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Autore: IosonoOmbra    18/07/2012    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se gli asgardiani e i giganti di ghiaccio fossero riusciti a stabilire una pace duratura tra i propri regni? Loki sarebbe cresciuto lontano da Asgard, nella propria terra natale, lontano da Thor, soprattutto... ci sono intrighi e popoli colmi di odio che chiedono solo vendetta... La precaria stabilità dei nove regni presto sarà messa a dura prova, e con essa la forza del futuro re dei giganti di ghiaccio: Loki Laufyson di Jotunheim.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ho finito da poco una fanfiction su thor, loki e compagnia bella.. e già mi accingo a farne un'altra.. devo essere proprio svalvolata.. XD cooomunque, micro capitolo.. veramente micro.. che è un What if..? cioè, cosa sarebbe successo se il dio delle malefatte fosse cresciuto a casa sua.. tra i suoi genitori ghiaccioli? Intrighi e complotti di corte.. mmmh, mi sto allontanando dal mio tema classico.. speriamo che sia all'altezza del compito... XD altra cosa, e dopo vi lascio a questi 5 min. di lettura... forse.. (ancora non ho le idee chiare) ci sarà un intreccio intriccio molto yaoioso tra Loki e Thor.. ma non è colpa mia! Quelli si buttano tra le braccia l'uno dell'altro senza che io possa fare nulla per fermarli! XD comunque spero che la storia vi intrippi abbastanza da seguirmi.. commentate e fatemi sapere quello che ne pensate!!!! :D Baci!!

Jack




Ombre sulla neve

Sulla vasta landa di ghiaccio, che si estende oltre i confini della nostra città, soffia un vento gelato, che sferza le cime degli Alti Picchi, e poi si abbatte con crudeltà inaudita sulla terra, spazzando via ogni cosa. Il vento di Bora chiara è quello peggiore, scalfisce le cime degli alberi riducendoli a neri e secchi cadaveri, pallide ombre della vegetazione di un tempo ormai dimenticato, e gela qualsiasi fiume, anche i più tumultuosi, permettendo soltanto alle sorgenti calde nel sottosuolo di continuare a scorrere. Questa corrente d’aria però non è foriera soltanto di morte, ma anche di presagi inaspettati. Lo sento mentre mi accarezza il viso e mi sussurra all’orecchio frasi mal celatamente nefaste, che io so interpretare, sono l’unico che può farlo.
“Loki, cosa ti rivelano i Daugr del Nord?” chiede mio padre, con voce rauca ma flebile, per non disturbare quelle fin troppo lontane dei nostri antenati.
Farbauti è possente nel suo scranno di ghiaccio, e aspetta, paziente, i miei vaticini.
Chiudo gli occhi e ascolto con più attenzione.
“Qualcosa si sta muovendo, padre. Qualcosa sulle lande è irrequieto.”
“Un pericolo? Un nemico?”
Scuoto leggermente la testa, assorto.
“Per il momento nessuno delle due. Sono ombre in attesa, frementi di agire ma, per il momento innocue ed impotenti.”
Mi scosto dall’ampia finestra del salone, e mi avvicino al trono di mio padre.
Mi inchino, e lui fa segno di rialzarmi.
“Perché il tuo sguardo si è oscurato, figlio mio?”
Cerco di mostrarmi freddo e distaccato ma lui riesce a leggere qualsiasi mio piccolo mutamento d’animo.
“C’è qualcuno, nel nostro regno, che trama contro di noi. Non credo siano Jötun, hanno un essenza fin troppo vile e vigliacca, ma i Daugr continuano a non darmi informazioni più precise. È come se anche il loro sguardo non potesse raggiungere il nemico invisibile che si cela dietro le nostre spalle.”
Farbauti si alza in piedi, la maestosità del suo corpo mi sovrasta, e mi viene vicino.
Io abbasso gli occhi, come mi è stato insegnato di fare di fronte a mio padre, nonché re e signore indiscusso di tutta Jötunheim.
Sento i suoi occhi fiammeggianti su di me.
“Loki, figlio mio, la divinazione è un’arte imprecisa, tu più di tutti dovresti saperlo ormai. E dovresti sapere anche che ogni notte ha i suoi lupi. Porta pazienza. Se ci saranno nemici a volerci pugnalare alle spalle, lo sapremo prima che possano alzare l’arma contro di noi. E allora, come citato nel libro dei Mille Inverni, la loro sorte...”
“...la loro sorte sarà tre volte peggiore della morte.
Finisco la frase al posto di mio padre, ricordando fin troppo bene quei versi di cruda bellezza.
“Esatto, figlio mio. Mostrati crudele verso i tuoi nemici, e superiore ai tuoi amici. Se farai tutto quello che ti ho insegnato presto diventerai il degno successore al mio trono.”
“Non desidero altro, mio signore.”
   
 
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