I want you
Una ragazza correva
per i corridoi con l'aria affannata: fisico slanciato e folta chioma rossa. Era
di nuovo in ritardo, la terza volta nella stessa settimana: maledetta
sveglia.
Correva così, veloce, con mille pensieri per la testa che non si
rese conto che, girato l'angolo c'era qualcuno con cui finì contro cadendo a
terra.
-Accidenti!- esclamò la Rossa stizzita: ci mancava solo un'altro
imprevisto per aumentare il ritardo.
-Complimenti Weasley, ci mancava solo
questa!- esclamò un ragazzo alto e biondo con l'aria arrabbiata: Draco Malfoy, il
loro nemico da sempre che però aveva dato qualche problemino a Ginny.
Era
infatti da un pò di tempo che Ginny si era accorta che quando la sua mente non
era satura di informazioni per gli imminenti esami si ritrovava a pensare a
Draco, a sperare di incontrarlo. E oggi era successo, ma nel momenro più
sbagliato.
-Che cosa ci fai tu qui, Malfoy?- sbottò rabbiosa
Ginny.
-Niente che ti riguardi Weasley- rispose il biondo brusco.
Ci
fu un momento in cui i due si guardarono i cagnesco, poi Ginny si chinò a
raccogliere i libri caduti a terra e, con suo immenso stupore, Draco si piegò
per aiutarla. Lei lo guardò con aria interrogativa alla quale lui rispose con un
debole sorriso porgendole un libro.
-Grazie- mormorò
lei stupita.
-Prego- rispose lui con sguardo indecifrabile -ma non farti
venire strane idee- aggiunse ripensandoci.
-Certo, cosa credi-
Avevano
finito di raccogliere i libri.
-Bene- fece Draco
-ci si vede in giro- disse voltandosi e cominciando a camminare verso la parte
opposta del corridoio.
-Si, certo- rispose Ginny meccanicamente.
Era un pò strano
essere lì, in corridoio a parlare tranquillamente con Draco Malfoy. Ed era
ancora più strano che loro due si parlassero nonostante la costante rivalità fra
le loro due famiglie. Ma la cosa più strana è che lei provasse...piacere a stare
lì con lui. Draco Malfoy.
Si avviò in uno stato di trance verso l'aula di
trasfigurazione, era a metà del corridoio quando suonò la campana, ma Ginny
Weasley non si preoccupava che di lì a qualche minuto un'adirata professoressa
McGranitt le avrebbe domandato come mai avesse saltato un'altra lezione, perchè
aveva la risposta: non è suonata la sveglia professoressa, avrebbe risposto con
un sorriso.
Era passata una settimana dal
"fatidico" incontro e Ginny non riusciva a toglierselo dalla testa, ma più che
altro si scervellava sullo strano comportamento di Draco Malfoy: non era lui
quello che appena la vedeva la guardava con disprezzo? Non era lui che ogni
volta che vedeva Ron lo prendeva in giro?
Chi era allora Draco
Malfoy?
Una mattina di un bel Sabato
Ginny si svegliò finalmente rilassata: era arrivato il week-end e poteva
riposarsi dalla massa di studio a cui li sottoponevano ogni giorno; era anche
prevista una gita a Hogsmeade ma Ginny non contava di andarci, voleva solo
riposarsi, lontano dalla massa di studenti. Avrebbe gironzolato tranquillamente
per la scuola e magari avrebbe anche preso la scopa e si sarebbe andata a
esercitare.
Dopo pranzo si avviò tranquilla verso la sala comune, non aveva
previsto però l'incotro con...lui.
Era in mezzo al quarto piano
e se lo ritrovò di fronte. Da solo per giunta. Cosa strana visto che girava
sempre con uno stuolo di Serpeverdi adoranti.
Si squadrarono per un minuto buono, alla fine lui
sbottò:
-Beh? Che c'è?-
-Come mai
sei solo?- chiese lei incuriosita.
-Come mai non ti fai gli affari tuoi?-
sbottò lui di rimando.
-Scusa, era solo per sapere- commentò lei e cominciò
ad avviarsi verso la fine del corridoio, quando Draco rispose:
-Comunque
volevo stare solo- La sorpresa che provò Ginny fu indescrivibile: Draco che
vuole stare solo, Draco che mi risponde. Si voltò tornando indietro.
-E
come mai?- chiese e cominciarono ad avviarsi dall'altra parte.
-Mi sono
stufato degli idioti con cui vado in giro- rispose lui, leggermente
sorpreso.
