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Autore: mamie    19/07/2012    4 recensioni
Altre 50 frasi per Kyoraku e Ukitake.
"#50 – Lanterna
Il debole bagliore di una lanterna accompagnava i loro passi nella notte: ecco, così era la loro vita, un piccolo cerchio ostinato di luce che andava avanti senza timore del buio."
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Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyouraku Shunsui, Ukitate Jyuushiro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '1 frase'
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DI ALTRE STAGIONI

#01 – Terra
Quando vedeva la terra spaccarsi non per far uscire un hollow, ma per lasciare che nascesse un filo d’erba, Ukitake era felice.

#02 – Orgoglio
Erano entrambi troppo vecchi per lasciare che l’orgoglio complicasse certe cose, già di per sé non facilissime.

#03 – Spirito
Sei proprio privo di spirito sbottò Kyoraku dopo che Ukitake l’aveva, per l’ennesima volta, trascinato via da un crocchio di femmine scandalizzate.

#04 – Storia
Ciascuno ha la sua storia e, per quanto possa sembrare insignificante, anche un posto nella Storia: per questo loro non disprezzavano mai nessuno.

#05 – Tempo
A volte se lo sentivano addosso come un peso pronto a schiacciarli, più spesso però lo ignoravano con studiata indifferenza.

#06 – Guerra
Erano addestrati per la guerra, questo era innegabile, ma non era certo quella l’unica ragione di vita: al contrario del capitano Kenpachi, loro avrebbero potuto benissimo farne a meno.

#07 – Tradimento
Più del tradimento di Aizen, Ukitake era tormentato dal fatto di non averlo capito subito; Kyoraku invece non se ne dava pensiero: erano ancora vivi.

#08 – Sentore
Il sentore che qualcosa non andasse come doveva Kyoraku l’ebbe quando, entrando come al solito negli uffici dell’Ottava, non trovò una furente Nanao a rimproverarlo per il ritardo.

#09 – Giovinezza
I vecchi dovevano farsi da parte e lasciare posto ai giovani… non che facessero meno cazzate, ma almeno le facevano con entusiasmo.
 
#10 – Orme
Avevano camminato così a lungo che, guardandosi indietro, vedevano una fila di orme perdersi nella lontananza… era confortante vedere che andavano di pari passo.

#11 – Preda
Ukitake aveva ormai imparato che, quando Kyoraku si aggirava per i quartieri femminili in cerca di preda, una bottiglia di sakè poteva essere un eccellente diversivo.

#12 – Stirpe
Forse la loro stirpe non era così nobile ed elevata come quella del capitano Kuchiky, ma certo non se ne dispiacevano… guarda che casino aveva combinato quell’uomo solo per rispetto ai propri antenati!

#13 – Passi
Ukitake non dimenticava mai che un viaggio di diecimila miglia comincia con un passo, il problema era convincere Kyoraku a fare quel passo.

#14 – Rito
Il tè alla fine della giornata, anche se non era proprio la cerimonia ufficiale, restava comunque un piccolo rito domestico: quel momento di respiro che si prende quando finalmente le fatiche del giorno sono finite e le inquietudini della notte non ancora cominciate.

#15 – Vittoria
Ormai il gusto esaltante della vittoria lasciava il posto al sollievo di potersi lasciar andare alla stanchezza.

#16 – Languore
Juushiro era ammalato molto più spesso di quanto volesse ammettere, ma era Shunsui che spesso si lasciava andare ad un indecente languore.

#17 – Mortale
La morte era un’eventualità che avevano messo in conto già da tempo, era proprio quell’essere mortali che conferiva abbastanza senso ad una vita lunghissima.

#18 – Favorito
Quando Shunsui pensava a Juushiro si sentiva sempre in qualche modo favorito dalla sorte.

#19 – Giardino
Se non avessero avuto un giardino non avrebbero potuto consolarsi ogni giorno col mutare incessante delle stagioni.

#20 – Eros
Quando Juushiro finalmente si addormentava, Kyoraku cercava di non svegliarlo; gli risultava difficile però, dato che l’amico aveva qualcosa di indefinibilmente erotico quando si abbandonava al sonno.

#21 – Canto
Nell'ora del tramonto, mentre sedevano immobili sull'engawa a guardare svanire la luce, a volte li raggiungeva un canto che veniva da qualche cortile interno: anche se era stonato il solo fatto che qualcuno cantasse li faceva sorridere.

#22 – Tocco
Bastava il tocco leggero della mano di Kyoraku sulla spalla per far ritrovare a Ukitake il sorriso.

