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Autore: Aelin_    20/07/2012    2 recensioni
Thor dorme serenamente nella sua stanza, tranquillo e rilassato.
Ma c'è qualcun'altro che non riesce a dormire, in seguito ad un brutto sogno che lo tormenta e gli fa paura...
Scritta dopo la mezzanotte, sono stanchissima. Gradirei sapere cosa ne pensate.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Loki, Thor
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Lest We Forget...'
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Thor dormiva. Una figurina appallottolata in mezzo alle coperte, stretta al cuscino. I capelli biondi, tenuti corti, arruffati, lo facevano sembrare più piccolo per i suoi nove anni.

Thor di Asgard dormiva pacifico. Sognava il suo futuro, la sua carriera, il suo Regno, giusto e perfetto. Al suo fianco, nei sogni, vedeva suo fratello, come suo consigliere e amico.

La sua espressione era tranquilla e rilassata, le palpebre ferme, senza alcun motivo per gli occhi al di sotto di esse di muoversi impazziti, come per un brutto sogno.

Nell’oscurità della stanza, la porta venne aperta, producendo un lieve cigolio sinistro.

Una sagoma piccola e tremante si stagliò nel buio, distinguendosi per la sua pelle chiara e pallida, leggermente coperta da una magliettina, nera come la notte. Tanto scuri erano i capelli lisci, che si confondevano nelle tenebre.
Loki, impaurito e singhiozzante, si avvicinò lentamente al letto del fratello maggiore, indeciso se svegliarlo o meno, colmo di vergogna, mentre cercava di trattenere il pianto che sentiva addensarsi nella propria gola.

-          Thor… - fu poco più di un sospiro.

Il principe biondo non accennò a svegliarsi, rimanendo immobile tra le lenzuola stropicciate. Il piccolo tirò su con il naso, mentre una lacrima traslucida gli rigava la guancia. Represse un singhiozzo.

-          Thor… - disse di nuovo, leggermente più forte, strattonando piano la maglietta del biondo.

Thor mugugnò, arricciando un po’ il naso, poi a quanto pare decise di svegliarsi. Sbatté le palpebre, che si aprirono su un paio di iridi azzurre velate di rosso, gonfie di sonno e colme di stanchezza. Stropicciandosi gli occhi, focalizzò il fratellino, fermo, in piedi davanti a lui.

Gli occhi verdi erano spaventati, grandi come piattini, e agli angoli si era raggruppata una grossa patina di lacrime, dalla quale talvolta sfuggiva qualche goccia che andava a morire sul suo mento affilato.

-          Loki? Che succede? – chiese, mettendosi seduto e trattenendo uno sbadiglio.
-          S-scusa, non volevo svegliarti, ma… ma ho paura e… e m-mi sento tanto solo… -
-          Ehi, non scusarti. –

Il maggiore lo fece sedere accanto a se, mettendogli poi un braccio attorno alle spalle magre e scosse dai singhiozzi, stringendolo.

-          Ehi… Cos’è successo? –

A quel punto Loki non riuscì più a trattenersi. Le lacrime sembrarono scendere come un fiume in piena, rigandogli le guance e andando a bagnargli il colletto della maglietta.

-          Lok, ehi, guardami. – Thor gli prese il viso tra le mani e lo costrinse a guardarlo. – Non c’è niente che possa farti del male, qui. –
-          Si che c’è, invece. Qui. – il piccolo si indicò il petto, mentre un singhiozzo più forte lo scuoteva.

Il biondo aggrottò la fronte, stringendolo forte in un abbraccio e accarezzandogli i capelli, mentre mormorava piano parole a caso, che volevano essere rassicuranti. Dopo qualche minuto, a poco a poco, il corpicino tra le sue braccia si calmò. Loki si scostò dal fratello, asciugandosi gli occhi con il dorso della mano e tirando di nuovo su con il naso.

-          Mi dici cos’è successo? – gli chiese Thor, passando lentamente le dita tra le ciocche corvine.
-          Ho… ho fatto un incubo. –
-          Cosa succedeva in questo incubo? –
-          Non… non ne voglio parlare. È brutto. –
-          Invece devi farlo. Non permetterò a uno stupido sogno di far piangere ancora mio fratello, capito? Quindi devi parlarmene, così io saprò proteggerti. –

Il bambino lo guardò con gli occhi verdi lucidi di lacrime, colmi di angoscia e densi di paura.

-          Non potrai proteggermi da me stesso. –

Thor aggrottò di nuovo la fronte, non capendo.

-          Raccontami cosa hai sognato. –

Loki prese un grosso sospiro, spostando poi lo sguardo in giù, sulle proprie mani, che presero a tormentare l’orlo della maglietta nera che indossava. Tirò su col naso, poi parlò con voce tremante.

-          Ho… Ho sognato che io… che tu non eri veramente mio fratello e… che io volevo ucciderti, ma non ci riuscivo ed ero… tanto arrabbiato, e ho cominciato ad uccidere della gente, ed ero cattivo, ero malvagio, ero crudele, e tu… tu dovevi fermarmi, e avevi uno sguardo… tu mi odiavi, Thor… -
-          Loki, guardami. –

Con qualche difficoltà, il maggiore riuscì a far alzare il volto al più piccolo, guardandolo poi negli occhi.

-          Tu non sei cattivo. Tu sei mio fratello, e io ti vorrò sempre bene. Capito? Era solo un sogno, Lok, solo un sogno… E non era reale. Non dargli troppo peso. Io so cosa sei, so come sei, e tu non faresti mai niente del genere. Sei la persona più bella e buona che io conosca. –

Il piccolo accennò un piccolo sorriso, stringendogli le mani attorno ai polsi.

-          Davvero? – chiese, in un soffio, una leggere speranza nelle iridi.
-          Davvero. –

Loki sorrise, stanco, abbracciando poi stretto il fratello maggiore, trovando rifugio nell’incavo della sua gola e stringendolo con tutte le sue forze, come se non volesse lasciarlo andare mai più. Poi si lasciò sfuggire uno sbadiglio.

-          Vieni… -

Thor lo condusse sopra di se, in mezzo alle coperte, continuando a tenerlo abbracciato. Decise che poteva reggere il suo peso per una notte.
 






E Loki si addormentò, sfinito, tra le braccia del fratellone, ogni paura persa nel vento, ormai lontana.
 



Tanto, era solo un sogno. Un brutto sogno.
 
 
 














Angolo autrice:
Ok, non so esattamente cosa mi è preso *stringe forte a se il cuscino*

Ultimamente mi escono sempre ste fluffate talmente sdolcinate da farmi venire il diabete, ma ehi!, sono tanto carini assieme, quindi penso sia una cosa buona. Penso vada bene.
 

Non so, ditemi voi.
Io so solo che sono stanchissima, e vado a dormire.

Good night!

Aelin. 





   
 
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