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Autore: Johnee    17/07/2012    6 recensioni
-SPOILER-
Il mondo all'esterno dell'infermeria era catastrofico.
Le sagome lontane, ma distinte, dei Razziatori, si stagliavano all'orizzonte, sferzando l'aria con il loro grido di distruzione.
Incrociai le braccia, il cuore che pulsava frenetico -Dobbiamo fottere queste dannate bestie, Vakarian...-
-Sarò al tuo fianco, Shepard- voltò la testa verso di me e mi posò la sinistra sulla spalla -Sempre-
Sorrisi -Non ne avevo dubbi...- e strinsi la sua mano, lanciandogli uno sguardo, compiaciuta.
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Avvertimento: Chiunque non abbia giocato a ME3 fino alla fine, si risparmi di leggere questa One-Shot perché presenta molti dettagli che sono alla fine del gioco.

Per chi ha già giocato... beh, enjoy it!

 

 

 

-Red Light-

 

 

 

 

E gridai profondamente.

Urlai di dolore, scossa da una fitta dolorosa all'altezza del polpaccio destro.

Mi sollevai a sedere.

Ero viva, dunque.

Tulip Shepard era... viva?

Mi guardai intorno, ancora scombussolata. Avevo attivato il marchingegno avvolto dalla luce rossa... avevo...

Dannazione!

Scossi la testa e solo allora mi accorsi che attorno a me c'erano delle persone. Soldati.

-Cosa diamine sta succedendo?- gemetti, rivolta ad un soldato che stava ricaricando il suo shotgun -I Razziatori dovrebbero essere stati distrutti!-

Il soldato mi degnò di un veloce sguardo -Non scherzare, Comandante- e si affacciò da un pezzo di muro crollato per sparare.

Quando fu di ritorno, al riparo, mi trovò dove mi aveva lasciata. Lo sguardo vacuo...

Tutta quella fatica... la distruzione dell'Uomo Misterioso... Anderson... il Catalyst.

-Sei svenuta, Ma'am!- un turian si affiancò a me e mi posò una mano sulla spalla -Non so come tu abbia fatto, in realtà... sei stata colpita in pieno dal raggio di quel Razziatore- e indicò sommariamente un punto oltre il muro.

Deglutii. Almeno questo non me l'ero sognato.

Mi passai una mano tra i capelli, ancora in subbuglio, ogni fibra del mio corpo faceva male e pulsava dal dolore, soprattutto le gambe...

-Qualcuno è riuscito ad attivare il Crucibolo, soldato?- chiesi debolmente, cercando di riprendermi il prima possibile. Eravamo nel mezzo della battaglia, e io ero riuscita a sopravvivere.

-La strada è bloccata, Ma'am!- il turian mi porse un'arma. La controllai. Era una pistola, una pistola pesante, non riuscii ad identificarla tanto ero spossata.

L'importante era sparare, sparare e liberare la pista.

Mi affacciai dalla trincea e sparai un colpo casuale, diretto ad un Bruto, forse... mi riparai giusto in tempo per vedere uno dei miei interlocutori, l'umano, cadere, colpito alla testa. Il suo sangue imbrattò maggiormente quello che restava delle mie protezioni.

Il turian mi trascinò a forza presso un'altra copertura e diede un grido a qualcuno nelle vicinanze.

Continuavo a sentire i rumori ovattati, come se i miei timpani fossero stati distrutti.

Cercai di capire come muovermi senza provare troppo dolore, ma finii per accasciarmi a terra, gridando di dolore.

E, di nuovo, svenni.

 

Mi risvegliai che era già giorno, la battaglia infuriava, potevo sentirlo.

Ero attaccata a dei macchinari e delle figure sfocate giravano vorticosamente attorno a me, come se fossero state avvolte da un'aura.

-Si sta svegliando!- sentii... forse quella voce la conoscevo.

Ammiccai, cercando di dare consistenza a quelle forme sconosciute, ma ebbi come risultato quello di avere un ulteriore capogiro.

-...turian...- seppi dire, soltanto.

D'altronde, era l'ultima persona che avevo visto, cioè, l'ultimo alieno... insomma... ero dannatamente confusa.

Pensavo di essere morta, e pensavo che i Razziatori fossero stati distrutti...

Lo speravo.

Ma sapevo che non era così. Eravamo solo all'inizio di un lungo e devastante conflitto.

E io avevo vaneggiato finora.

Sapevo di essermi immaginata tutto. Il Catalyst, l'Uomo Misterioso, Anderson.

