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Autore: alsoangels320    20/07/2012    5 recensioni
Vuoi sapere chi sei veramente? Guarda quel bellissimo visetto. E’ identica a te. Puoi far parte della famiglia anche tu, Quinn. Io lo vorrei davvero.
Le parole di Shelby riecheggiavano nella mia testa, mentre stringevo il cellulare tra le mani e fissavo la foto di Beth lasciando che le lacrime scorressero libere sulle mie guance. Era davvero bellissima. Sapevo di aver fatto la scelta giusta a darla in adozione, ma vederla lì, tra le braccia di Puck e con quell’espressione così innocente, mi faceva stare male.
Redo 3x02-Faberry.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Coppie: Quinn/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vuoi sapere chi sei veramente? Guarda quel bellissimo visetto. E’ identica a te. Puoi far parte della famiglia anche tu, Quinn. Io lo vorrei davvero.

Le parole di Shelby riecheggiavano nella mia testa, mentre stringevo il cellulare tra le mani e fissavo la foto di Beth lasciando che le lacrime scorressero libere sulle mie guance. Era davvero bellissima. Sapevo di aver fatto la scelta giusta a darla in adozione, ma vederla lì, tra le braccia di Puck  e con quell’espressione così innocente, mi faceva stare male.

Quando non riuscii più a trattenere i singhiozzi strizzai gli occhi e lasciai il cellulare sul banco più vicino, uscendo di corsa da quell’aula. I corridoi della scuola erano quasi vuoti, la maggior parte degli studenti era nelle proprie aule, ma a nessuno sarebbe importato dell’ex-capo-cheerleader-ora-skank che correva piangendo per la scuola in ogni caso.  Andai a finire in aula canto, non so come, ma i piedi mi avevano guidata lì e chi ero io per disobbedire?  Mi sedetti per terra nell’angolo dietro alle sedie su cui solo un anno prima mi sedevo anch’io.

Quello che mi aveva detto Rachel qualche giorno prima cominciò a riaffiorarmi alla mente.

Eravamo amiche una volta.

No, in realtà non lo eravamo mai state davvero, ed era tutta colpa mia. Ero stata io a non darle mai una possibilità, nonostante le innumerevoli volte in cui lei aveva provato ad avvicinarsi a me, a parlarmi e ad aiutarmi. La respingevo continuamente, eppure lei sembrava tornare sempre. Ed io ero innamorata di lei. Oh, se lo ero. 

Portai le ginocchia al petto.

Questo è il nostro anno per fare qualcosa di giusto.

Aveva ragione. Era il nostro ultimo anno, l’anno che avrebbe definito quello che avremmo fatto del nostro futuro, e io lo stavo buttando all’aria in quel modo.

Appoggiai la testa sulle gambe e le avvolsi con le braccia.

Ci piacerebbe molto riaverti nel Glee Club. Quando sarai pronta.

Ma lei era sempre lì ad aspettarmi, camminando al mio passo, tenendomi la mano attraverso i miei drammi e non lasciandomi mai cadere.

Soffocai un singhiozzo.

L’immagine del suo viso, con i suoi grandi occhi castani supplicanti sembrava non volersene andare. Stavo deludendo tutti, ma degli altri mi importava poco. Le uniche persone di cui mi importava davvero erano mia figlia e lei. Eppure non stavo facendo niente per rendermi degna di loro. Ma non avrebbe fatto alcuna differenza, dato che non avrei potuto avere nessuna delle due. Beth aveva Shelby. Rachel aveva Finn. E io non avevo speranze.

Persa nei miei pensieri non mi accorsi della porta che si apriva. Sentii qualcuno inginocchiarsi accanto a me, una mano che si posava dolcemente sulla mia testa e un sussurro. “Quinn?”

Sollevai la testa verso quella voce che avrei riconosciuto tra mille e mi ritrovai faccia a faccia con l’unica e sola Rachel Berry in tutta la sua bellezza e con un’espressione preoccupata sul volto.

Avrei dovuto aspettarmelo. D'altronde mi trovavo in aula canto, praticamente il suo habitat naturale dopo l’auditorium. Ma rimasi comunque sorpresa, perché mi aveva trovata ancora una volta e non mi stava abbandonando come avevano fatto tutti gli altri.

Non riuscii a contenere la nuova ondata di lacrime che si formò nei miei occhi e sentii subito le sue braccia che si avvolgevano attorno a me. Affondai la testa nell’incavo del suo collo e sfogai tutto quello che avevo dentro mentre lei mi strofinava la schiena sussurrandomi che andava tutto bene. Non era vero, ma stranamente quelle parole mi fecero sentire meglio.

Dopo qualche minuto mi calmai e notai che avevo impregnato la manica del vestito rosa chiaro che indossava quel giorno. “M-mi dispiace” dissi con la voce roca dal pianto e cominciai ad allontanarmi leggermente, ma lei non me lo permise. Cambiò posizione, in modo da trovarsi con la schiena  al muro, e mi tirò con sè facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla.

Iniziò ad accarezzarmi la schiena con le dita, disegnando dei ghirigori immaginari e mandando brividi lungo la mia spina dorsale. Chiusi gli occhi e chiusi la mano a pugno sul suo vestito all’altezza del suo stomaco.

“Come fai, Rachel?” sussurrai. Le sue dita si arrestarono per un momento prima di riprendere ad andare su e giù per la mia schiena.

“Come faccio cosa?” domandò sussurrando anche lei, quasi a non voler spezzare la bolla in cui ci trovavamo, come se temesse di farmi esplodere di nuovo se avesse parlato a volume un po’ più alto.