#23 – Silenzi
Non avevano bisogno di parlare; i loro lunghi silenzi, rotti a volte da risate scroscianti, erano sempre leggeri.

#24 – Movenze
Forse dipendeva dal fatto di avere due spade gemelle ma, pur essendo così diversi, le loro movenze in battaglia si coordinavano perfettamente.

#25 – Calore
Anche nel più gelido degli inverni restare qualche tempo insieme poteva far crescere in loro un magnifico senso di calore.

#26 – Apparizione
Quell'umano sembrava apparso dal nulla, ma loro sapevano bene che era stata una lunghissima catena di eventi a portarlo fin lì.

#27 – Inebriare
La scelta del sakè toccava sempre a Shunsui: a Juushiro bastava bagnarsi le labbra per sentirsi girare la testa.

#28 – Dita
Bastava un tocco delle dita, uno sfiorarsi leggero: si capivano molto bene anche senza parole.

#29 – Nostalgia
Se avevano nostalgia di qualcosa, era del fatto di essere stati infinitamente meno saggi di ora.

#30 – Legame
Ci sono legami sottili, eppure così robusti che nemmeno l’imprevisto irrompere della felicità riesce a spezzare.

#31 – Erba
Guardare l’erba crescere non era un eufemismo: l’esperienza aveva imposto loro  una salutare lentezza.
 
 #32 – Sembianze
Sembravano così diversi: uno bianco, pallido e fragile, l’altro bruno, scuro e robusto; eppure in certi momenti si sovrapponevano perfettamente come due facce della stessa medaglia.

#33 – Nettare
Se Kyoraku sembrava un’ape che volasse di fiore in fiore in cerca di nettare, Ukitake non poteva fare a meno di assomigliare ad una ritrosa margherita.

#34 – Rossore
Juushiro era arrossito fino ai capelli quando Unohana, durante la solita visita, gli aveva chiesto cos’erano quei segni sul collo.

#35 – Possesso
Avevano imparato che la tentazione di possedere qualcun altro andava repressa con ogni mezzo: solo chi è libero si può dare.

#36 – Crepuscolo
Prediligevano il crepuscolo, per quell’estenuante dolcezza della luce che pareva sposarsi bene con la loro stanchezza.

#37 – Fautore
Ukitake era un convinto fautore dei giovani; anche Kyoraku lo era, secondo lui qualche sonora legnata faceva un sacco di bene alla gioventù.

#38 – Sfrontatezza
Quando Shunsui tirava fuori quel sorriso sfrontato invitandolo a casa sua, Juushiro piegava dolcemente le labbra come per assecondare i capricci di un bambino.

#39  - Fato
Il Fato era, per sua natura, imperscrutabile: nessuno dei due si fermava mai a cercare di leggerne i disegni.

#40 – Labbra
Nel costante sorriso di Juushiro, Shunsui riusciva a leggere la malinconia soltanto da una minuscola piega delle labbra.

#41 – Pensiero
Saperlo ammalato lo faceva ogni volta stare in pensiero, ma non l’avrebbe mai ammesso con lui, sarebbe stato capace di preoccuparsi anche di quello.

#42 – Ritorno
Tornare insieme da una battaglia persa ne mitigava in qualche modo l’amarezza.
 
#43 – Ferita
Oh, sì, faceva male, ma non quanto la consapevolezza di non essere riusciti a difendere quelli che si amano.

#44 – Confine
Non si chiedevano mai se avessero varcato il sottile confine dell’amicizia: che importanza poteva avere dare un nome a quello che sentivano insieme?

#45 – Furore
Il furore della battaglia lo lasciavano agli altri: loro erano troppo razionali per lasciarsi prendere da un istinto così primordiale.

#46 – Volto
Sul volto di Juushiro le emozioni scorrevano come onde alzate dal vento in un mare calmo, anche per questo Shunsui l’amava.

#47 – Candore
Il candore di Ukitake non era propriamente innocenza: solo, non aveva perso la capacità di stupirsi.

#48 – Vino
A Nanao sarebbe piaciuto che il capitano Kyoraku mettesse nel lavoro lo stesso impegno che profondeva nello scegliere la qualità del vino.

#49 – Incisione
Un nome inciso su una stele: il capitano Ukitake si sorprendeva a volte a pensare che di lui sarebbe restato solo quello, ma subito Kyoraku lo smentiva… è nei ricordi di chi ci ha amato che si continua a vivere.

#50 – Lanterna
Il debole bagliore di una lanterna accompagnava i loro passi nella notte: ecco, così era la loro vita, un piccolo cerchio ostinato di luce che andava avanti senza timore del buio.
  
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