17/07/2012
2 recensioniDelirio allo Cherry.
Mi manchi, mi manchi come manca l’aria ad un subacqueo senza bombola.
Quando ero con te ero intera, ero completa, ora sono solo un pezzettino di carne grigio e senza scopo o obbiettivo alcuno.
Se avessimo avuto l’età per portare la macchina scommetto che avremmo sprecato tanti di quei soldi in benzina che avremmo mandato le rispettive famiglie in bancarotta.
Ma non abbiamo l’età per portare la macchina ed io non dovrei essere qui a scriverti tutta questa roba mentre piango come un’idiota sulla tastiera del computer di nonno e con l’odore del suo cherry sulle labbra.
Non ti piacerebbe per nulla baciarmi adesso, lo so.
Ma io vorrei tanto.
Vorrei tanti poter prendere il treno e venire da te senza dover tornare mai più ma purtroppo ho una famiglia appresso, un corso di studi da finire.
Una vita.
Una vita che mi tiene lontano da te.
Sai, ho pensato seriamente di disfarmene qualche volta, di questa fottuta vita ma la verità è che sono troppo curiosa di sapere còà che accadrà.
O troppo masochista per rinunciare al dolore che ancora mi aspetta.
Dipende dai punti di vista no?
Se abitassimo nella stessa città sarebbe tutto più facile, potremmo vivere le nostre assurde romanticherie senza fare salti mortali e potremmo toccarci e scoprirci con tutta la calma necessaria.
Perché il tempo che abbiamo vissuto vicini, in modo da toccarci in modo tangibile c’è stato, e durante questo tempo sarei entrata certamente nella top-ten delle donne più felici del mondo, ma aveva una data di scadenza, dopo troppo poco saremmo di nuovo stati lontani a piangere ognuno sul ricordo dell’altro.
**Note di lexi**
In vino veritas.