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Autore: U N Owen    16/07/2012    2 recensioni
Seconda puntata del documentario, seguito dell'esposizione dall'esimio collega Belfagor, quest'oggi andremo alla scoperta di una specie altrettanto esotica e misteriosa, la Vestalis Vendeana, sua spietata nemica. Scopriremo così il comportamento peculiare, le strutture sociali e i meccanismi di difesa di questa specie unica nel panorama biologico.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nda: Dedicata ai membri della setta, così, giusto per ridere. Tutti gli altri spero apprezzino il forte (e folle, oserei dire) nonsense. Buon divertimento, o almeno lo spero.

 


 

 Vestalis Vendeana


a cura del Dottor Professor Owen




 

La Vestalis Vendeana, altrimenti conosciuta come Vestale della Vandea, o più semplicemente Vestale, è una creatura affascinante e di cui tutt’ora si sa poco. Gli studi finora condotti hanno comunque accertato una società dal carattere polimorfo, non sempre ben precisato, ma ruotante in forma piramidale attorno ad un unico vertice matriarcale. Tale specie è di grandissima diffusione in tutta la penisola italica, adattandosi ad ogni tipologia di clima, anzi, invadendo letteralmente gli ambienti prescelti allo sviluppo, trasformandoli a proprio piacimento. Spesso e volentieri, inoltre, tende a confondersi nell’ecosistema in cui i vari raggruppamenti trovano il proprio habitat, inserendovisi alla perfezione.
La loro stessa forma è poco precisata, e identificarne un’esemplare che non si vuole palesare può a volte risultare difficile, poiché amano molto l’anonimato.
L’alimentazione della vestale può variare da esemplare a esemplare, ma ciò che le accomuna è la tendenza a cacciare in branchi prede dello stesso tipo, per lo più indifese, che diventano puntualmente oggetto dei giochi, prima del pasto, delle vestali, le quali vengono spesso, per questo motivo, paragonate a livello comportamentale ai gatti. La Vestalis è comunque caratterizzata da scarsa originalità comportamentale, seguendo quasi dei cliché che variano a seconda del tempo e sembrano contagiare tutta la popolazione in dipendenza dalla zona in cui abitano.
Un atteggiamento che ha suscitato notevole scalpore e dibattito nella comunità scientifica è il metodo prescelto per la scalata sociale, valido sia a livello locale, in ogni ecosistema, sia a livello dell’intera comunità. Fondamentale importanza è data infatti all’opinione, molto spesso considerata più nel suo numero, che non nella sua qualità. Inoltre, a trarre beneficio da queste “opinioni condivise”, sono entrambi gli interlocutori, che ottengono così privilegi sociali. Si ritiene poi che sia proprio questo atteggiamento la causa di un altro comportamento particolarmente curioso della Vestalis, ovvero quello cosiddetto di “supporto reciproco localizzato”, che porta gli esemplari di vestale all’interno di uno stesso gruppo a supportarsi vicendevolmente a qualsiasi costo, anche contro l’evidenza dei fatti, addirittura in caso di richiami da parte degli organi centrali cui ogni comunità fa riferimento. Ma questo comportamento, che è stato definito “a branco”, è particolarmente evidente nei suoi rapporti con un’altra specie di particolare interesse, il Jacobinus Stercorarius, suo antagonista principale nonché predatore. Nonostante la Vestalis sia una specie molto più prolifica, sebbene la loro riproduzione non sia ancora stata studiata a fondo, del Jacobinus, e dunque molto più numerosa, trova non poche difficoltà a contrastare i suoi silenziosi e letali attacchi. Molto spesso passa addirittura diverso tempo prima che un esemplare si accorga dell’attacco. Quando il momento giunge, tuttavia, le reazioni, nella maggior parte dei casi finora studiati, sono devastanti. La vestale viene invasa una profonda furia che le fa perdere la poca ragione che già precedentemente la caratterizzava, tendendo così a contrattaccare con rabbia e poca coerenza, questi causati dal potente veleno del giacobino. Non è raro poi che i rapporti di sostegno reciproco accennati precedentemente portino gli altri membri a sostenere la vestale attaccata con altrettanta ferocia, rendendo così il tutto particolarmente caotico e confuso, giungendo addirittura ad effetti controproducenti per la vestale stessa. In caso di gravi difficoltà la vestale può abbandonare ogni logica e ritegno e attaccare in modo diretto, frontale, il giacobino responsabile dell’attacco, in modo per lo più ripetitivo e prevedibile e ricorrendo spesso all’uso del fuoco. Tutto ciò ha effetti generalmente disastrosi per la vestale, che si ritrova intrappolata dalle fiamme da lei stessa provocate, ottenendo dunque una sconcertante sconfitta. Saltuariamente alcune vestali attaccano in modo più fantasioso, tuttavia ottenendo risultati finali analoghi, data l’incolmabile astuzia del giacobino stercorario.
Infine, alcune testimonianze di casi rarissimi e scarsamente documentati, di cui addirittura si dubita, sostengono che alcuni esemplari siano riusciti a metabolizzare il veleno del Jacobinus, riuscendo così a distinguersi, ma su tale argomento le ricerche da condurre sono ancora moltissime, come sulla specie in generale, ancora parecchio sconosciuta agli studiosi.

  
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