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Autore: silvy98    19/07/2012    1 recensioni
Ciao a tutti!
Sono Sofia Sametri, una ragazza di 14 anni che vive in uno di quei paesini fuori città dove la gente si conosce alla perfezione, chiamata Tramendi.
Per me era una noia quel posto! Sempre lo stesso cielo, sempre lo stesso paesaggio, sempre la stessa e noiosa gente, sempre la solita e monotona vita.
Volevo andarmene da quel posto o almeno volevo starci il meno possibile.
Essendo una 14enne che ha appena concluso gli esami di terza media, la prima cosa che vi viene in mente qual'è? Esatto, le superiori. Per mia fortuna, a settembre comincerà la scuola, la nuova scuola, e sarà da tutt'altra parte! Non più nel mio solito paesello ma in una vera e propria città, dove ogni giorno è diverso, la gente cambia e ne arrivano dei nuovi, nuovi volti, nuovo paesaggio, nuova vita.
Eh già... questa è la vita che cercavo...
O almeno è quello che pensavo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Avere una vita a disposizione
e fregarsene totalmente di ciò che fa male.
C'è gente che si droga, che fuma, alcuni bevono alcol;
ma non si rendono conto che così distruggono
una delle cose più preziose che la natura ci abbia donato:
LA VITA.
La mai è stata rovinata in un istante ma non
per alcol, droga o fumo ma per ben altro motivo
che, se avessi evitato, ora non sarei dove sono
e sarebbe stato meglio anche se non
sarei la ragazza che sono adesso.


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"Silvia..."
“Mmmmm...”
"Alzati Silvia, è pronta la colazione!"
La giovane si rigirò a pancia in giù, alzò il busto con la forza delle braccia e si mise in ginocchio sopra il suo letto.
"Mmmmm.... Arrivo mamma...."
Rispose, poi portò una mano alla bocca e sbadigliò.
Ancora mezza addormentata, si sedette sul bordo del letto e si infilò le ciabatte.
Scese le scale e giunta in cucina:
"Buongiorno mamma."
Diede un bacio sulla guancia della madre la quale rispose:
"Giorno cara."
La ragazza si strofinò gli occhi e disse:
"Oggi mi porti a fare shopping?”
"Mi spiace Sofia, ma ho da fare in casa... Se vuoi vacci con un'amica”
"Problema!” disse lei.
"Quale problema?” domandò la madre.
"Con che mezzo ci vado visto che non ho la patente, gli autobus di qui non passano e ho solo un patentino senza scouter?” chiese la ragazza.
"Prendi lo scooter di tua sorella”
"Ma non è andata via Camilla?”
"Sì, ma con le sue amiche” rispose la madre. “...Prendi”
Le lanciò le chiavi e la ragazza le prese al volo.
Telefonò alla sua amica Marta, per sentire se era libera, e subito dopo tornò in camera sua per cambiarsi e andare.
Qualche minuto dopo arriva l'amica.
"Sei pronta?” urlò la madre.
"Si mamma”
"E' arrivata Marta”
"Mandala qua” disse la ragazza.
Marta aprì la porta della camera di Sofia.
"Ciao Sofy” disse l'amica.
"Hey Marta, vieni pure. Siediti da qualche parte... finisco di truccarmi e andiamo”
"Ok.....”
L'amica si guarda attorno mentre lei finisce di prepararsi.
"Ok, sono pronta. Andiamo?”
"Si”
Le due scesero le scale, spalancarono la porta d'entrata, montarono in sella ai loro motorini e sfrecciarono verso il centro commerciale.
Nel frattempo la madre di Sofia era seduta sul divano quando, per caso, col telecomando girò sul telegiornale che parlava della loro cittadina.
 

"E ora.. una notizia appena giunta in studio...
Pare che due ragazze di Tramendi, 14 anni, siano state travolte
da un tir, nella 12esima strada, che, dopo essere scivolato su una scia
di petrolio lasciata dall'autovettura difronte ad esso,
le abbia trascinate con i loro scouter
in un fossato al bordo della strada.”


 "Poverette.. Un momento... Ma io quei motorini li ho già visti..”


 "L'uomo alla guida del camion non sembra riporti gravi ferite
ma le due giovani sono appena state portate d'urgenza all'ospedale
in gravi condizioni, così dicono.
Speriamo che queste due ragazze riescano a farcela.
Oh, aspettate...
Mi dicono che una delle due stia lottando tra la vita e la morte,
mentre l'altra sia appena rinvenuta..
La ragazza è Marta Domilini che si è appena risvegliata
ma l'altra no si sa ancora chi sia.
Vi aggiorneremo subito se ci saranno novità.
E ora...”


