Non so esattamente quanto tempo era passato dalla mia trasformazione, quanti posti avevamo cambiato perché io avevo attirato l'attenzione, e non ho la minima idea di quante vittime aveva fatto la mia sete. Tutto quello che so e che sapevo con certezza anche allora è che più ci avvicinavamo alla riva più tutto ciò che amavo della mia nuova esistenza stava scomparendo. Cercavo di inspirare forte ma l'odore del sangue umano era troppo lontano e la cosa mi innervosiva e me lo faceva odiare ancora di più. Lo odiavo perché mi stava privando dell'unico piacere che potevo provare. Lo odiavo per avermi estorto la promessa di seguirlo e di fidarmi di lui e lo odiavo perché in quel momento l'unica cosa che avrei voluto fare era tuffarmi in acqua, raggiungere Rio ed affondare i canini nella giugulare del primo umano che avesse avuto la sfortuna di incrociare la mia strada…