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Autore: Cable    19/07/2012    4 recensioni
Una vacanza a Miami si trasforma in una catastrofe che causa centinaia di morti.
Ma Kate ha già visto tutto: riuscirà a portare in salvo i suoi amici?
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’ve seen the doom and I died there






Kate, Jack, Mike e Mary sorridevano serenamente a bordo della loro auto. L’autostrada per Miami era intasata di turisti, e una lunghissima coda rallentava l’impaziente voglia dei ragazzi.
“Lasciate ogni speranza, o voi ch’entrate!” Ridacchiò Mike.
“Dai Mike, non essere così catastrofista. Insomma, è solo un ora e mezza che aspettiamo di uscire dall’autostrada. Cosa vuoi che sia?” Confidò Jack. “Abbiamo più tempo per stare insieme, chiusi ermeticamente in uno spazio angusto per paura dei numerosi gas di scarico.”
Kate e Mary risero e si scambiarono un’occhiata. I due ragazzi facevano un po’ gli scemi, ma avevano la testa a posto.
“Mettiamo un po’ di musica?” Domando Kate. Jack accese la radio.
“Un’ondata di maltempo sta per abbattersi sulle coste meridionali della Florida, si raccomanda a tutti i bagnanti di…”
“Stronzate.” Disse Jack inserendo il disco dei Coldrain, “non sono venuto fin qui per farmi fottere dal maltempo.”
La musica pervase l’abitacolo, e le macchine iniziarono a fluire lentamente verso l’uscita.
“Finalmente!” Esclamo Mary.
Il sole picchiava forte sull’automobile, e il caldo asfissiava i ragazzi.
“Mike, apri un po’ il finestrino?” Chiese Kate, “adesso che ci muoviamo possiamo prendere un po’ d’aria.”
Mike abbassò il vetro, e subito un forte vento scompigliò i capelli di Kate, un vento troppo forte per una giornata di sole. Qualcosa si oscurò nel suo animo, una sorta di disagio avanzò in lei.
Un tir che trasportava tronchi tagliati passò vicinissimo alla macchina. Kate si domandò a chi servissero tronchi in Agosto. Il tir si avvicinò pericolosamente, sfiorò quasi la portiera dell’auto, e poi rallentò, scomparendo nella confusione. Kate ansimò, un terrore assoluto l’aveva assalita.
Mike si accorse del suo disagio. “Hey piccola, che hai?”
Kate scosse la testa. “Niente, solo qualche brutto pensiero.”
“Tranquilla, ora passa. Dai, non rovinarti questa bella vacanza!” Mike sorrise e le diede un bacio affettuoso sulle labbra.
Il viaggio era quasi al termine.