Anderson! Era vivo?

Cercai di comunicarlo, ma non capii le risposte che mi venivano date.

Non riuscivo quasi a muovermi, e riuscivo a sillabare a malapena il mio nome...

Chiusi di nuovo gli occhi e cercai di concentrarmi.

Ora riuscivo a capire dov'ero. Ero all'interno di un edificio dalle pareti scure, i vetri rotti ma riparati maldestramente da lamiere appoggiate alla rinfusa dove una volta c'erano delle finestre... probabilmente si trattava dell'infermeria da campo, dove avevo motivato i miei compagni prima di finire in quell'assurdo vaneggio che era il Catalyst.

Riconobbi finalmente chi si sporgeva sopra di me.

-Li... Liara...- la chiamai, mentre la vedevo sorridere.

-Non sforzarti...- sentii la sua voce chiara e limpida, sopra il rumore degli spari e dei versi dei Razziatori.

Cercai di sorridere... invano. Forse ebbi come risultato una smorfia.

Almeno lei era sopravvissuta...

Ma... gli altri? Vega, Tali, Garrus, IDA... dov'erano?

Garrus era ferito, lo ricordo bene. Ricordo Vega che lo trascinava sulla Normandy!

Cercai la mano di Liara, ma trovai solo un dannato tubo.

Sentii le mie guance bagnarsi e la gola ardere...

Serrai nuovamente gli occhi mentre sentivo il freddo contatto delle sue mani sul mio avambraccio.

-Shepard...-

Sì, Liara, sono qui.

-Shepard, non lasciarci...-

Liara, sono qui, dannazione! Sono viva...

-Ti prego...-

Gemetti, frustrata. Perché non riuscivo ad articolare una risposta? Perché non riuscivo a consolarla? Ero viva, e stavo... bene!

Insomma, ero lì. E sarei stata pronta a ricostruire l'esercito, a combattere di nuovo. Sarei stata al suo fianco. Al loro fianco, anzi.

-...rus?- cercai di chiedere notizie di Garrus. Era ferito, maledizione!

-Lo stanno ricucendo, Tulip- la sentii ridacchiare -Se non è crollato per essersi preso un missile in pieno volto, penso che uno squarcio sulla spalla sia ininfluente. Già scalpita per tornare in servizio!-

Sospirai, potendo fare solo quello. Se avessi potuto rispondere, avrei maledetto lui e la sua forza di volontà. Quella notizia mi diede sollievo... per una volta, ero stata io a parare il culo a lui, e per una volta, lui ne era sopravvissuto.

-Gli altri stanno ancora combattendo- Liara assunse un tono di voce cupo, la sua voce s'incrinò -Ti prego, sopravvivi, Shepard...-

Mi morsi il labbro inferiore.

Stavamo perdendo su tutti i fronti, e lei non voleva dirlo... non osava dirlo, dopo tutta la fatica che avevamo fatto...

Nemmeno unire tutte le razze conosciute ci aveva aiutato... era una battaglia persa sin dall'inizio.

E Anderson? Era riuscito ad attivare il Crucibolo? Dovevo saperlo! Almeno questo!

Formulai mentalmente la frase esatta e la sillabai lentamente. Liara scosse la testa -Nessuno è riuscito a raggiungere la cittadella, Tulip...- sospirò e mi posò una mano sulla fronte -Ora però riposa...- sollevò la testa e rivolse un sorriso a qualcuno, annuendo -è sveglia-

-Vorrei ben vedere!- la voce di Vega mi risuonò stonata e volgare nelle orecchie, come al solito.

Il suo accento mi fece sorridere. Ero ancora troppo stanca per farlo, ma tentai lo stesso di inarcare gli angoli della bocca...

-Lola!- lo vidi fare capolino e squadrarmi -Sei presa maluccio, vedo-

Se fossi stata in salute gli avrei di certo piazzato una manata in mezzo alle spalle, o l'avrei rimproverato... come al solito.

Liara aveva un sorriso tirato. James non le era mai entrato veramente in simpatia...

-Riesce a parlare?- le chiese, senza badare all'etichetta, come al suo solito.

-s...tronz...o...- biascicai.

Vega scoppiò a ridere -Sì, sta migliorando... quando l'ha portata qui era ridotta davvero male...- placò le risa e rimase a osservarmi, immerso in chissà quali pensieri.

