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Autore: waxbutterfly    20/07/2012    3 recensioni
Ti guardo di nascosto durante la lezione.
So che è squallido, ma è l’unico modo. È l’unico momento in cui mi perdo nel tuo mondo.
[BertxQuinn]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bert McCracken, Quinn Allman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Ok, non so bene *cosa* sia questa storia, è una pagina che ho trovato di recente nel mio vecchio diario del terzo liceo. Chiedo scusa in anticipo, è completamente senza senso! Ma ho deciso di pubblicarla, è una delle cose migliori che abbia mai scritto su di loro, e sono tipo il mio OTP.
Dunque, Quinn e Bert si conoscono al liceo.
Quinn’s POV.
Enjoy!



Ti guardo di nascosto durante la lezione.
So che è squallido, ma è l’unico modo. È l’unico momento in cui mi perdo nel tuo mondo.
Riesci ad oscurare tutto quello che hai attorno, sei l’unica cosa che riesce ad attrarre la mia attenzione.
I tuoi capelli lunghi ricadono confusi sul banco, e non riesco a vedere il blu perfetto dei tuoi occhi.
È strano come riesca a farmi sentire un solo sguardo. È strano come i tuoi occhi non siano capaci di mentire. Non a me.
Io so come sei fatto, riesco a percepire quello che pensi, a capire quello che provi.
È una sensazione che mi brucia sulla pelle.
Quando sei costretto a mentire, a fare finta. Quando vuoi far credere al mondo di essere forte, di essere diverso. Io so quanto fa male, anche se non riesci a dirlo. Lo leggo nei tuoi gesti, nel tuo evitare le persone, nel tuo proteggerti dal mondo. Ma quando abbassi lo sguardo, il dolore ti colpisce in pieno volto. Non puoi evitarlo. E fa ancora più male.
Fa male perché sei solo, perché tutti ti odiano, ma nessuno ti conosce. Perché non puoi metterti ad urlare, e tutto quello che riesci a fare è scappare.
So cosa si prova.
Eppure in te c’è qualcos’altro. Qualcosa che ti rende speciale, nella tua sofferenza. Qualcosa che nessuno capisce, ma io vedo.
Lo vedo nel modo in cui ora, durante la lezione, scarabocchi fogli su fogli di parole incomprensibili; nel modo in cui ti sforzi e torturi le tue unghia, completamente immerso nel tuo mondo.
“Quinn..”
Mi sembra di sentire la tua voce, chiamarmi.. e invece è solo la mia immaginazione.
Suona la campanella e tu mi fissi. Emergi dalla tua realtà parallela e posi gli occhi su di me.
Che stupido, mi sta esplodendo il cuore. Rimango immobile, ti guardo andare via.
Quando riesco a riprendere il controllo dei miei muscoli mi guardo attorno: sono rimasto solo. Prendo lo zaino e vado via. Ti cerco in giro per la scuola, ma come al solido di te neanche l’ombra.
È come se tu esistessi solo per un’ora al giorno, nella nostra classe.
Il resto del tuo mondo lo porti via con te.
Ti perdi nei corridoi e io continuo a cercarti in ogni volto.
È come se io esistessi solo quando ti ho davanti.
È come se io non potessi respirare quando non ci sei.
  
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