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Autore: Karyon    16/07/2012    1 recensioni
Affetta/o da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
«Nel momento in cui ti soffermi a pensare se ami o no una persona, hai già la risposta».
Carlos Louis Zafón.
Crack Pairing
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Shonen-ai | Personaggi: James Potter, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Titolo: Galeotto fu il libro.
Pairing:Tainted Glass [James/Remus].
Prompt:Libro.
Genere:sentimentale, introspettivo.
Rating:giallo.
Avvertimenti:One shot, what if…?, Shonen ai.
Note:  L’aforisma iniziale è ovviamente © Zafón, così come i personaggi sono di zia Row.
Aggiungo che la storia partecipa anche alla
 Latin Love Challenge del Collection of Starlight.
Questa storia era diversa perché doveva partecipare a un Contest, ma poi ho deciso di non modificarla. Può sembrare molto strana, ma converrete che il pairing di per sé è particolare (ecco perché l’ho infilata in questa raccolta).
Ho pensato che tutti prima o poi hanno preso una piccola cotta per un amico/a e che, quindi, anche ai Marauders poteva essere accaduto.
Alla ricerca di qualcuno di attento, dolce e comprensivo, credo che James potrebbe aver pensato (anche fugacemente) a queste cose. Insomma, Sirius è davvero troppo un fratello e Peter è Peter, per Merlino! Poi mi piaceva l’idea che, in contemporanea, si svolgesse la bottarella di Remus per Lily – che c’è stata, la Row l’ha quasi” detto ù.ù
Ma, insomma, poi si cresce e si capisce che cotta e amore non è la stessa cosa.
Spero non sia così terribile!
 
 
 
Galeotto fu il libro
 

«Nel momento in cui ti soffermi a pensare se ami o no una persona, hai già la risposta».
Carlos Louis Zafón.
 

