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Autore: past_zonk    20/07/2012    0 recensioni
(Aurikku! )
E, pensò Rikku, ecco cosa fa l’amore. Fa rinascere tutto, allontanando via la morte. Fa sbocciare anche il fiore più secco, con la sua luce.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Auron, Rikku
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'As you were Humbert.'
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 Image and video hosting by TinyPic...Hi everyone! ~ come ve la passate? Qui fa caldo. Suppongo sia per questo che sto scrivendo 'ste minchiate Aurikku. Non riesco più a mettere il testo a lato dell'immagine (proprio attaccato attaccato come facevo prima) e la cosa mi sta irritando un casino...Mhngh, stavo rileggendo la fanfic e pensavo che potevo davvero evitare di pubblicarla, visto che l'ho scritta nella calura ed il mio cervello sta svampando...mggnnhghhhhhh...beh...mi perdonerete una volta tanto; il fatto è che sto diventando dislessica per le troppe fanfic in inglese che leggo. Davvero, non riesco più ad assemblare periodi in italiano. Cioè perifrastiche senza alcun senso e metafore senza alcun valore letterario! Forse è solo che sono stanca e non molto ispirata, e comunque non dovrei dare la colpa alle fanfiction inglesi (che comunque confondono il cervello spastico e malato che ho), argh. Beh, questa oneshot è stata partorita, nonostante tutto, con tanto tanto amore (nonostante il fatto che faccia schifo, davvero), quindi trattatemela bene; è dedicata a Michela e al suo uomo del mulino. Non che lei meritasse la dedica ad una fanfic merdosa, ma tutte le Aurikku che scrivo sono per lei, quindi...OK. Vado a spassarmela con l'Auron che ho imbavagliato nel mio armadio - scusatemi.
(Oddio sembro proprio una tredicenne con gli ormoni a mille...dovrei darmi una calmata, sopratutto per non rovinare la vostra percezione di me e della mia vecchiaia. OH-OH-OH...ciao gente)
eveyzonk









Little trembling hope.

 
 
-Non piangere mai per me. Mai.-
-Ti prego, Rikku, non piangere…sarò sempre con te, al tuo fianco.-
Rikku singhiozzò sulla sua spalla.
-Dillo- disse ad Auron –Dillo e vivrò meglio…anche se senza di te-
-No…- soffiò lui al suo orecchio.
Lei s’aggrappò con tutta la sua forza alle sue spalle larghe e posò un bacio sul collo dell’uomo che amava.
Auron vacillò.
-Ti amo- le disse, infine.
-Ti amo e l’unico motivo per il quale non te l’ho mai detto è perché non volevo ferirti. Ma ti amo- e pensò a quanto sembrassero stonate quelle parole pronunciate dalla sua bocca. Stonate non perché fossero false, ma solo perché…Auron non  le aveva mai pronunciate, ed ora…ora sembravano un addio.
Non voleva lasciarla…
Quella ragazza era diventata così importante per lui prima ancora di potersene accorgere…prima ancora di potersi fermare ed evitare questa situazione, evitare di farla soffrire…
Auron l’avvolse fra le sue braccia e la cullò, nel tramonto infuocato che illuminava la via Mihen.
 
 


 
Due giorni.
Due giorni e avrebbero affrontato Sin.
Due giorni ed Auron sarebbe…svanito, lasciandola sola.
Il cuore le si spezzava al pensiero.
Poi pensò ad una soluzione, doveva almeno provarci, non poteva arrendersi…
Rikku andò da suo padre e gli disse di portarla a Bevelle, mentre gli altri erano alle Rovine di Omega. Quella mattina Auron l’aveva vista riposare e l’aveva lasciata lì dormiente…
Devo provare…pensò.
Per noi…
 
 


 
La stanza dell’intercessore era silenziosa e fredda. Rikku rabbrividì e sentì una forte nostalgia di Auron.
(Quando la vedeva rabbrividire non esitava a cingerla con discrezione, mai)
-Rikku degli Albhed, figlia di Cid, perché interrompi il nostro sognare?-
Rikku venne scossa dai suoi pensieri e si trovò ad osservare l’intercessore di Bahamut, un ragazzino dal volto coperto.
-Io…io…-
-Sappiamo cosa vuoi, Rikku, ma non possiamo accontentarti-
-Lui ha dato via tutto per aiutarvi!- urlò, cieca di rabbia.
-Lui…lui merita la vita che avete utilizzato…-
L’intercessore rimase in silenzio. Stava pensando.
-So che potete…-
-Vi prego- pianse, cadendo sulle ginocchia -Vi prego, non portatemelo via…-
 


