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Autore: 19_ACSECNARF_94    18/07/2012    1 recensioni
storia di un uomo che ha perso tutto e ora si ritrova a mendicare per vivere e deve subire anche le angherie di un bullo. ci sarà qualcuno disposto ad aiutarlo? leggete e lo scoprirete!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il povero mendicante

Siamo a Napoli in una delle più famosi piazze popolari: piazza del Gesù, qui c’è una chiesa fuori la quale si trova sempre un povero mendico, la scalinata della chiesa è come se fosse la sua casa, si reca lì nei giorni di calura massima sia nei giorni in cui sembra voglia venir giù tutta l’acqua del cielo.
Proprio di fronte la chiesa c’è una libreria, nella quale si recano tutte le persone di quel quartiere, il proprietario, Michele, è un vero codardo, ha il terrore non solo dei grandi camorristi ma dei giovani bulli, tanta è la paura che quasi paga due pizzi, uno alla camorra e l’altro ai bulli.
Ritornando al mendico, Gennaro,ogni giorno riesce a racimolare quei dieci euro che gli dovrebbero servire per comprarsi il necessario per sopravvivere se non fosse per uno di quei giovani bulli, che puntualmente lo deruba di tutto. Ciò avviene sempre verso le venti, ora in cui tutti i negozi stanno chiudendo e la piazza è deserta, le uniche persone presenti sono il malcapitato Gennaro, il bullo e Michele, il quale per non assistere alla rapina si trattiene nel negozio e ne esce solo quando è tutto finito.
Ci sono alcuni giorni però in cui Gennaro non riesce a “guadagnare” i suoi dieci euro così il bullo usa questo pretesto per picchiarlo, spesso servendosi anche del bastone che il mendico ha sempre con se. Quando avviene ciò il libraio per non  sentire le grida di aiuto e di dolore del mendicante, entra nel negozio, chiude la porta e inizia a dirsi frasi come “io, povero libraio,cosa posso farci? Questo è il mondo!” oppure “Ma quel mendico se le cerca,insomma può anche andare fuori un’altra chiesa!” o anche “come è crudele il mondo con quel mendico, ha perso tutto, famiglia e tutti i suoi beni e ora deve subire anche il bullo. Ma io cosa posso farci, così va il mondo” e continua a ripetersi queste stupide frasi finché le grida non terminano.
Un giorno Gennaro finisce all’ospedale a causa delle tante percosse subite. Qui c’è un giovane volontario, Alessandro, assetato di giustizia, difensore dei deboli. Questo cerca di capire cosa è successo al povero mendico, ma quest’ultimo, in un primo momento è disgustato dall’uomo e dalla sua codardia, poi capisce che Alessandro ha buone intenzioni e che forse può risolvere il suo problema, così gli racconta la storia del bullo il quale è andato a trovarlo anche in ospedale per minacciarlo per farlo tornare a piazza del Gesù.
Alessandro, allora, finge di essere il nipote di Gennaro e va a parlare con il bullo per dirgli di lasciar stare lo zio, ma il giovane, sapendo che il mendico non ha famiglia, minaccia il volontario affinché non si impicci in faccende che non lo riguardano. Ma Alessandro non si arrende e prova a denunciarlo, ma in questura gli dicono che per arrestarlo hanno bisogno di prove. A questo punto il volontario dice al mendico di tornare in piazza del Gesù per tendere un agguato al bullo.
Gennaro ritorna sulla scalinata e non riesce a racimolare i dieci euro così quando il bullo va a derubarlo lo pesta però Alessandro, che si era nascosto all’interno della chiesa, subito chiama la polizia che arresta il bullo.
Quando nella piazza ritorna la tranquillità sia Gennaro che Alessandro vedono Michele che a testa bassa e spalle curve chiude il negozio e va via e nessuno dei due osa parlare, ma entrambi sanno che quel uomo ha sempre visto tutto e ha sempre taciuto.   

  
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