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Autore: SiriusBlack91    18/07/2012    2 recensioni
Una nuova isola. . .nuovi segreti. . .nuovi orrori!
La trama tratta di una spedizione della Ingen su una terza isola dove effettuano esperimenti sui dinosauri; cronologicamente mi baso sulla storia dei libri di Chricton, quindi avviene dopo l'incidente al Jurassic Park del primo libro e prima dell'avventura di Malcolm e gli altri su Isla Sorna del secondo libro. Spero vi piacerà la storia, la quale premetto che sarà piena di sorprese, intrighi e ovviamente dinosauri! Buona lettura a tutti :)
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Episodio 1 - Arrivo all’inferno
Frank tentava di dormire nonostante gli scossoni dell’elicottero e il vociare dei suoi compagni. Mancavano pochi minuti all’arrivo, ripeteva in mente il programma dell’operazione: ricognizione, recupero dati e ritorno. Avevano studiato attentamente ogni elemento vivente e morfologico dell’isola che potesse causare ostacoli, un addestramento di 2 mesi aveva preparato quegli uomini a una delle missioni suicide peggiori della storia militare. Ridendo tra se ricordò le parole del generale al campo “Neanche il Vietnam mi preoccupava così tanto!”. E aveva ragione. Quella missione era di estrema importanza e i dirigenti Ingen erano stati chiari al riguardo di non danneggiare gli animali se non era strettamente necessario.

Scuotendo la testa Frank pensò quanto fosse più preziosa la vita di quelle “cose” rispetto alla loro!
Preferì non soffermarsi troppo, la spia luminosa e la voce del pilota all’altoparlante interno dell’elicottero gli annunciavano che era ora di lanciarsi. Non era sicuro atterrare, così avrebbero dovuto calarsi con le corde in piena jungla e nonostante avessero scelto un territorio “neutrale” non era per niente sicuro che qualche carnivoro non bazzicasse da quelle parti in cerca di una preda facile.

“Capitano! Noi siamo pronti a scendere. Come da programma ci apriremo in formazione di copertura mentre l’altra squadra scenderà dal secondo elicottero!” disse un soldato vicino al portellone.

Frank non rispose, annuì con la testa e si calò dalla corda mentre subito dopo di lui lo seguirono gli altri 3 compagni. In pochi secondi formarono un cerchio in copertura della seconda squadra e una volta a terra si incontrarono tutti e 8. I due capitani, Frank e Gabriel, si salutarono con una stretta di mano e iniziarono subito a coordinare l’operazione.

“Ci sono due rifugi in questa zona, uno verso est e l’altro a ovest. Noi prenderemo il controllo di quest’ultimo e ci collegheremo subito alla rete per cercare le informazioni e immetterci nel sistema di sicurezza per sfruttare le telecamere ancora funzionanti.” disse Gabriel

“Ok, ci metteremo in contatto una volta arrivati ai rifugi. Una volta li sarà meglio sfruttare la rete di comunicazione locale per parlare, nella planimetria ho visto una stanza separata con un pc così eviteremo di far sentire troppe cose ai ragazzi.” Rispose Frank, facendo cenno ai suoi di prepararsi alla partenza.

I gruppi si divisero subito e ognuno andò per la sua strada. La vegetazione era molto fitta e i sinistri rumori di sottofondo non mancavano, ogni tanto giungeva da lontano qualche ruggito ma le squadre non vi badavano. Ormai non erano più sorpresi da quelle creature, dopo la passata esperienza su Nublar sapevano contro cosa avevano a che fare e non si lasciavano spaventare facilmente. Camminarono per ore, la jungla sembrava uguale ovunque guardassero ma dal GPS di Frank il segnale del rifugio era sempre più vicino. Avevano fatto proprio un ottimo lavoro con la Ingen, grazie a 2 mesi di preparazione conoscevano i territori dei carnivori, le zone di caccia e qualsiasi posto da evitare nella maniera più assoluta. Il posto dove erano atterrati era una zona definibile “neutra” dato che non era frequentata ne da carnivori ne da erbivori, forse qualcuno di passaggio ogni tanto ma non era un problema concreto. O almeno questo appariva dai satelliti della Ingen che segnavano le nidificazioni dei dinosauri e le zone più frequentate.
Verso sera la squadra di Frank arrivò al rifugio e dopo una breve ispezione della zona entrarono grazie ai codici dati ai capitani da Ludlow. Li aveva autorizzati ad avere ogni codice e password necessaria per aprire porte e computer, dato che la missione consisteva nel prendere ogni informazione possibile da tutti i computer dell’isola. Dalle ricerche dei laboratori alle e-mail tra i dipendenti, tutto ciò che trovavano doveva essere scaricato negli hard-disk e portati a lui. Fortunatamente la missione sarebbe durata massimo 4 giorni siccome le strutture da controllare erano solo 3 rifugi, il laboratorio e gli appartamenti del personale. Cose come i capannoni per il carburante e le torri di vigilanza non erano di estrema importanza e potevano essere tralasciati.

Frank era ancora sbalordito dal fatto che i generatori geotermici funzionassero ancora dopo tanto tempo e non ne era convinto fin quando, entrando nel rifugio, attivò il pannello dell’energia elettrica vedendo con immensa gioia che le luci iniziarono ad accendersi insieme a vari altri macchinari nelle stanze.

Dopo una breve ispezione delle stanze, evidentemente per cercare quella delle comunicazioni, si voltò compiaciuto verso i suoi soldati:
“Allora ragazzi” iniziò con un tono quasi da cameriere del Grand Hotel “Sistematevi come vi pare, ci sono delle brande da qualche parte, un bagno tutto per voi signorine e varie altre stanze che dovrebbero contenere cibo e quant’altro. Io mi metterò in comunicazione con il capitano Onofrio, quindi non rompete!” e si chiuse nella stanza con il pc e la radio facendo un ghigno di soddisfazione.

Fino a quel momento filava tutto liscio e se fosse continuato così magari ci avrebbero messo anche meno di 4 giorni. Nonostante ciò aveva dubbi che scaturivano da vecchi ricordi, brutti ricordi! Si chiese chi gliel’aveva fatto fare ad andare in quel posto infernale, sicuramente ancor più pericoloso di Isla Nublar. Forse i ragazzi non erano abbastanza preparati per affrontare ogni difficoltà in quel posto. Scosse la testa come per scacciare quei pensieri e guardò la camera: c’era una scrivania con un vecchio pc e una radio, un’enorme scatola metallica alla parete destra che conteneva i fili per le attrezzature della stanza e un ventilatore a sinistra. Mise il suo zaino e le armi a terra avvicinandosi alla scrivania, vi si sedette, accese il pc e contemporaneamente cercò i codici di accesso sul suo palmare. Un suono gli fece alzare lo sguardo sullo schermo del pc dove lampeggiò la scritta “Ingen Corporation – Isla Muerte Database” seguita da “Inserire Password”. Frank si stiracchiò i muscoli indolenziti dal viaggio e mormorò “Si comincia!” iniziando a digitare.
   
 
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