Ora decido io

Ciao a tutti, dei commentini sarebbero graditi. :)

Sono passati sei mesi da quando sono diventata una vampira, all'inizio ho avuto dei problemi a controllarmi ma poi, grazie all'aiuto di Damon ho imparato come controllare la sete. Ho deciso di non negare la mia natura come ha fatto Stefan, visto che risultati ha ottenuto, ma ho pensato fosse più saggio imparare a conviverci.

Da quella notte mi sono rimangiata la mia scelta e non mi sono messa né con Stefan né con Damon, non perchè non sappia chi ami, ma perchè sono troppo arrabbiata con entrambi e poi avevo altre cose per la testa.

In questi mesi siamo andati tutti avanti parlando il meno possibile di quel giorno e, solo in questa ultima settimana in cui non ho assolutamente più problemi a gestirmi, si percepisce nuovamente tensione nell'aria tra noi.

Come se non bastasse da un po' di giorni si è presentata in città Kathrine, per vedere come ce la cavavamo dice, io non ci credo molto. E poi è da sta mattina che mi viene dietro, sono venuta in riva al lago nella speranza che mi lasciasse in pace, ma non è servito, infatti mi si siede affianco.

Sbuffo leggermente irritata e guardo le nostre immagini riflesse: è veramente strano.

“Cosa vuoi? Perchè sei tornata?

“Perchè poteva servire una mano.”

Restiamo immobili.

“Oh, non tirare fuori questa storia. Io non ci credo per niente.”

“È la verità”

La guardo scettica e lei scuote il capo sconfitta.

“Ok, ok. Sono venuta a dare una mano, magari non a te o per te, ma è questo il motivo per cui sono tornata.”

Ah già..se pensassi che lei sia ancora in grado di amare direi che è rimasta invischiata nel grande fascino Salvatore. Smetto di fissare in nostri riflessi e la guardo negli occhi.

“Sei qui per Stefan?” scuoti la testa.

“Bè allora, se sei qui per usare di nuovo Damon, è il caso che te ne vada.”

Mi guardi interrogativa per un attimo poi un ghigno soddisfatto si forma sulle tue labbra.”

“Wow! Tiri fuori le unghie quando si tratta di Damon. Elena, Elena, Elena ti ho solo messo alla prova. Per me sarà sempre e solo Stefan, ma quello che mi domando è se anche per te sia veramente così.”

Torno a fissare il lago, non ho nessuna intenzione di farle capire ciò che provo e che mi passa per la testa, sono solo fatti miei.

“Ad ogni modo, kathrine, sono liberi entrambi.”

“Sai non mi serve che tu mi dica qualcosa per capire quale dei due ami, basta averti osservato in passato per saperlo.”

Ma perchè insiste?

“Però non ti capisco: insomma perchè Damon? Voglio dire quando l'ho conosciuto era così ingenuo, sognatore, leale, così pieno di fiducia nei confronti del mondo e delle persone, insomma piuttosto noioso! E ingenuità a parte, anche se lo nasconde, lui è ancora così.”

Ma perchè per tutti è così importante cosa voglio io dalle persone che ho intorno e dalla mia vita? Vuole Stefan? Che se lo prenda? Vuole Damon? Che ci provi se le riesce.

“Non ho mai detto di essere innamorata di Damon. E comunque non ho neanche detto di voler stare con uno di loro due.”

Kathrine si alza e si spolvera i pantaloni.

“Bè fa come vuoi. Io so benissimo chi voglio e credo che anche tu sappia chi vuoi, quindi, un piccolo consiglio ti converrebbe parlare con loro se non vuoi perderlo. Ciao ciao, ci vediamo in giro.”

Se ne va, salutandomi con la mano mentre è di spalle.

Non mi importa ciò che ha detto! E allora perchè sto correndo per i boschi più veloce che posso per tornare a casa? Quando arrivo nelle prossimità della villa mi muovo pianissimo e cerco di percepire le loro voci: sono in cucina, sento la voce di Damon.

“Penso di partire sta notte.”

“Cosa?”

“Stefan, hai capito benissimo. Avevamo deciso che sarei rimasto finchè Elena non fosse stata meglio e poi avrei rispettato il nostro patto. Bè ora sta bene.”

Allucinante! Continuano a decidere per me, a macchinare alle mie spalle! E ovviamente Damon accusa sempre me e Stefan di fare i martiri, ma qui il martire per eccellenza è lui.

Ora la vecchia me sarebbe paralizzata in lacrime, ma la nuova me si dirige con passo sicuro in cucina e gli va a fare il culo. Si azzittiscono, mi hanno sentita.

Facendo finta di niente entro in cucina e mi verso una tazza di caffè, anche se non ne ho bisogno mi piace il sapore.

Mi siedo al bancone della cucina di fronte a Stefan che è seduto e a Damon che è appoggiato sul lavello a braccia conserte.

“Sapete dovete ancora abituarvi al fatto che ora in questa casa ci vivo anch'io e che sono un vampiro, perchè se voi ci foste abituati non parlereste di certe stronzate senza preoccuparvi che io possa essere nei paraggi. ”

Prendo un sorso dalla tazza e li guardo mentre sono tra lo stupito e lo sconvolto.

“Non dite niente?”

“Senti l'ho fatto per il nostro rapporto.”

Mi volto a guardare Stefan.