 
L’interno di Sin era sempre così umido. Rikku non riconosceva più il giorno dalla notte, e per quanto ne sapeva potevano star vagando lì da giorni.
S’erano accampati ai piedi di una piramide, in questa cittadella sovrastata da un cielo sempre scuro e senza stelle.
Auron la strinse a sé. Erano stesi nel giaciglio dell’uomo, e il suo giaccone rosso li copriva entrambi. La testa di Rikku era poggiata sul suo collo e lui le baciava la tempia di tanto in tanto, cercando di rassicurarla.
Rikku s’alzò sui gomiti e posò un bacio sulla bocca dell’uomo, poi sorrise sulle sue labbra.
-Come mai così…sorridente?- chiese lui, scostandole una ciocca di capelli dal volto, sorridendole piano.
-Perché ti amo. E non ho paura di nulla- rispose lei, prima di addormentarsi fra le sue braccia.
Auron sospirò, sentendosi più leggero. Poi dormì un sonno senza sogni.
 
 



Rikku aveva combattuto contro Yu Yevon con forza e rabbia e voglia di vendicare, in qualche modo, tutto il male che quell’essere (se così lo si poteva chiamare) aveva fatto a Spira.
Questo è per mia madre.
Questo è per la Base.
Questo è per la vita di Auron.
Quando fu sconfitto, quasi sentì il mondo a lei circostante sospirare di sollievo e di liberazione.
Yuna cominciò a ballare e tutto intorno a loro c’era un mare di lunioli. E c’era Shiva e Bahamut e tutti gli eoni che svanivano…e c’era Auron, e dalla sua cassa toracica volava qualche luniolo multicolore. Yuna lo guardò sconvolta.
-Don’t stop- disse.
Camminò fra noi, guardandoci. E fermò il suo sguardo su di me e cercò la mia disperazione, ma non trovò nient’altro che speranza. Una piccola, tremolante speranza.
 


-Ti aiuteremo, Rikku degli Albhed. Ad una condizione…-
 


 
Auron iniziò a sparire –This is your world now-
Rikku chiuse gli occhi; speranza.
 
 



-Pagherai con 10 anni della tua vita; vivrai meno, ma permetterai ad Auron di tornare in vita-
-Accetto-
-Davvero lo ami così tanto?-
Rikku sorrise all’intercessore.
-Più di quanto voi potreste immaginare-
 
 


 
Poi d’un tratto i lunioli cessarono di lasciare il suo corpo ed Auron collassò sul pavimento del deck dell’aeronave.
Yuna smise di ballare. Rikku era corsa da lui e gli aveva mantenuto la testa fra le braccia. Una lacrima le solcò il viso quando Auron riaprì gli occhi e la guardò.
Rikku s’abbassò e toccò la fronte di Auron con la sua.
-Benvenuto al mondo- gli disse, con un piccolo sorriso, mentre sentiva un po’ della sua vita abbandonarla.
 
 



 
Quel giorno Rikku non riusciva a distogliere lo sguardo dal cielo blu della Piana della Bonaccia.
Il tramonto, però, arrivando così puntuale e maestoso come sempre, stava mutando i colori verso tonalità più calde. Adorava davvero quel cielo.
Rikku s’immerse nei ricordi e pianse una lacrima, pensando a tutto il dolore che aveva alle spalle.
-Ehy- sentì dei passi dietro di lei.
…tutto il dolore che ora era solo un ricordo lontano…
Rikku venne avvolta da un paio di braccia forti.
-Non vieni alla festa? Lulu ha persino cambiato colore di rossetto…- sussurrò la voce baritonale, con un colpo di tosse ironico.
Già…era già un anno da quando avevano sconfitto Sin…
-Pensavo…- disse Rikku stringendo la mano dell’uomo.
La figura si sedette affianco a lei.
-A cosa?- chiese, accarezzandole gentilmente i capelli.
-A un anno fa…-
Ci fu un lungo momento di silenzio.
-Oggi è il mio compleanno…- disse lui. Rikku lo baciò forte, attirandolo a sé.
-Ah…e quanti anni compiresti, Sir?-
-Solo uno…sono un po’ troppo giovane, per lei…- scherzò l’altro.
-Auron…-
-Sei la prima cosa che ho visto al mondo…- disse lui.
E, pensò Rikku, ecco cosa fa l’amore. Fa rinascere tutto, allontanando via la morte. Fa sbocciare anche il fiore più secco, con la sua luce.
Auron strinse la ragazza forte al suo petto e non riuscì a non pensare che, nonostante tutto, quella piccola, tremolante speranza era ancora lì a scaldarlo.
Quella luce che gli aveva donato un’altra vita…quella luce di nome Rikku.
 
 







   
 
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