-Lasciamola riposare, ora...- mormorò Liara, facendomi l'occhiolino -Penso che averci qui d'intorno non la renda entusiasta... abbiamo una missione da compiere, e la flotta sta continuando l'assalto...-

Assalto? Flotta? Allora lassù si continuava a combattere! Risi interiormente. Eravamo riusciti a resistere.

E chiusi gli occhi, impaziente quanto stanca...

-Arrivederci, Lola... ti aspetterò sul campo...-

 

 

Mi destai più volte, durante la degenza, e feci di tutto per recuperare il più in fretta possibile le forze. In poco tempo fui in grado di sollevarmi a sedere e di articolare discorsi complessi.

Ancora nessuna visita. Tutti erano impegnati sul fronte...

Le mie mani e le mie braccia erano completamente ustionate, quasi scorticate. Mi sorpresi che l'armatura mi avesse protetto a tal punto. Una persona diversa, senza i miei stessi innesti e la mia forza d'animo non sarebbe riuscita a sopravvivere.

Un'altra cicatrice della quale vantarsi con Vakarian.

Ecco, e lui che fine aveva fatto? Liara mi aveva riferito di averlo trattenuto a forza dal prendere la via dell'uscio e tornare a combattere.

Le avevo riso in faccia, quando lei aveva sospirato, innervosita da quell'atteggiamento.

Quando fui in grado di alzarmi, fu il primo che andai a trovare. E con sommo dispiacere, notai che aveva il braccio destro completamente immobilizzato. Non avrebbe potuto toccare un'arma nemmeno se gliel'avessero incastrata nelle bende.

Altro che “piccolo squarcio”...

Appena mi scorse mentre evitavo un infermiere si mise immediatamente a sedere, cercando di darsi un contegno -Tulip!- il suo volto scheletrico parve sorridere -Cioè... Comandante Shepard- si corresse, inclinando la testa verso il basso.

Mi avvicinai, barcollante -Come stai, Garrus?-

Scosse la testa -A quanto pare, è troppo presto per prendere in mano un fucile...- evitava di guardarmi negli occhi. Si vergognava, forse?

-Tutti evitano di dirmi cosa sta succedendo là fuori...- ammisi, sedendomi faticosamente al suo fianco -Mi ritengono ancora troppo debole...- forse, parlando della mia situazione sarei riuscita a sbloccarlo e a farlo parlare. Nonostante il volto inespressivo, durante gli anni avevo imparato a conoscerlo abbastanza bene... e potevo notare il nervosismo manifestarsi quando serrava la mascella.

-Tulip...- esalò, carezzandosi la testa ossea -Ho visto mentre attraversavi di corsa lo spiazzo e...- la sua voce s'incrinò -Ti ha colpito in pieno...-

-Sono ancora viva, Vakarian!- sbottai, piantandogli una manata sulla schiena.

Non l'avessi mai fatto!

Ci contorcemmo entrambi per il dolore.

Dopo che mi fui ripresa scoppiai a ridere -Mi ero dimenticata di quanto fossi debole!- e mi tastai la mano dolorante. Lui si reggeva il braccio, ridacchiando -Siamo due catorci...-

Mi appoggiai a lui, il sorriso sulle labbra -Puoi ben dirlo...- mi voltai verso la porta dell'infermeria, rallegrata.

-Shepard...- mi richiamò all'ordine, la voce piatta. Lo fissai dritto negli occhi, incuriosita.

Voleva tornare sull'argomento. E non potevo di certo frenare la sua curiosità...

-Ho cercato di convincere gli altri a tornare indietro, per recuperarti...- distolse ancora lo sguardo, posandolo a terra.

Le nostre conversazioni serie prevedevano perennemente un contatto visivo con gli stivali, notai, sorridendo interiormente.

Sospirai, cercando le parole giuste per consolarlo -Con un razziatore nei paraggi era impossibile un atterraggio...- posai anch'io lo sguardo sui suoi stivali -Non ti crucciare, Liara mi ha detto che siete venuti subito in mio soccorso, appena atterrati in una zona sicura... e che tu mi hai trascinata come un sacco di patate fin qui- ridacchiai.

-Quante volte ancora dovrò fare i conti con la tua morte?- mormorò, sollevando appena la testa.

Gli rivolsi uno sguardo dolce -Sono viva, Vakarian, dannazione! Smetti di preoccuparti per me e...-

-Non mi sto preoccupando- ribatté -L'hai detto tu: “Non c'è Shepard senza Vakarian”. Come posso solo pensare di continuare a vivere senza coprirti le spalle?-

Mi morsi un labbro. Di solito avevo sempre una parola giusta, sempre al momento opportuno... ora non mi restava che tacere.

