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Autore: giulia 1996    18/07/2012    2 recensioni
E' una storia d'amore come tutte le altre, credo.
Qualche volta ci vuole un lieto fine, no?
Credo che ogni tanto vale la pena sognare.
Questa è la mia prima storia, non sono una scrittrice, perciò accetto qualsiasi critica.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un raggio di luce mi svegliò.
Mi strofinai gli occhi e mi guardai attorno.
Mia madre stava dormendo su una sedia, vicino al mio letto, sapevo che quella mattina mi avrebbero dimesso presto ma non 
volevo svegliarla, dormiva così bene.
Mi voltai per prendere la bottiglia d'acqua (su un piccolo tavolino, sempre accanto al mio letto) quando mi cascò il cellulare.
Si era aperto tutto, erano uscite: batteria, sim e memoria esterna. 
"perfetto" pensai.
Mia mamma si svegliò, e con una voce rauca mi disse: 
< certo che sono proprio scomode queste sedie. tu? come stai? >
avrei voluto dirle che stavo di merda, che avvertivo dolore ovunque, ma mi limitai a risponderle:
< bene, quando usciamo da qui? >
< dovrebbbe venire l'infermiera, deve controllarti. Intanto sistemo le tue cose. >
Dato che non si era accorta che mi era caduto il cellulare mi alzai subito di scatto (nonostante i dolori) e lo aggiustai.
 
 
 
 
Ero appena uscita.
Riuscivo a malapena camminare. Zoppicavo.
Avevo due opzioni. Accompagnare mia madre a fare la spesa o andare a casa a piedi?  
Decido di andare a casa a piedi, mi infilo le cuffiette dell'Ipod e inizio la mia passeggiata immersa nei pensieri,
quando ad un certo punto vedo una folla immensa di ragazzine che saltano, cantano, urlano, sembrava fossero impazzite.
Mi avvicino per scoprire la causa di tutto ciò e vedo cinque ragazzi praticamente sommersi dalle fan ma che nonostante 
tutto sorridono, salutano, scherzano. 
Mi fermo ad osservarli, ero più o meno a qualche metro di distanza da loro.
< Harry > un'altra fan strillante inizia a correre venendomi praticamente addosso.
< Aih! > urlo. Ma con tutte quelle urla nessuno poteva sentirmi. 
Nessuno eccetto uno, si uno di quei ragazzi.
Ci fu uno scambio di sguardi, i quaranta secondi più belli di tutta la mia vita.
I suoi occhi marroni sono incantevoli.
Poi mi sorrise e, non sapendo cosa fare, ricambiai.
Essendo timida voltai lo sguardo altrove, vidi tante altre ragazzine urlare e correre verso di loro e allora decisi di
andare a casa prima di ritrovarmi di nuovo all'ospedale.
Mi misi in cammino, per l'ennesima volta.
Ad un certo punto una macchina nera, bella, davvero, bellissima, si ferma proprio accanto a me. 
Credevo fosse qualcuno che dovesse parcheggiare e quindi continuai a camminare fino a che questo suonò il clascson.
Mi voltai sperando che non fosse qualche maniaco, questo abbassò il finestrino e con una voce che sembrava perfetta, mi 
dice: 
< Hey, sali in macchina, non vorrai mica camminare in codeste condizioni
 
...
 
 
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il capito è un po corto, però spero vi piaccia :) 
questa è la mia pagina facebook, che s'intitola proprio come la mia storia, venite a dare un'occhiata? 
http://www.facebook.com/pages/Am-i-not-good-enough-for-you/105073622911845
 
ah, sono anche su twitter, se vi va, seguitemi :) 
https://twitter.com/GiuliaBartolott 
  
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