 
******

Le onde erano davvero imponenti quel giorno, il vento ululava contro i vetri dell’albergo sulla spiaggia.
I quattro ragazzi avevano affittato una stanza in quattro, con due letti, per risparmiare sulle spese.
“Giornata perfetta per fare surf!” Esclamò Jack.
“Davvero!” Gli rispose Mike.
Ma Kate era ancora spaventata, la sensazione continuava a soffocarla.
“Mike, ti prego, non andare. Resta qui con me almeno per oggi. Non so, è come se sapessi che succederà qualcosa di brutto. Ti prego, resta qui.” Implorò Kate.
Mike guardò Jack, poi Kate, che stava piangendo terrorizzata.
“Vai tu, Jack. Io resto con lei.”
Jack annuì, prese la tavola da surf e si diresse verso l’uscita.
“Jack, resta anche tu!” Chiese Mary. “Non ha senso rischiare per nulla.”
“Mary, ti prometto che non mi succederà niente. Anzi, ti saluterò da laggiù. Cosa ne dici?”
“Per favore...”
“Stai tranquilla, su. Io vado”. E con questo uscì dalla stanza.
Mary si strinse a Kate. “Perché deve sempre fare di testa sua? È davvero in pericolo?”
“Non lo so, Mary. Non lo so.” Kate guardò Mike, ed egli scosse la testa.
Fuori, Jack cavalcava le onde. Il mare era davvero grosso, e grigio, e la paura di morire iniziò a farsi strada in lui.
Un’onda più grossa delle altre lo scaraventò in acqua, e lo travolse.
Mary urlò. Jack riemerse, e lotto con tutte le sue forze contro la corrente. Si adagiò sul bagnasciuga, sfinito.
In quel momento, le acque si ritirarono. Il mare indietreggiò, e il terrore paralizzo tutti i presenti. Un’onda gigantesca si stagliava all’orizzonte.
Jack si alzò, corse verso l’albergo, ma inciampò nella sabbia. L’onda improvvisa lo travolse, frantumò ogni suo osso e lo portò via insieme a tutti gli altri bagnanti.
Nell’albergo, Mary iniziò a piangere.
“Mike… è… è finita…” Kate non sapeva cosa fare. Resto immobile, a guardare l’onda che la sovrastava.
“Ti amo, Mike.” Confidò infine.
Anch’io, Kate.” Rispose lui con una lacrima.
Si presero la mano, e la strinsero forte, disperati.
L’onda frantumò i vetri, e Mary urlò. L’acqua li schiacciò contro le pareti, li distrusse e lasciò che i loro corpi fluissero per la strada, inermi.
Kate chiuse lentamente gli occhi, senza più vita.
I suoi occhi si aprirono.
Un tir che trasportava tronchi tagliati passò vicinissimo alla macchina. Kate si domandò a chi servissero tronchi in Agosto. Il tir si avvicinò pericolosamente, sfiorò quasi la portiera dell’auto, e poi rallentò, scomparendo nella confusione. Kate ansimò, un terrore assoluto l’aveva assalita.
Aveva già vissuto questa scena. Cosa diavolo era successo? Erano morti tutti, e sarebbe successo ancora.
Mike si accorse del suo disagio. “Hey piccola, che hai?”
“Mike, dobbiamo andarcene da qui. Subito. Sta per arrivare uno tsunami, un’onda altissima, moriremo tutti. Scappiamo!”
Mary la guardò. “Kate, cosa stai dicendo? Questo viaggio è sempre stato il tuo sogno, rilassati!”
“No! Dobbiamo scappare. Adesso! Fidatevi di me!”
Jack e Mike si guardarono,
“Dai, è solo un brutto presentimento. Non è reale.”
“Io l’ho visto. Succederà davvero.”
Lacrime di terrore scesero dai suoi occhi.
“Mike, portaci via di qui. Se non succede niente, lasciami, non parlarmi mai più, dimmi pure che sono pazza, ma non farci andare incontro alla morte. Non importa se mi credi, fidati di me. Ti prego.”
“Io ti credo.” Intervenne Jack. “È già successo, avevo visto un servizio. Un aereo è esploso, ma prima della partenza un ragazzo ha avuto come una visione, e ha convinto i suoi amici a scendere. Li ha salvati della catastrofe! E non era la prima volta: qualche settimana prima un ponte era crollato, e un ragazzo aveva portato qualche amico fuori dal pullman in tempo. Io ti credo, andiamocene da qui. Mike, fai inversione di marcia.”
“E le altre persone? Tutti gli altri innocenti che moriranno?” Domandò ancora Kate. “Ci è stata l’opportunità di salvarli. Dobbiamo farlo!”
“Kate, ascoltami. Non ti abbiamo creduto neanche noi, all’inizio. Noi, che ti conosciamo da sempre. Credi che degli sconosciuti darebbero peso alle tue parole? Ti darebbero addosso, sono troppo presi dalle loro vite per ascoltare gli altri. Scappiamo.”
Mike sospirò. “Spero proprio che tu ti stia sbagliando, Kate.” Disse mentre faceva inversione di marcia.


 
******

Mentre viaggiavano per l’autostrada della Florida, lontano dalla costa, Mike accese la radio.
“Notizia incredibile! Un inaspettato e violentissimo tsunami si è abbattuto sulla costa di Miami, mietendo centinaia di vittime. Ora le strade sono colme di morti, turisti che si erano recati in vacanza nella bella località e che non torneranno mai indietro. La catastrofe è stata improvvisa, e non ha dato il tempo agli abitanti di rifugiarsi negli appositi rifugi: i danni umani sono altissimi e…”
“Oh, mio Dio!” Esclamo Mary. “Noi dovevamo essere li! E ora… Grazie, Kate. Grazie.”
Mike accostò e spense il motore. “Kate, ma come facevi a saperlo? Ci hai salvati!”
“Io… Non lo so. Ho avuto una specie di visione, ho visto cosa sarebbe successo.”
“Siamo vivi, questo è quello che conta. Andiamo a casa, voglio dimenticare questa storia.”
“Si, è stato un miracolo. Un vero miracolo.”
In quel momento si udì una brusca frenata, e un rumore di vetri infranti. Kate si voltò.
Un tir che trasportava tronchi aveva deragliato, e stava rotolando verso l’auto.
“Mike, metti in moto! Presto!”
La macchina non si accese.
“Uscite da qui, presto!”
Kate aprì la porta, ma il tir la tranciò a metà. I suoi occhi si chiusero mentre il buio sopraggiungeva.
Aprì gli occhi.
Mike accostò e spense il motore.
“No! Di nuovo! Mike, non spegnere la macchina. Dobbiamo spostarci.”
“Cosa? Kate, hai visto qualcos’altro?”
“Si, un tir ci travolgerà. Metti in moto!”
Mike girò la chiave, ma la macchina non si accese.
“Dannazione!”
In quel momento si udì una brusca frenata, e un rumore di vetri infranti.









Ciao a tutti! So che è un’idea poco originale, e che spesso sono caduto nel ridicolo, però volevo fare qualche riferimento ai film passati, come nella serie.
Ad esempio, i Coldrain sono un gruppo che ha fatto un album intitolato “Final Destination”, mentre il tir di tronchi è quello che causa la catastrofe nel secondo e che appare anche nel quinto.
In pratica la “Final Destination” di questa volta è molto più immediata, subito dopo la catastrofe: non muoiono uno ad uno, ma tutti in una volta.
La storia è decisamente fuori dal "modus operandi", perchè i protagonisti sarebbero morti per una catastrofe naturale e non a causa di un intervanto del fato.
Cosa ne pensate?
   
 
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