"Marta Domilini?! Ma non è l'amica di Sofia?!..
Me**a! L'ALTRA RAGAZZA E' MIA FIGLIA!!!”
La madre salì di corsa in macchina e corse all'ospedale dove tenevano le due amiche.
Si precipitò alla reception e chiese dove poteva trovare Marta Domilini.
Corse fino al terzo piano dell'ospedale, dove le avevano detto che si trovava l'amica di sua figlia.
Quando entrò, trovò l'amica di Sofia fasciata su quasi tutto il corpo e con un braccio ingessato e ,attorno al letto, i suoi genitori.
Entrò e socchiuse la porta. Poi si girò e con passo leggero si avvicinò alla ragazza.
La madre di Sofia la salutò ma la ragazza si girò dall'altra parte anche se a stento.
"Mi scusi” disse Marta. “Mi scusi tanto. Non sono riuscita a salvare Sofia” disse. “Anzi, lei ha salvato me! Se non fosse stato per Sofia adesso ci sarei io al suo posto!”
"In che senso Marta..” chiese la madre di Sofia con gli occhi colmi di lacrime solo al pensiero di cosa possa essere successo.

"Quando ho visto il camion slittare e venirmi addosso, Sofia, che mi era dietro, si è gettata verso di me e mi ha scaraventata giù dallo scouter ma mi ero impigliata alla ruota così lei si è rialzata ed è corsa a darmi una mano prima che il tir ci investisse ma non ce l'ha fatta. Il tir ci ha trascinate tutte e due nel fossato.
Quando ho riaperto gli occhi, anche se per pochi secondi, l'ho vista sdraiata su uno di quei lettini pieghevoli che hanno in ambulanza... La stavano coprendo con un telo bianco e poi.. e poi non ricordo più. Quando mi sono svegliata mi hanno chiesto come mi chiamavo e poi non mi hanno più rivolto la parola. Io continuavo a chiedere come stava Sofia ma loro non mi rispondevano.”
La madre di Sofia si mise le mani davanti alla faccia per nascondere le lacrime che in pochi secondi scesero ancora di più dopo quello che aveva detto la ragazza stesa difronte a lei.
Un dottore entrò in camera per visitare Marta.
La madre di Sofia chiese dov'era sua figlia e lui rispose che era in rianimazione.
Corse in quel reparto, e quando ci arrivò, chiese di entrare.
"Scusi, ma lei chi è?” chiese uno dei dottori.
"Sono la madre della ragazza” disse tra lacrime e singhiozzi.
"Scusi, come si chiama la ragazza?” chiese il medico.
"Sofia Sametri” disse.
"Ok signora deve attendere qui fuori” le rispose e poi si voltò e torno in quella stanza.
L'attesa durò per 7 lunghe ore.
Dopo la lunga attesa, il dottore finalmente uscì dalla camera.
"Signora...” disse.
"Abbiamo fatto del nostro meglio..”
La madre si sentì male.. aveva paura che dicesse “E' morta”.
"...La ragazza non è più in pericolo di vita ma dovremmo attendere che si risvegli dal coma per essere certi che non ci siano conseguenze gravi.”
La madre spalancò gli occhi, si asciugò le lacrime e strinse la mano al dottore.
"Grazie, grazie infinite per ciò che ha fatto”
La signora era felice, felicissima di sapere che la figlia non rischiava più la morte.
Tornò da Marta e le raccontò tutto ciò che il dottore le disse riguardo a Sofia e le due, madre a amica di Sofia, si misero a piangere lacrime di gioia.
Da quel giorno la madre di Sofia dormì in ospedale, accanto a sua figlia, nell'attesa che lei si svegliasse dal coma. Dopo quattro giorni passati su una poltrona, Sofia aprì gli occhi e vide che sua madre era accanto a lei e che le stava stringendo la mano e le venne spontaneo sorridere, ma poi si guardò attorno e si rese conto di tutti i cavi che le avevano attaccato al corpo.
Tentò di alzarsi ma era inutile.
Continuava a muoversi ma in lei qualcosa non andava.
La madre in tanto si sveglio e le caddero lacrime a fiumi quando vide sua figlia sveglia ma appena la vide in faccia...
"Non si muovono!” disse disperata la ragazza “Non si muovono!” ripetè piangendo.
"Cosa non si muove amore” chiese la madre.
"Le mie gambe! Non si vogliono muovere.”

Dall'espressione spaventata della figlia, la madre capì subito che avrebbe dovuto convivere con l'idea che sua figlia non avrebbe più usato il motorino, che non avrebbe più corso e saltato ma che da quel momento avrebbe dovuto utilizzare una sedia a rotelle.

Questo è il primo di 2 capitoli.
E' la mia prima storia originale quindi abbiate pietà di me.
Spero vi sia piaciuto e spero che segguiate anche il prossimo capitolo.
Alla prossima
Silvy98

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