“Ho sempre cercato di essere una persona molto comprensiva, ma evidentemente ho sbagliato perchè questo vi ha sempre fatti sentire autorizzati a decidere e a pensare al posto mio.”

“Ascolta Elena”

“No Stefan! Ascolta tu! Da ciò che mi hai detto evidentemente non l'hai notato, ma noi non abbiamo più un rapporto, non di coppia perlomeno.”

Lo vedo basito, mi dispiace essere stata così brusca ma in questo momento o parlo così ad entrambi o rischio di perdere tutto e non sono disposta a farlo.

“Oh andiamo è la cosa migliore per te, è giusto così.”

Damon è stato zitto finora e sarebbe stato meglio se avesse continuato su questa linea. Oddio non ci vedo più dalla rabbia e inizio ad urlare.

“Ah sì certo! E devi decidere tu cos'è meglio per me? Bè comunicazione di servizio per Damon: l'hai già fatto troppe volte, la maggior parte delle quali hai sbagliato.”

“Elena calmati!”

“Non dirmi di calmarmi Stefan.”

Mi alzo in piedi di scatto.

“Sono in grado di decidere chiaro?!? sono un essere pensante! Non un oggetto: con Stefan che fa di tutto per tenermi al suo fianco e tu che fai di tutto per allontanarmi! Decidete addirittura che tu te ne devi andare? Sono io che devo decidere con chi stare e sono in grado di farlo!”

Dalla rabbia sto tremando e gli occhi mi sono diventati lucidi, ma continuo a fissare negli occhi Damon. Stefan cerca di avvicinarsi, ma lo blocco.

“Stefan no! Voglio chiarire questa cosa. Damon non va da nessuna parte.”

E per la prima volta vedo negli occhi di Stefan la stessa consapevolezza che da sei mesi regna in me.

“E' deciso, partirò. È meglio così.”

Perchè ti ostini? Perchè?

“E per chi lo sarebbe di grazia?”

Mi fissa con il suo solito sguardo di sfida.

“Per te Elena, mi sembrava di avertelo già detto.”

“E io ti ho già detto che non devi decidere cosa sia meglio per me! Anche perchè ne hai una visione distorta, dato che per te farmi dimenticare eventi della mia vita, spingermi a scegliere tuo fratello e decidere in piena autonomia che la persona che amo non sei tu è fare il mio bene!”

Mentre urlavo non mi sono resa conto di ciò che ho detto, Damon mi guarda sorpreso, mi giro verso Stefan e ciò che vedo è un uomo sconfitto.

“Ok, direi che la mia presenza in questa conversazione è superflua, vado a farmi un giro, ci vediamo dopo.”

“Aspetta.”

“No Elena, va bene così” e dopo avermi baciata sulla fronte esce di casa.

“Elena, che diavolo vuol dire quello che hai detto?”

“Senti sediamoci.”

Mi risiedo dov'ero prima e gli indico il posto dove era seduto Stefan, ma lui non fa un passo.

“Per favore.” finalmente si siede.

“Sono molto arrabbiata con te, anzi è riduttivo sono furiosa con te. Perciò in questi mesi non mi sono mai avvicinata. Tu hai pensato che fosse meglio farmi dimenticare parti del nostro passato piuttosto che avermi al tuo fianco. E cosa peggiore l'ha fatto pensando che fosse quello che volevo.”

Ti irrigidisci, stringi i pugni e la mascella.

“Non so di cosa parli.”

“Parlo del fatto che ti amo e che tu mi abbia impedito di capirlo.”

Scoppia a ridere, ma è una risata amara.

“Oh sì mi ami a tal punto che fino a sei mesi fa avevi scelto mio fratello.”

Gli stringo la mano che poggia sul bancone.

“Io ho scelto Stefan, ma mentre andavo da lui, ogni metro che facevo era un colpo al cuore, non facevo altro che pensare a te e mi faceva male andare da Stefan ma non capivo il perchè, ma ora so il motivo.”

Continui a fissarmi e vedo che sei terrorizzato da come possa finire questa conversazione.

“Non sapevo cosa volevo, ma ora lo so.”

“E cosa vuoi?”

“Voglio quello che vogliono tutti. Voglio un amore che mi divori, voglio passione e avventura e anche un po' di pericolo.”

Sussulti sorpreso.

“Ma come?”

“Quando sono morta, mi sono tornati alla mente tutti i ricordi che mi hai cancellato e tutto è cambiato, quindi ti imploro sii egoista e dimmi che mi ami e che non mi lascerai qualsiasi cosa accada.”

“Cosa può cambiare il fatto che ti sei ricordata di quei due episodi?”

“Cambia tutto, perchè avevo bisogno di tutti i momenti vissuti con te per capire che ti amo e che voglio passare l'eternità con te. Quindi cosa mi dici?”

“Ti dico che ti amo, ecco cosa ti dico.”

E al contrario di quello che pensavo non ti avventi sulle mie labbra, ma quello che mi dai è un bacio lento e dolce.

In giardino...

Stefan è seduto sotto un albero.

“E' per questo che sei tornata? Per tornare alla carica quando Elena mi avrebbe lasciato?” Kathrine è in piedi dietro di lui.

“No, sono tornata per stare vicino alla persona che amo nel momento in cui ne avrebbe avuto più bisogno.”

“Non ti credo e anche se ti credessi amo Elena e non cambierò idea su noi due.”

“Non è un problema! Perchè ho tutta l'eternità per farti innamorare e fidare di nuovo di me.”