L'uomo che viaggia fra le stelle

Un bambino entrò in una camera della casa del dottor Agasa.

-Ciao, Kudo-kun.

-Ciao...

Shinichi guardò la ragazza (o meglio, la bambina) che aveva davanti.

Lei non sembrava voler dare segno di cominciare una conversazione, perciò fu lui a prendere parola.

-Allora, come va con l'antidoto?-chiese, accennando al tavolino bianco e al computer sopra di esso.

Ai non si degnò nemmeno di alzare lo sguardo.

-Niente di nuovo.

Qualche volta, il ragazzo era davvero seccato di sentire tutta quell'indifferenza nella sua voce. Insomma, erano nella stessa situazione!

Ma doveva ammettere che si divertiva a tentare di farle cambiare espressione proponendole domande impossibili.

-Ai, cosa pensi tu dell'amore?

La ragazzina alzò gli occhi solo per rivolgergli uno sguardo di superiorità da sotto la frangetta bionda.

-Stupidaggini-disse, con un sorriso ironico stampato sul volto.-La scienza non ha mai provato che l'amore sia qualcosa di più che l'istinto animale di far sopravvivere la specie.

Conan era rimasto letteralmente a bocca aperta.

-Come fai a dire questo dopo tutto quello che è successo?

“Questa canzone non è triste è solo
tristemente vera
parla di quel che non esiste finché
la scienza non lo spiega”

Lui era rimasto esterrefatto nel sentire quelle parole uscire dalla bocca di una bambina di otto anni. Qualche volta dimenticava che Shiho era una diciottenne cresciuta senza il più minimo affetto.

Ma continuò comunque a parlare, polemico.

-La scienza non è infallibile! Per esempio, non spiega come cadano le stelle, ma quelle cadono...

-Non è vero, le meteore si disintegrano nell'atmosfera, altrimenti saremmo tutti quanti morti.

Il ragazzo chiuse gli occhi, esasperato. Era impossibile vincere una discussione con quella ragazza.

Rimase sorpresa nel sentirla parlare.

-E per te, che cos'è l'amore?

“Sa come cadono le stelle che non
ne cade mai nessuna
che siamo pezzi di meteore o avventurieri
di fortuna.”

-L'amore? Secondo me esiste eccome. Non importa se la scienza non l'ha spiegato, non si può spiegare. Per me, è qualcosa che non dovrebbe mai finire se non per... ehm... valide ragioni.

-Allora è questo che provi per Mouri?

Conan era rimasto esterrefatto nel sentire Ai parlare di nuovo, e soprattutto nel vedere la sua barriera di incuranza vacillare.

-No... cioè...

La bionda gli diede le spalle per poi guardare lontano, fuori dalla finestra.

-Non sei bravo a recitare. Si vede lontano un miglio che tu ami Mouri.

-No!-fece Shinichi prima di riuscire a fermarsi-Tu non sai niente dell'amore...

“Ma dell’amore non sa niente, di me
che tremavo di paura
e allora aprivo le finestre per vedere
cosa c’era.”

-Ah no?-fece Shiho, continuando a dargli le spalle.-Io ho detto di non credere nell'amore, non di non di non sapere cos'è.

-A me sembra la stessa cosa-commentò Shinichi, guardandola interrogativo.

-E invece non lo è, per niente!

Stavano parlando di amore, Shiho stava gridando, lui era piuttosto disorientato. Non era certo una scena che si vedeva tutti i giorni.

-Ma dato che io non so che cos'è l'amore spiegamelo tu, Kudo-kun.-disse in uno sconcertante ritorno al tono di voce normale.

“L’uomo che viaggia fra le stelle
e ha camminato sulla luna
giura amore e poi si pente chiede
ai maghi la fortuna.”

-Chiamami Shinichi.-fece lui, quasi automaticamente.

-Shinichi.-ripeté Shiho.

-Come faccio a spiegare che cos'è l'amore a una persona che non l'ha mai provato?-disse fra sé e sé il ragazzo, in un bisbiglio ben udibile.

Non si accorse che lei aveva fatto un gesto spontaneo con la mano, quasi a voler scacciare una mosca molesta.

-Hai mai pensato a una persona come... come l'unica cosa per cui valga la pena vivere?

“Purtroppo sì, stupido” pensò lei, ma disse:-Non ti facevo tanto poetico.

Lui sbuffò.

-Essere innamorati vuol dire questo-concluse il ragazzo, non molto convinto di aver reso l'idea.

-E tu...-la ragazza si bloccò, prendendo rumorosamente fiato.-e tu di chi sei innamorato?

Shinichi, pensando di aver capito quello che pensava la ragazza, si aspettava quella domanda.

Fece il giro della stanza, fino a trovarsi a pochi centimetri dal viso di Ai.

-Lo vuoi davvero sapere, Shiho?

Sentire il suo nome, il suo vero nome pronunciato da quel ragazzo non la fece arretrare, ma solamente annuire.

“C’era la notte e le sue stelle, e
sul tuo viso era la luna
così ho capito che per sempre non
avrei amato più nessuna.”

Le labbra del ragazzo si posarono su quelle di Shiho, che ricambiò il bacio senza esitazioni.

-Ti amo-disse in un soffio, quasi come se avesse paura di essere respinto.

-Ti amo anche io, idiota...-rispose lei felice.

-Come fai a dire ti amo e idiota nella stessa frase?

Shiho sorrise, prima di posare le mani sul petto di Shinichi e baciarlo di nuovo.

“Vieni con me! Tu vieni con me...
Vieni con me! Tu vieni con me...”

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Angolo autrice che se arriva viva alla fine di quest'angolo si può considerare fortunata

Basta con i pomodori! Su, mettete giù quei fucili...

Perché ho scritto questa storia? Perché ieri sera non avevo niente da fare! Yeahhhh!

Spero che i fans di: Cesare Cremonini, Shin/Shiho, questa canzone, Shinichi, Shiho, Detective Conan o Fan Fiction in generale non mi brucino viva!

Ho una tremenda paura che uno dei due protagonisti, se non tutti e due, siano OOC...

Non riesco a scrivere qualcosa di serio e credo che Yotobi abbia la sua parte di colpa su questo D:

Ah già, e anche la scomparsa dell'opzione One Shot...

Alla prossima,

Ethel