 
Il problema dell’amore era che scoppiava sempre dannatamente all’improvviso.
Per James non era mai stato un problema: dall’età di cinque anni s’innamorava circa venti volte al giorno e si disinnamorava altrettanto velocemente. Poi all’età di undici anni, appena varcato il massiccio portone di Hogwarts, mente e cuore furono rapiti dalla bambina, e ragazza, più bella che avesse mai visto. Nel tempo aveva capito che Lily Evans non aveva solo gli occhi più profondi della galassia o i capelli più brillanti del mondo; era anche fiera, intelligente e divertente. James si era innamorato di lei in modo totale e altrettanto totalmente aveva speso i suoi primi anni di scuola a correrle dietro.
Non avrebbe mai creduto che le cose sarebbero cambiate così velocemente.
Tutto iniziò con un libro in cui venivano indicati i sintomi di una malattia poco conosciuta; la Licantropia era spaventosamente simile a ciò di cui Remus sembrava soffrire segretamente, sempre col sorriso sulle labbra. Fu in quel periodo che James cominciò a capire qualcosa di più di lui e della sua forza interiore.
Poi ci fu
 quell’anno. L’anno degli Animagus.
Ancora una volta, iniziò con un libro che illustrava la possibilità di trasformarsi in un animale senza l’utilizzo della bacchetta. Quel giorno c’erano lui e Remus in biblioteca ed entrambi sapevano cosa quello poteva significare.
Vedere Remus trasformarsi per la prima volta fu terribile: James sognò a lungo lo scrocchiare di ossa rotte sotto la pelle increspata o gli ululati gutturali fuoriusciti dalla gola di uno dei suoi migliori amici. Probabilmente fu allora, quando il suo sguardo dolce li fissò nella maschera sfigurata del lupo, che James si chiese quanto davvero soffrisse per tutto quello.
Non ci aveva mai pensato
 davvero: insomma, per lui Remus era Remus; con un piccolo problemino peloso che spuntava fuori ogni mese e niente di più. Non si era mai reso davvero conto di quanto stesse smagrendo o di quanto le occhiaie si fossero allungate e scurite, durante i loro anni nel castello.
 E fu guardando l’espressione accorata di Sirius durante quella prima trasformazione – l’aveva notata di sfuggita, mentre la paura lo assaliva, immobilizzando i muscoli – che si chiese cosa davvero stesse accadendo tra loro.
Il resto dell’anno passò tra le pigre richieste a Lily e uno sguardo perplesso ai suoi due migliori amici, nel sospetto desiderio di saperne di più.
Aveva creduto di essere geloso perché Sirius e Remus sarebbero potuti diventare una coppia e le coppie rovinavano i gruppi. Un discorso irrazionale, fatto da chi cercava a tutti i costi di mettersi con Lily Evans, ma all’epoca non ci aveva badato molto.
Tutto finì, ancora una volta, con un libro – un bigliettino scritto con la calligrafia ordinata e regolare che conosceva bene, nascosto tra le pagine spiegazzate del libro d’Incantesimi di Sirius.
Fu quando li seguì e li vide baciarsi nell’oscurità della sua mente annebbiata, che si chiese per la prima volta cosa provasse realmente per Remus.
Fu come un pugno diritto nello stomaco, una presa di coscienza assurda eppure reale.
Da quel giorno, James rinserrò la “caccia” alla rossa e premette per sapere da Sirius cosa stesse accadendo; forse fu una mossa sbagliata, ma trovò che fosse l’unico modo per non farsi trascinare dalla corrente che quella scoperta aveva prodotto in lui.
James amava davvero Lily e quello per Remus non poteva che essere un interesse passeggero, dovuto a uno strano caso di “particolare affinità elettiva”: Sirius era davvero come un fratello, mentre Peter restava un amico-ammiratoire troppo zelante per interessarlo in quel modo. E Remus… Remus semplicemente eraattento;
 più dolce di una Lily ancora troppo presa dai ruoli che si erano cuciti addosso negli anni, più presente di un Sirius superficiale e distratto.
James la vedeva così. Doveva vederla così.
Fatto stava che la cosa scemò quanto più lui e Lily si avvicinavano, mentre Sirius e Remus tentavano una relazione nascosta che non convinceva nessuno.
Quel giorno a Hogsmeade, quando Remus lo guardò al di sopra del libro che
 fingeva di leggere, James già sapeva cosa avrebbe detto.
«Prongs…» cominciò, interrompendosi quasi subito.
«Sì, Moony?» Gli fece gentilmente, sapendo che aveva approfittato del fatto che quegli altri due fossero andati a prendere un gelato dal vecchio Florian.
Remus si morse un labbro e abbassò un attimo lo sguardo «Sai quei momenti della vita, quando…»
«Lo so che tu e Pads state insieme, non preoccuparti di tirare fuori qualche arzigogolata lezione di vita» lo anticipò James, con un gesto frettoloso della mano.
Si guardarono un istante e James poté quasi vederci tutto un mondo racchiuso in quel fotogramma. La verità era che, dopo qualche piccolo terremoto interiore, aveva capito: quello che era accaduto non era altro che un piccolo incidente di percorso, nato da un cambiamento necessario al passaggio verso qualcosa di profondamente diverso. E non voleva dire che il primo cambiamento fosse necessariamente quello più importante.
Sirius ci aveva messo sette anni per capire di essere innamorato di Moony – e, col senno di poi, lui poteva dire di saperlo da millenni - così come Lily ci aveva messo una vita per capire di amare
 lui.
James sorrise, pensando che le sfide, probabilmente, servivano a quello.
A capire cosa davvero si volesse.
«Sono veramente felice per voi» fece alla fine e Remus sorrise «Ti ho mai detto che sono felice anch’io, per te e Lily?»
James annuì, dando a quell’esternazione più importanza di chiunque altro: sapeva che una cosa del genere aveva travolto anche Moony tempo prima, pensò ricordando il rossore che lo prendeva ogni volta che guardava la sua Lily; sapeva anche, in virtù dell’incapacità di Sirius di tenere i segreti, che Remus si era sempre sentito un traditore. James era stato zitto per anni, aspettando che la cotta del suo amico passasse perché, in cuor suo, già sapeva che era qualcosa di semplicemente
 diverso. Parlarne non avrebbe fatot altro che ingigantire qualcosa che non esisteva.
E ora aveva capito che lo stesso valeva per se stesso.
Si chiese, per un assurdo attimo, se anche Moony avesse mai capito… quando si scambiarono l’ultimo sorriso, prima che Peter e Sirius si risedessero al tavolo con gran fracasso, capì che non c’era andato poi tanto lontano.
 

   
 
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