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Autore: EdieSedgwick    18/07/2012    5 recensioni
La Terra di Mezzo è profondamente scossa. L'Ombra nera di Mordor si sta diffondendo a grande velocità e il Flagello d'Isildur si è nuovamente risvegliato. Il giudizio finale sarà decretato con la distruzione di esso. Cosa porta una Ninfa a seguire le orme della Compagnia dell'Anello? Cosa ha a che fare la sua storia con la distruzione del Flagello di Isildur? Ripercorrendo le tappe dei Nove Compagni, una storia molto antica tornerà alla luce.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frodo, Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1



Una brezza fresca ma caliginosa aleggiava sulla Vecchia Foresta e la lucentezza del crepuscolo lasciava che tra i nodosi alberi si formassero danze di luce filtrata.
Il fiume scorreva pacato, come a voler bisbigliare segreti ad orecchie in ascolto e proprio al suo fianco prendeva posto la valle del Sinuosalice.
Le fronde di antichi alberi carezzavano il terreno e la loro robusta corteccia si infittiva di pari passo con l'addentrarsi della Foresta, il vento suonava silenzioso e la rugiada si sdraiava pian piano sugli steli e sull'erba.
Anche se non poteva vederli, sapeva che alle sue spalle si estendevano i minacciosi Tumulilande, che se avesse percorso l'intera Foresta in direzione nord-ovest avrebbe facilmente trovato ristoro a Buckburgo, oppure che dirigendosi a nord-est sarebbe giunta a Brea.
Eppure era consapevole che non era quello il momento per abbandonare quegli alberi.
Anche se non era la sua casa, lì si sentiva al sicuro.Protetta. Si fidava del parere del vento e della voce degli arbusti. 
La Vecchia Foresta le aveva offerto un riscatto: nonostante avesse dovuto abbandonare tutto, ora il suo cuore poteva permettersi lo sfizio di dimenticare,per qualche minuto.Per qualche ora. Poteva smettere di soffrire.
Il tormento no, non l'abbandonava, ma era in grado di liberarsi dalla morsa dei ricordi, se solo si lasciava trasportare dalla vita che scorreva in quel luogo.
Una cosa alla volta, si ripeteva.
E trascorreva così le serate, su di una piccola altura nascosta dalla fitta Foresta, a guardare il tramonto oppure, se esso non era visibile, l'assemblarsi delle nubi e la pioggia cadere, e adorava ascoltare la gioia degli alberi assaporarla.
Quando rientrava, non si curava granchè delle preoccupazioni che le serbavano, affermava di essere molto simile a un fusto: la pioggia non la scalfiva ma la cresceva.
Poco dopo anche loro impararono a capirla e quando ella rientrava la sera, occasionalmente la notte, non sorgevano più domande preoccupate, anzi, veniva accolta da un pasto caldo ed abbondante e dal crepitio del focolare acceso.
Era stata fortunata a ritrovarsi accolta in un posto così piacevole e tranquillo.
D'improvviso però, una voce la destò dai suoi pensieri, richiamandola alla realtà.
-Niniel..il crepuscolo ha lasciato spazio alla notte da ore..
Niniel..così qui mi chiamano.La fanciulla in lacrime.
Il pensiero la colse accompagnato da un sospiro, dimentica in quelle ore del nuovo nome con cui si era posta in quella terra.Malinconica era, ma di lacrime non ne aveva mostrate mai, a nessuno. 
- E' una calda notte questa. E le stelle sono luminose.
- Questo te lo concedo, ma credo sia ora di rientrare. La cena ti aspetta, ed anche io e la Dama del Fiume vorremmo giovare della tua compagnia. Suvvia, vieni con me!
- Verrò. Ma non prima di aver ricevuto un tuo parere.
Si fermò un attimo ad ascoltare il sibilare del vento tra le fronde degli alberi.
- La foresta è turbata. Qualcosa la scuote. Gli alberi comunicano sommessi.
L'uomo si fermò e come ella aveva fatto poco prima, emise un silenzioso sospiro.
-Troppo audace fui nel credere che la Foresta ti potesse ingannare! Sai ascoltare bene, mia cara amica! Qualcosa ha turbato la foresta, è vero. Ma ancor non sono riuscito a scoprire cosa sia.Domani mi metterò alla ricerca, ma ora torniamo a casa, niente scalfirà la Vecchia Foresta stanotte!
-Oscuri sono i tempi di questa Era, amico mio, e certezza non vi è più alcuna.
- Queste sono parole di Raminghi! Ma nella Vecchia Foresta, finchè ivi sarò io, nessuna minaccia potrà infierire! Seguimi a casa,Niniel! Sono sicuro che un bel sonno possa facilitare i pensieri del giorno seguente,dunque oblia i tuoi turbamenti, riposa! Domani potremo riparlarne.
La ragazza si alzò da terra e abbandonò l'albero al quale ogni sera si sedeva a fianco e si avvicinò all'amico.
- D'accordo Tom. Credo tu abbia ragione. L'ora di tornare a casa è giunta ed io comincio a provare stanchezza, anche se abbandonare la Foresta in questo momento mi lascia inquieta.
- Suvvia giovane dama, non preoccuparti! Sovente la Foresta è scossa, ma spesso ciò da cui si sente minacciata non le farebbe alcun male. In ogni caso, resiste da moltissimi secoli, credo perciò che se per una notte andiamo a coricarci essa riuscirà a sopravvivere.
Detto ciò le regalò un sorriso amichevole e prendendola per mano la condusse verso casa, cantando con voce soave e forte.
Vecchio Tom Bombadil è un tipo allegro;
ha gli stivali gialli e la giacca blu cielo!
Niniel si rilassò e, giunta alla dimora, si sedette a tavola con Tom e la Dama del Fiume, consumando insieme una cena ricca ed allegra.
Quando fu l'ora di coricarsi però, non riuscì a trovare conforto.
Si addormentò inquieta così come si era alzata al mattino.
  
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