Era una di quelle giornate in cui non hai voglia di fare niente. Mi alzai a malavoglia al mio comodissimo letto e aprii la finestra: il cielo era pieno i nuvole, non sembrava di essere in giugno. Andai in cucina e feci colazione ( e io per colazione intendo un bicchiere di spremuta ). Poi dopo essermi lavata tornai in camera per vestirmi. Mi fermai davanti allo specchio e mi truccai un po' gli occhi. Amo i miei occhi, di solito sono azzurri ma a volte tendono ad essere grigi, rispecchiano il mio umore. Indossai una maglia e un paio i jeans, presi la mia borsa e mi incamminai verso la scuola. Ho deciso di venire a Londra perchè ci sono piu' opportunità di lavoro. Vivo da sola in un piccolo appartamento quasi in pieno centro, e per riuscire a pagare le spese lavoro part-time in un negozio di abbigliamento. Non ho un buon rapporto con i miei genitori, litigano sempre e ho l'impressione di essere una figlia indesiderata. Invece ho un ottimo rapporto con mio fratello Alex, lui è piu' grande di me di due anni, io ne ho sedici e lui diciotto. Tra qualche giorno verra' a trovarmi e passerà l'estate con me. Per mia fortuna abito vicino alla scuola. Dopo sei ore di lezione finalmente suono' l'ultima campanella, ora potevano cominciare le mie vacanze. Tutti gli studenti cominciarono ad urlare e saltare, non potevano pero' fare i gavettoni perchè il cielo non era soleggiato. Tra tutti loro c'era anche Aubree, la mia migliore amica. Le corsi incontro e la abbracciai. -hey- -ciao Pheobe come stai?- -benissimo, finalmente è finita, non ne potevo piu'. Senti ti va di dormire da me stasera?- -certo! passiamo da casa mia cosi' prendo la borsa- Poco dopo ci ritrovammo sedute sul divano a chiacchierare. -sabato vieni al ballo di fine anno, vero??- mi chiese Aubree. -oh, il ballo. Me ne ero dimenticata. No, non ci vengo, non mi ha invitata nessuno. Tu con chi ci vai?- risposi cadendo dalle nuvole -Con Mike. No tu vieni! ti costringo, non puoi perderti il ballo, tu non puoi- ribati’ un po’ incazzata. -Vorrei proprio venire ma a quanto pare non sono all'altezza di nessuno- dissi con un tono deciso. Mi sentivo un po' ferita. Certo non mi reputavo bella ma nemmeno brutta. Ero sempre stata la ragazza invisibile, ma adesso basta, volevo cambiare. Il problema era che non avevo idea da dove iniziare. - Facciamo un giro in centro?- domandai - certo, chiamo subito un taxi- Andammo subito al centro commerciale. In tutti i negozi c'erano bellissimi vestiti, ideali per il ballo.Aubree ne provo' una ventina poi decise di comprarne uno color pesca, con una fascia oro intorno alla vita. Stava benissimo, lo ammetto ero invidiosa. Anche io volevo un vestito.Ma niente accompagnatore, niente ballo. Niente ballo, niente vestito. Tornammo a casa verso sera, avevamo mangiato una pizza ed eravamo molto stanche. Ci buttammo sul letto e ci addormentammo ancora vestite. La mattina successiva mi svegliai di soprassalto al suono della sveglia. Sempre la stessa storia, io mi sveglio e Aubree continua a dormire. Cominciai a cantare la sua canzone preferita e lei subito si sveglio'. - buongiorno! vestiti veloce che andiamo a prendere Alex all'aeroporto- cercai di metterle fretta. Aubree spalanco' gli occhi e balbetto'- A-Al-Alex?- - Già, tesoro è tutto ok?- -Sisi tranquilla- Sapevo che lei era innamorata di Alex. L'ho sempre saputo, ecco perchè l'ho invitata qui. Ci stavo provando in tutti i modi, ma onestamente non sono bravissima a fare Cupido. Cominciai a frugare nella sua borsa e presi una maglia bianca con la scritta "I love London". - ho una mini fantastica che ti starebbe benissimo con quella t-shirt- le dissi. - Phe... io non mi sento molto a mio agio con le gonne...- - Ascolta, sei bellissima! Hai un fisico fantastico, tutti i ragazzi ti guardano e..- - Vorrei che mi guardasse Alex.- - Fidati di me!- Si vesti'. Avevo ragione, stava benissimo, si trucco' leggermente e si pettino'. - Aspettami qui che vado a vestirmi, intanto guarda un po' di tv.- E dopo mezzoretta ero pronta anche io. Uscii dal bagno. -hahahah non ci credo! Ti sei vestita come me?- chiese stupita. - Esatto! - -Lo sai che ti adoro vero? - Lo so.- Prendemmo il taxi e aspettammo sedute su una panchina. - Con che volo arriverà?- mi domando’. -Non lo so...- Passarono 5 minuti, e Alex non arrivava. - Pheobe dov'è?? Dovrebbe essere già qui!- - Lo so, dai stiamo calme, vedrai che sarà in ritardo l'aereo.- Dopo mezzora eravamo ancora ferme a aspettare. Lo chiamai. "Il cliente non è al momento raggiungibile tu tu tu tu" Ormai eravamo in ansia e non sapevamo cosa fare. D'istinto corsi alla biglietteria chiedendo: Mi scusi, il volo delle 9.30 è in ritardo? -No, è arrivato quasi un'ora fa. Aspettavate qualcuno?- mi domando’ gentilmente. - Grazie, si.. ma non importa ciao!- Tornammo di nuovo a quella panchina. Sorridevo e scherzavo per tenere allegra Aubree ma dentro di me stavo impazzendo. Mi alzai e ricominciai a correre, non sapevo nemmeno dove stavo andando, volevo solo trovare mio fratello. Ero cosi' agitata che mi scontrai con un ragazzo e caddi. Lui era voltato, si giro' per aiutarmi.