All’ apparenza sembrerei la classica ragazza figlia di papà, bhe... io lo sono. Non mi interessa cosa penserete di me, si ho avuto tutto fin dalla nascita e non me ne vergogno . Sono nata il 22 agosto di 18 anni fa in un dei migliori ospedali del mondo , assistita dai migliori medici. I miei genitori non aspettavano altro che la mia nascita per avere quella felicità in più gli mancava. Da se venne il mio nome, Diva. Appena  tornata a casa sono stata accudita dalla governate . Le uniche  volte che loro erano presenti era solo per farmi fare qualche foto per i giornali. Appena  dissi la mie prime parole mi affibbiarono un di qui tutor infantili che non ti fanno capire niente e pretendono che tu lo ripeta. Il mio primo effettivo ricordo risale all’ età di 6 anni quando mi costrinsero con la forza a fare lezioni di equitazione . Equitazione? Vi rendete conto? Cavalcare uno sporco cavallo. La creatura più orripilante al mondo . Senza contare che l’anno successivo mi regalarono Regina una cavalla puro sangue. Quel compleanno lo odiai a morte, non solo non erano presenti per questioni di lavoro ma avevo ricevuto un orrendo regalo. Da non crederci. Passavo la maggior parte del mio tempo a studiare con un tutor brutto e anziano , ad equitazione, in palestra e infine ,dopo esser tornata a casa ,il mio unico divertimento era quello di parlare con la governante , il maggiordomo e la mia guardia del corpo che nonostante  gli dessi molta confidenza loro mi guardavano sempre dal basso verso l’alto , senza mai incrociare i miei meravigliosi occhi smeraldo. All’ età di 9 anni i miei genitori decisero di iscrivermi in un collegio privato . Dicevano che avevo bisogno di amiche. Cosa ne potevano sapere loro? Non sono mai stati presenti nella mia vita. A quell’ età quasi non ricordavo come erano fatti , li vedevo così raramente che l’unico mio punto di riferimento era un enorme quadro presente nel corridoio che portava alla sala da pranzo. Passavo ore a guardarlo fantasticando su come sarebbe stato bello da parte loro dedicarmi un po’ d’attenzione. Il giorno in cui partii dalla mia enorme villa per andare in quello stupido collegio nemmeno mi salutarono , bhe… si mi salutarono , dal loro enorme aereo occupati con non  so quale ministro. Sono stata in quel collegio per un po’ finche non decisi di mandare tutto all’aria presa dall’ ira. Dopo avermi scaricato qui dentro ricevetti da loro un video messaggio in cui dicevano “ Mia cara ed adorata Diva, ci dispiace non essere li a vedere il tuo primo recital ma abbiamo degli affari molto importanti , non fraintenderci  tu sei molto importante , ma questo affare segnerà la nostra vita per sempre ed anche la tua , il ministro ha un grazioso nipote poco più grande di te, pensa cosa succederebbe se voi due vi sposaste. Ora ti salutiamo ciao in bocca al lupo”. Poco più grande di me? Ma per favore quello stupido del nipote del ministro non ha poco più la mia età ha più di 5 anni in più di me. Non ero mai stata cosi arrabbiata in tutta la mia vita, ok … non sareste venuti al mio recital , ma promettermi in sposa ad un deficiente immaturo di 18 anni è troppo. Sapete come mi sono vendicata? Ho umiliato il pubblico. E’ stato facile , umiliare quella manica di idioti era la cosa migliore che io abbia fatto , dovevate vedere le loro facce quando li ho criticati per il loro modo di vestire , per il loro modo di parlare , per quello di camminare … Uno spettacolo memorabile. Purtroppo dopo quell’esperienza decisi di fare quello che ogni figlia ricca farebbe. Cominciai a viziarmi . Alcune presone , come i miei vecchi compagni del collegio, dicevano che la mancanza dei miei genitori mi aveva provocato un grave caso di schizofrenia . Una cosa cosi assurda. Qualsiasi cosa mi fosse successo , cominciai a dedicarmi in tutto e per tutto allo shopping , era la mia vita , spendevo un mare di denaro per borse , scarpe , vestiti e prodotti per la pelle. Dovevo essere perfetta in tutto e per tutto. All’ età di 15 anni ebbi il mio primo vero ragazzo, Marcos , non che non ne avessi avuti altri , ma lui sapeva scaldarmi il cuore. Lo rimase finché non mi stancai di lui , quel giorno quello stupido cercò anche di picchiarmi , ma non aveva fatto i conti con la mia fedele guardia del corpo che lo ridusse ad un colabrodo. Nonostante i miei sforzi, l’anno seguente cercai in tutti i modi conosciuti di attirare l’attenzione dei miei genitori , ricoprendomi di oggetti futili e nel circondarmi di ragazzi . I grandi e famosi psicologi di tutto il mondo cercarono di capire il perché del mio comportamento altezzoso e possessivo, deducendo che era per mancanza di affetto. Erano ancora stupide ed inutili supposizioni . Li odiavo. Com’era possibile che avessero il tempo per mandarmi quegli inutili dottori e non avessero tempo per parlarmi? E’ davvero incredibile. Per avere la loro attenzione sono anche uscita con quel bel pezzo di ragazzo di Justin, si bello ma talmente noioso che ogni volta che uscivamo ero sempre sul punto di addormentarmi , si era bello, ma non doveva per forza dirlo ogni minimo secondo. Poteva benissimo dirlo anche a me , perché anche io era bella quanto lui , forse anche di più. Un giorno, durante l’ uscita con una delle mie presunte amiche, mi sono imbattuta  in un enorme volantino appeso subito dopo il negozio di scarpe , si trattava di un reality . Justin mi aveva sempre parlato dell’orrenda esperienza avvenuta nel reality in cui aveva partecipato. Sapevo cosa dovevo fare . Il mio obbiettivo sarebbe stato quello di parteciparvi. Al diavolo i soldi , loro si sarebbero accorti di me. Era il mio obbiettivo e lo avrei raggiunto. Presi una penna dalla mia borsa e su quel volantino scrissi il mio nome  Diva Wesley  .