Il sacrificio era naturale. Il Crucibolo andava azionato.

E Garrus lo sapeva benissimo. Sapeva quale sarebbe stato il prezzo da pagare ed era a conoscenza del piano per l'attivazione meglio di me. Aveva scelto di seguirmi proprio per appurare che la strategia sarebbe stata seguita alla lettera...

Durante lo scatto finale eravamo insieme... io, lui e James. Correvamo a perdifiato, schivando il raggio del Razziatore e distruggendo gli abomini che il Nemico ci lanciava contro...

Poi, quel mezzo pesante l'ha colpito in pieno, distruggendogli il braccio. E io ho costretto Vega ad assisterlo... forzandoli a lasciarmi da sola.

Dopo il nostro addio, sono stata colpita in pieno...

...la Cittadella, l'Uomo Misterioso... la presunta morte di Anderson...

Ma era stato tutto un sogno.

Il Catalyst non era altro che un prolungamento dell'indottrinamento che i Razziatori stavano attuando già da tempo attraverso le componenti che Cerberus mi aveva installato... e io ero riuscita a resistere, scegliendo la loro distruzione.

Ma ciò era accaduto nella mia mente, mentre il fuoco divorava l'armatura e consumava le mie carni.

Erano stati loro. Loro avevano creato delle immagini nella mia testa...

Avevano sfruttato il mio senso di colpa, le mie debolezze...

...la testa che ancora mi duole.

 

 

Mi infilai le mani tra i capelli, in lacrime. Ormai mi ero persino dimenticata dov'ero e con chi ero.

Sentii il suo braccio circondarmi le spalle e stringermi...

Sollevai appena la testa, sorpresa dal contatto -Scusa...- mi giustificai, asciugandomi gli occhi e rialzandomi. Non si meritava uno sfogo simile, non si meritava un resoconto di una follia che era successa solo nella mia testa.

Lo salutai con un lieve inchino e presi la via dell'uscita, sempre barcollando.

E sentii i suoi occhi inespressivi pesare come un macigno sulla mia schiena.

 

Mi gettai a letto sfiancata e grondante di sudore. Mi ero vista allo specchio, quella mattina, e avevo notato una cicatrice a forma di mezzaluna sulla guancia destra... i punti non erano visibili, ma potevo scorgere la sua forma brillare. Avevo riso, e mi ero riproposta di creare una battuta ad arte per il turian... ma, a quanto pare, non era in vena di umorismo spiccio...

Appoggiai la testa sul cuscino e mi addormentai.

Un sonno senza sogni, fatto di particelle che si disgregavano e di urla scomposte.

 

Quando rividi Liara, le raccontai tutto, senza escludere niente.

Le spiegai la teoria secondo la quale ero scampata all'indottrinamento... dilungandomi su ogni dettaglio che, in quella mia visione successiva al raggio del Razziatore, non quadrava...

Liara mi aveva ascoltata con attenzione, lo sguardo fisso sul mio. Quando avevo concluso, aveva inarcato le sopracciglia e intrecciato le braccia -Sì, la tua teoria potrebbe rivelarsi fondata... i prerequisiti sono validi e i sintomi sono esattamente come da descrizione. A quanto pare, i Razziatori non hanno fatto i conti con la tua forza di volontà...- e sorrise, lievemente -Non tutto è perduto...-

Chinai lo sguardo, impensierita -Sono indecisa se parlare o tacere, Dottoressa...- rivelai -Potrei essere fraintesa, e scambiata per una spia... o peggio, per una traditrice- mi passai una mano tra i capelli, scoprendoli annodati e scomposti. Abituata alla vita militare, non ci feci troppo caso...

Liara si protese verso di me -Manterrò il segreto, Comandante Shepard- mormorò, sorridendo comprensiva. Poi tornò a sedersi composta -Anderson è vivo e vegeto e coordina la resistenza sul campo, se era questo che volevi sapere...-

Mi abbandonai sul cuscino, sospirando di sollievo. Dopo troppi giorni venivo a conoscenza di quella notizia meravigliosa...

