più al sicuro, ma continuarono a correre nella speranza di trovare un rifugio migliore. Da dietro, Naraku stava loro alle costole e riuscì ad afferrare Kagome per la caviglia.
"Sì! Ti ho presa! E anche l'ultima degli Higurashi morirà!" proferì il malvagio.
Si da il caso, però, che l'inseguimento fosse avvenuto su un canale ghiacciato e che il monaco fosse su una lastra molto sottile che, sotto il suo peso, si ruppe trascinandolo sott'acqua, dove egli morì per assideramento.
Kagome si liberò dalle grinfie del religioso appena in tempo per non finire in acqua con lui e, con nonna e cugina al seguito, si diresse verso la stazione ferroviaria. Qui era tutto un gran trambusto perchè i nobili volevano scappare il più lontano possibile da Tokio: i treni erano strapieni, la gente era perfino abbarbicata ai tetti dei vagoni pur di riuscire ad andarsene.
L'imperatrice nonna aveva intenzione di arrivare in Russia e di lì a Parigi, dove aveva dei parenti, e aveva visto un treno che portava molto vicino al porto. Vi si diresse con le nipoti, ma il treno stava già partendo e l'anziana fu costretta ad agire in fretta.
Prese Sango di peso e la fece salire sul retro di un vagone, poi salì lei per riuscire meglio a sollevare Kagome ma...
La povera donna si accorse che la propria mano non stringeva più quella dell'altra nipote ma, ormai impossibilitata a scendere per cercarla, non potè far nulla se non piangerla.
Kagome, nel frattempo, aveva sentito la presa venir meno e si era aggrappata con più forza alla nonna, ma finì contro un gruppetto di gente assiepata per prendere il treno. A causa della botta, perse il contatto con la nonna, cadde a terra sbattendo violentemente la testa sulla banchina della stazione e lì svenne.
ANGOLO DELL'AUTRICE
Ed eccoci qui, per chi è riuscito ad evitare il coma arrivare in fondo a questo primo capitolo che fa anche da introduzione.
Anzitutto, voglio ringraziare Fatelfay perchè senza la sua minaccia di morte il suo incoraggiamento non mi sarei mai decisa a scrivere questa ff.
Ringrazio già adesso anche chi leggerà, magari recensirà o metterà anche solo nelle ricordate (ma non credo che la mia storia piacerà così tanto).
Ripeto che nei prossimi capitoli ci sarà lo specchietto dei personaggi per non farvi incasinare e spero di riuscire a mettere un nuovo capitolo prima di agosto.
Detto questo, vi saluto!
Lan Shuihua