-Capisco...-
-Capisci? Ma andiamo- esclamò lui -come fai a
capire tu, che sei sempre circondata dai tuoi cari amichetti, come puoi voler
stare sola?-
-Magari mi piacerebbe stare con
qualcun'altro- sussurrò lei e arrossì furiosamente.
Draco la fissò con
uno sguardo sorpreso. Erano in mezzo al corridoio del quarto piano, uno di
fronte all'altro. Ginny non si era mai accorta di quanto fosse...affascinante
Draco, l'aveva sempre guardato con disprezzo, non aveva fatto caso alla sua
faccia.
-Si infatti- annuì lui.
Ora era lei a guardarlo
sorpreso.
Improvvisamente accadde: non seppre nemmeno lei perchè ma sentiva
che era la cosa "giusta" in quel momento, non seppe perchè lo stava facendo,
sapeva solo che era quello che voleva realmente. Lo baciò.
Rimaserò lì per quelle che serbrarono ore, giorni,
mesi, anni e alla fine lui si staccò e -con grande delusione di Ginny-
aveva un'espressione scura in volto, quasi sofferente.
-Eh, no. Così non va.-
sembrava che stesse parlando più a se stesso che con Ginny.
-Scusa?- fece lei
dubbiosa.
-E' sbagliato Ginny -era la prima volta che la chiamava così e
questo le provocò una tempesta dentro- noi non possiamo stare insieme, insomma,
le nostre famiglie si detestano, i tuoi amici mi odiano, come credi che
faremmo?-
-E se a me non importasse? Se non mi importasse di quello che
pensano gli altri?- sussurrò lei convinta: ora era Draco a essere
sorpreso.
-Io voglio te Draco- mormorò arrossendo ma con tono deciso. Lui la
guardò negli occhi per un minuto interminabile, si chinò e la baciò, di
nuovo.
Questa parve sembrare una risposta
affermativa alla rossa.
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Dopo pranzo si avviò tranquilla verso la sala comune, non aveva previsto però l'incotro con...lui.
Si squadrarono per un minuto buono, alla fine lui sbottò:
-Come mai sei solo?- chiese lei incuriosita.
-Come mai non ti fai gli affari tuoi?- sbottò lui di rimando.
-Scusa, era solo per sapere- commentò lei e cominciò ad avviarsi verso la fine del corridoio, quando Draco rispose:
-Comunque volevo stare solo- La sorpresa che provò Ginny fu indescrivibile: Draco che vuole stare solo, Draco che mi risponde. Si voltò tornando indietro.
-E come mai?- chiese e cominciarono ad avviarsi dall'altra parte.
-Mi sono stufato degli idioti con cui vado in giro- rispose lui, leggermente sorpreso.
-Capisco...-
-Capisci? Ma andiamo- esclamò lui -come fai a capire tu, che sei sempre circondata dai tuoi cari amichetti, come puoi voler stare sola?-
-Magari mi piacerebbe stare con qualcun'altro- sussurrò lei e arrossì furiosamente.
Draco la fissò con uno sguardo sorpreso. Erano in mezzo al corridoio del quarto piano, uno di fronte all'altro. Ginny non si era mai accorta di quanto fosse...affascinante Draco, l'aveva sempre guardato con disprezzo, non aveva fatto caso alla sua faccia.
-Si infatti- annuì lui.
Ora era lei a guardarlo sorpreso.
Improvvisamente accadde: non seppre nemmeno lei perchè ma sentiva che era la cosa "giusta" in quel momento, non seppe perchè lo stava facendo, sapeva solo che era quello che voleva realmente. Lo baciò.
Rimaserò lì per quelle che serbrarono ore, giorni, mesi, anni e alla fine lui si staccò e -con grande delusione di Ginny- aveva un'espressione scura in volto, quasi sofferente.
-Scusa?- fece lei dubbiosa.
-E' sbagliato Ginny -era la prima volta che la chiamava così e questo le provocò una tempesta dentro- noi non possiamo stare insieme, insomma, le nostre famiglie si detestano, i tuoi amici mi odiano, come credi che faremmo?-
-E se a me non importasse? Se non mi importasse di quello che pensano gli altri?- sussurrò lei convinta: ora era Draco a essere sorpreso.
-Io voglio te Draco- mormorò arrossendo ma con tono deciso. Lui la guardò negli occhi per un minuto interminabile, si chinò e la baciò, di nuovo.
Questa parve sembrare una risposta affermativa alla rossa.