“A starmi accanto in questo modo. Sono un disastro. Ti ho trattata malissimo per tre anni, eppure tu sei ancora qui.” Alzai lo sguardo. “So che credi che tutti meritino una seconda possibilità, ma io ho sprecato la mia tanto tempo fa. Sono una causa persa, tu invece hai i tuoi sogni, i tuoi progetti, il-” esitai per un attimo e mi schiarii la voce “-il tuo ragazzo. Perché non ti arrendi e mi lasci perdere?” abbassai di nuovo lo sguardo sentendo le lacrime che mi pizzicavano gli occhi.

Rachel alzò la mano libera e mi prese il mento con le dita portando il mio viso al livello del suo. Mi fissò con uno sguardo pieno di determinazione. “Perché io sono Rachel Berry, non mi arrendo mai. E in te- la sua espressione si addolcì mentre spostava la mano dal mento alla mia guancia- in te non vedo una causa persa. In te vedo Quinn Fabray. Vedo quella ragazza che è riuscita a superare una gravidanza  e l’essere cacciata di casa a sedici anni, che ha dato via la sua bambina perché era la scelta più giusta da fare, che ha affrontato Sue Sylvester, che ha regalato una pagina dell’annuario al suo Glee Club nonostante lo volessi solo io-” sollevai un sopracciglio sorpresa, come faceva a saperlo? “-Cosa c’è? Le voci corrono,” ridacchiò. “Ti ringrazio per quello, comunque.” Tornò seria. “Vedo quella ragazza che ha fatto da baby-sitter alla sorellina di Sam Evans quando viveva in un motel e che si è fatta scattare la foto del ballo di fine anno da sola. Quello che cerco di dire, Lucy Quinn Fabray, è che sei ancora la ragazza più bella che abbia mai visto, ma soprattutto che sei ancora molto più di questo. E, se me lo permetterai, io prometto di guidarti in ogni tuo passo e di aiutarti a vedere te stessa come ti vedo io.”

Quando finì di parlare avevo il cuore che mi batteva all’impazzata. I nostri volti erano a pochi centimetri di distanza e riuscivo a sentire il suo respiro sul mio viso. Abbassai lo sguardo sulle sue labbra e deglutii.

Fanculo gli insegnamenti della mia famiglia.

Meno un centimetro.

Fanculo questa scuola.

Meno due.

Fanculo questa città.

Meno tre.

Fanculo Finn.

Meno quattro.

Fanculo la mia paura di non essere ricambiata.

Le mie labbra incontrarono finalmente le sue. Dopo tre anni. Tre fottutissimi anni in cui un’infatuazione si era trasformata in frustrazione che avevo sfogato con insulti e granite in faccia, e si era poi tramutata in qualcosa di più, un sentimento più grande che ero finalmente riuscita ad identificare come amore.

E lei non si stava tirando indietro.

Aprii la mano chiusa sul suo stomaco e la portai dietro la sua schiena, spingendo Rachel più vicina a me. Nella felicità  del momento tracciai il suo labbro inferiore con la punta della lingua chiedendole il permesso che lei non mi negò. Le nostre lingue si incontrarono  e i nostri respiri si fusero.

Altro che fuochi d’artificio, questa era una fottuta bomba atomica.

Quando finalmente ci staccammo in cerca d’aria avevamo entrambe il respiro accelerato.

Rachel riuscì a spiccicare uno “wow” con un filo di voce e io ridacchiai. Quando fu sicura di essersi ripresa disse: “Finn una volta mi ha detto che aveva sentito i fuochi d’artificio baciandoti. Io-io credo di aver sentito il Big Bang” rise.

Aggrottai le sopracciglia. Finn. Come avrebbe fatto con Finn?

Piegò la testa di lato, quasi come se mi leggesse nel pensiero. “Se è a lui che stai pensando, sappi che non è un problema.” La guardai dubbiosa con un sopracciglio alzato e lei sospirò. “Abbiamo rotto. Io ho rotto con lui in realtà. Non avevo voglia di ripetere il tira e molla dell’anno scorso e sinceramente ho la sensazione che a lungo andare avrebbe oscurato la mia luce, sai, con la sua stazza.” Ridacchiò ed io con lei.

La guardai adorante. “Ti amo, Rachel Berry”. Mi guardò sorpresa, e poi un sorriso si aprì sul suo volto.

“Ti amo anch’io, sai.” disse e imitai la sua espressione di prima. “Già, sembra passata una vita da quando mi sono innamorata di te. Avevo paura di ammetterlo.” Fece spallucce.

“Come faremo, Rach?” le chiesi godendo del mezzo sorriso che si formò sulle sue labbra al nomignolo.

“Ce la faremo, Quinn. Insieme, te lo prometto.” Mi baciò di nuovo, più dolcemente, e finalmente vidi un barlume di speranza nel futuro. Un futuro con lei.

“Cominciamo col ritingere i tuoi capelli,” disse con un tono più giocoso. “Il rosa ti rende sexy, ma devo ammettere che preferisco le bionde,” sorrise toccandomi la punta del naso con l’indice.

Le sorrisi di rimando, lei mi abbracciò stretta, e finalmente mi sentii a casa.


B's corner
Ookay, questo è il mio primo tentativo  nel campo della scrittura, ho deciso di cimentarmi con la Faberry che è la mia OTP. C:  Mi è venuta l'ispirazione guardando la 3x02, in particolare la scena del dialogo tra Shelby e Quinn. Naturalmente il titolo deriva dalla canzone "Arms" di Christina Perri, che consiglio vivamente di ascoltare se non l'avete già fatto. u.u Fatemi sapere cosa ne pensate, non era destinata alla pubblicazione, ma qualcuno,che ringrazio, mi ha convinta a postare. u.u
Passo e chiudo, vado a nascondere la testa sotto terra come gli struzzi, bye :D
  
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