Il fiore nell'asfalto.






Il momento più devastante della tua vita.
-L... L.-
Prima ch'abbia il tempo d'impedirselo, Light Yagami posa una mano sulla tua guancia di ossa e carta velina. Preme e vi si aggrappa, quasi febbrilmente, in preda ad una follia euforica e fugace.
-Salviamo il mondo insieme, L.- I suoi occhi accorati assistono al misero sbriciolarsi delle tue teorie. Esatte, corrette, tanto da cedervi scioccamente.
Come tutti gli altri, non sei andato oltre all'evidenza. Ti sei soffermato sulla realtà e hai perso di vista quel poco che ha importanza.
Hai scoperto la soluzione, ma non la verità.
Da quanto tempo sei cieco? Da quanto tempo hai escluso il mondo dalla tua visuale intestardendoti a non guardare?
Ora la facile trasparenza di tutto questo ti appare così ovvia che non l'avresti mai potuta comprendere. La afferri, ti colma di una consapevolezza calma e dolente.
Ma vi è un vetro, fra te e ciò che ti sfuggiva, che crea un impossibile e netto distacco. Una barriera che hai innalzato in nome del tuo nome. Un burrone di silenzio e sospiri che non puoi più attraversare.
-Ci ho messo molto tempo, Light,- la tua voce stride fredda -a capire che tu non sei Kira.-
Kira non è Light? Kira è in Light.
Kira non ha volto nè sembianze. Kira è male senza scampo, Kira è malattia senza cura, Kira è pestilenza senza ritorno.
Kira è la debolezza che pungola ogni animo, che cova e ramifica quando trova terreno fertile.
Kira è l'inchiostro che ha impregnato quegli occhi candidi e coraggiosi. Che ha maledetto quelle mani bianche di sangue nero. Che ha preso possesso di quella mente fragile scalfendo le sue resistenze.
Kira tornerà, prima che tu possa opporti dinnanzi a Light a braccia spalancate.
Niente scampo, niente cura, niente ritorno. Una discesa, in fondo, fino alla morte.
Il suo amore tenta di insinuarsi, tenero fresco germoglio a combattere il grigio di un asfalto velenoso.
Ma Kira è sempre più forte, Light sempre più debole, il tuo tempo sta per scadere. Le campane incalzano, le lancette minacciano. E' tempo di scegliere vincitore e sconfitto.
Salviamo il mondo insieme, dice Light, che adesso sorride sollevato.
Non capirà mai cosa hai detto. Non capirà, non ricorderà. Questi attimi potrebbero avere un senso solo se tu glie lo attribuissi. 
Ti alzi. La mano di Light ricade in silenzio, in un frastuono. Non ti volterai, L, per guardare i frammenti delle sue speranze audaci piovere squarciandolo. Germoglio calpestato.
I fiori non crescono nell'asfalto.





































Note dell'Autrice: Ed ecco che, dopo tanti patetici e davvero poco convincenti tentativi di L/Light, posto questa storia.
Non so se vi ha convinto o meno. Ho cercato di descrivere qualcosa che nemmeno io ho ben chiaro in mente, quindi ho seri dubbi.
L mi infastidisce non poco, mi è spiacevolmente estraneo. Però, che ci volete fare: è una questione di feeling. Con L, nada de nada.
Light è tutta un'altra questione. Mi risulta molto semplice capire e, per quanto strano possa apparire, condividere le sue idee e il suo modo di pensare.
Questi due insieme, mah. Non mi piacciono, non mi dispiacciono, ma certamente fanno la loro figura.
Basta, non ho nient'altro da aggiungere! Vorrei sapere che cosa ne pensate. ^-^
Lucy