Ti guardo.
Sorridi.
Sorrido.
Funziona così ormai, c'è come un meccanismo che ci lega, è come se i tuoi sentimenti si trasferissero in me.
Quanto sei bello, con quei ricci indomabili un po' spettinati, le fossette che amavo toccarti.
Se fossi qui ti avrei già baciato, ti avrei slacciato lentamente la camicia, ti avrei lasciato piccoli baci sul collo per sentire un tuo gemito, ti avrei spinto sul letto e..
Ma non ha importanza.
Tu non ci sei.
Sei andato via, chiudendoti la porta alle spalle e facendo la stessa cosa con la nostra storia.
Tu, Harry Styles sei fuggito dalla realtà e ti sei portato via la mia anima.
Mi hai lasciato qui, seduto sul pavimento, in questa stanza piena di ricordi.
Tutto ciò che rimane di noi, Harry, tanti ricordi.
E questa foto, che mai ho smesso di guardare.
Tu, sorridente con la testa appoggiata sulla mia spalla.
A tratti piango e rido.
Piango perchè non sei più mio, ora sei di quei burattinai. Sono loro, i manager, a possederti.
Rido perchè nessuno era mai riuscito a superare quella barriera impenetrabile che mi circondava il cuore.
Tu, Harold, come se fossi nato per quello, avevi distrutto tutto semplicemente sorridendo.
Ricordo ancora quando vidi quella foto per la prima volta, fu lì che mi innamorai di te, Harry.
E ricordo che il mio primo pensiero fu "Come ho fatto a non notarlo prima?"
L'ennesima calda lacrima mi riga il volto, e va a finire sulla tua maglietta.
Te la ricordi, Harry? 
Ricordi la tua maglietta grigia con un il disegno di un cuore e la scritta "Lover"?
L'ho indossata per sentirti vicino, sentire il tuo profumo.
Funziona.
Funziona finchè non mi guardo in giro e vedo bottiglie vuote dappertutto.
Mi sono davvero ridotto così? 
Davvero provo a colmare il vuoto che hai lasciato in questo modo? 
Che soluzione stupida.
Eppure questo pensiero non mi ferma dallo stappare l'ennesima bottiglia.
Cosa faresti se mi vedessi in questo stato? 
Probabilmente ti inginocchieresti accanto a me, mi solleveresti il viso facendo incrociare i nostri sguardi, mi rivolgeresti un sorriso triste, mi diresti che devo reagire.
Ma non ci riesco.
Volto lo sguardo a destra e per un attimo immagino davvero di trovarti lì, inginocchiato a guardarmi.
Ma tutto ciò che trovo è il muro bianco.
Bianco.
Come il mio cuore.
Il bianco mi infastidisce, ho bisogno di colori, ho bisogno di emozioni che non siano tristezza rabbia e rancore.
Ho bisogno di te.
Ma invece che venirti a cercare mi alzo a fatica dirigendomi verso il cassetto.
Tiro fuori tutti i pennarelli colorati che trovo.
Mi sembra di tornare bambino, quando coloravo i disegni dei Pokemon.
Non avrei mai immaginato che questo sarebbe stato il mio destino.
Alcool e amore stroncato.
Ritorno a sedermi ma stavolta mi avvicino al muro.
Prendo il pennarello blu e inizio a disegnare.
Comincio con la maglietta, quella che porto ora, la tua.
Cambio colore e disegno un orsacchiotto.
"Thank's Boo Bear!"
In testa mi risuanano le parole di quell'intervista, di tutte le interviste.
Continuo a disegnare.
Non mi fermo.
Non penso.
Disegno e basta.
Butto fuori tutti i ricordi, tutte le immagini che ho impresse nella mente.
Le rendo reali, le fermo nel tempo con un semplice pennarello colorato.
Probabilmente domani andrò a comprare della vernice bianca e coprirò tutto, probabilmente romperò piatti e bicchieri contro quel muro maledetto sperando che sia proprio quello a crollare in mille pezzi invece delle stoviglie, o forse rimarrà così, lo lascerò scavare un solco nel mio cuore giorno per giorno, lascerò che infranga quella barriera infinite volte, lascerò che non mi permetta di dimenticare.
Due ore dopo quel muro è diventato lo specchio della mia anima.
Quel muro parla di me, di te, di noi, della nostra storia.
Parla del mio coraggio e delle tue paure.
Parla della gioia e della tristezza.
Parla di amore.
Questo amore che si è consumato troppo in fretta, questo amore che i manager hanno deciso fosse sbagliato.
E alla fine ti hanno convinto, Harry, anche se nei tuoi occhi non c'erano rimpianti quando sei uscito da quella porta, solo dolore.
Lo stesso dolore che mi logora da settimane, rinchiuso in questo appartamento.
Nella stessa stanza in cui tante volte ti ho fatto mio, ti ho sussurrato parole e lasciato baci.
Stappo un'altra bottiglia, ma invece di berla la infrango contro il muro.
Proprio su quella scritta, che occupa gran parte dello spazio bianco.
Una semplice scritta, 5 o più parole che sono diventate la mia unica speranza.
L'unica speranza di amare e di vivere, perchè io, senza questo amore, sono morto.
Fammi vivere, Harry, non lasciarmi morire, non lasciarti morire.
Amami.
"Won't stop till we surrender.."