-Il Crucibolo?-

-Abbiamo perso terreno, Tulip...- rispose Liara, accavallando le gambe -Ma presto riusciremo ad attivarlo. È la nostra unica speranza!-

-Mi sembra dannatamente strano...- morsi l'unghia del pollice -Decine di uomini correvano attraverso quello spiazzo, mi sembra impossibile che nessuno sia riuscito a raggiungere la Cittadella!-

-Eppure è così- la replica tagliente di Liara troncò ogni mia perplessità, mettendomi a tacere -Cerca di rimetterti presto in sesto, Shepard... stesa e menomata non sei utile alla causa- e sospirò, facendomi ridere.

-Questa provocazione me la sarei aspettata da Wrex, o da Jack...- ammisi, riavviandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Liara si sollevò per abbracciarmi e io la lasciai fare, contenta di quella visita e sollevata di essermi potuta confidare con lei.

La osservai mentre si dirigeva verso l'uscita e ci scambiammo uno sguardo d'intesa mentre lei chiudeva la tendina che fungeva da separé tra la mia stanza e l'infermeria.

Sbuffai, mentre gettavo la testa fra i cuscini. Dovevo assolutamente riprendermi, Spiriti!

...Spiriti?

Spalancai gli occhi.

 

Quante volte ancora dovrò fare i conti con la tua morte?

 

Mi morsi un labbro e piantai lo sguardo verso la tendina, pensando di vederlo entrare da un momento all'altro, scanzonato e pronto a fare del sarcasmo, come al suo solito.

Ma non entrò nessuno...

Mi sollevai a sedere e cercai di alzarmi. Qualche piegamento per mantenere la forma fisica non mi avrebbe fatto di certo male.

Quand'ebbi finito, la mia mente era sgombra da ogni pensiero. Le gambe erano ancora deboli, ma notai che le ferite andavano via via cicatrizzandosi... merito delle attenzioni di Liara!

Mi stiracchiai, ormai parzialmente padrona delle mie movenze e mi infilai dei vestiti puliti, poggiati sulla sedia accanto al mio letto.

L'azione mi mancava, e non sarei rimasta a lungo a poltrire. Uscii di camera e presi il corridoio, dirigendomi verso la stanza di Garrus il quale, circondato da infermieri, protestava sonoramente affinché lo lasciassero uscire. Mi piantai sull'ingresso a braccia conserte, in attesa che i capricci e il cambio di fasciatura finissero.

Ridacchiai quando lui, incrociando il mio sguardo, si zittì improvvisamente.

-Sei pronto a tornare in scena, turian?- domandai, appoggiandomi allo stipite.

Gracchiò un insulto, contrariato -Mi lasciassero uscire...-

-Hai solo un braccio rotto, dannazione!- protestai, avvicinandomi a lui -La forza per articolare un discorso ce l'hai, e qui occupi solo un letto... alzati da lì e seguimi!- gli porsi la destra, tendendola.

Uno dei medici protestò, facendo il nome di Liara... ma io non avevo alcuna intenzione di rimanere lì.

E se io me ne fossi andata senza di lui... beh, non me l'avrebbe mai perdonata.

E io stessa non avrei potuto più guardarlo negli occhi...

Difatti, afferrò la mia mano e si mise in piedi, troneggiando su di me e schiudendo le labbra in uno strano sorriso.

Ci squadrammo per qualche secondo, poi prendemmo entrambi il corridoio, spalla a spalla, come eravamo soliti fare in passato...

 

Il mondo all'esterno dell'infermeria era catastrofico.

Le sagome lontane, ma distinte, dei Razziatori, si stagliavano all'orizzonte, sferzando l'aria con il loro grido di distruzione.

Incrociai le braccia, il cuore che pulsava frenetico -Dobbiamo fottere queste dannate bestie, Vakarian...-

-Sarò al tuo fianco, Shepard- voltò la testa verso di me e mi posò la sinistra sulla spalla -Sempre-

Sorrisi -Non ne avevo dubbi...- e strinsi la sua mano, lanciandogli uno sguardo compiaciuto.

 

Non ne avevo dubbi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota:

Bene. First time in questo fandom.

Spero vivamente di esserne stata all'altezza. Ogni critica, suggerimento, discussione, etc.. è ben accetto =)

Per quanto riguarda il contenuto... beh, è indirizzabile al meraviglioso finale Red e alla (ormai nota) teoria dell'indottrinamento.

Sono sicura, anzi, stra-sicura che non sia finita qui, e che il nostro/la nostra Shepard abbia ancora troppi punti irrisolti per potersi lasciare morire. O sbaglio?

Bene, spero di aver detto tutto.

Al massimo, mi correggerete =)

   
 
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