Me le hanno sputate in faccia così, senza un minimo di compassione, le loro deduzioni. Non hanno neanche provato a confortarmi ,sono stati freddi come casa nostra senza di te.
Certo, perché, secondo loro, morte e celebrale sono due paroline leggere. Invece,Lou,ho scoperto che possono essere più distruttive di una bomba.
Mi manchi Boo,mi mancano i tuoi occhi azzurri, profondi quanto il mare e allo stesso tempo caldi come la tua stretta. Mi mancano le tue labbra, soprattutto quando su di esse scorrevano quei ti amo soffocati dalle lenzuola. Mi manca il tuo sorriso, bianco come la neve.
 
“Hazza,muovi quel sedere piatto che ti ritrovi o non troveremo più la neve fresca per fare un pupazzo decente!”
“Arrivo,idiota!” urlai,ridendo. Quando Louis è felice, nulla lo ferma.
Lo trovai steso in una distesa bianca, gli occhi chiusi e la lingua di fuori, assaporando qualche fiocco di neve. Sarei rimasto a guardarlo per tutta la vita.
Ma,non bisogna mai distrarsi un attimo quando si vive con Louis Tomlinson. Perché ci si ritrova le mutande innevate.
 
Sai, Boo, i ragazzi sono sempre qui con me, ma io non mi sono mai sentito così solo. Era da tantissimo tempo, da prima di incontarti, che non sentivo questo vuoto, all’ altezza dello stomaco. Un nodo, doloroso al tatto. Mamma dice che passerà,ma io non ci credo.Mi aspetto ancora,rientrando in casa,di trovarti seduto sul letto, avvolto nella tua coperta, con una gamba fuori dal materasso e i calzini dei Power Rangers ai piedi. Spero ancora di trovarti seduto sul davanzale, a squadrare i cani della nostra vicina. Avrei voluto  tanto poterti accontentare, prima o poi, facendoti trovare un cucciolo in casa. Magari avremmo potuto chiamarlo Larry,come quello scimpanzè che hai adottato.
  Mi manchi. Anche più di quando eri costretto a passare tutto quel tempo con Eleanor.
 
“Haz- Harry!  Aspetta!”mi chiamò,lungo il corridoio.
“Fermati,testa riccia!”
“Perché dovrei?” risposi, accasciandomi contro una parete. Lacrime calde, per troppo tempo trattenute ,scivolarono lungo la guancia e trovarono alloggio tra le sue dita.
“Perché piangi,Haz?” sussurrò al mio orecchio, stringendomi. Non risposi e ficcai la mia testa nell’ incavo del suo collo. Sentii le sue braccia tirarmi su, costringendomi a guardarlo negli occhi.
“Non voglio che tu stia con lei. Tu sei mio” mugugnai, avvinghiandomi al suo corpo. Rise forte, mi lasciò un bacio su una guancia e mi alzò in piedi.
“ Andiamo,gelosone. Andiamo a mangiare qualcosa”

Jay mi ha costretto a lasciare l’ospedale l’altro giorno: le mie urla non erano riuscite a bloccarla. Mi sono attaccato al letto, ma lei mi ha spedito fuori con l’aiuto di quell’ infermiera grossa e larga come un armadio. Odio quando lei ti sistema la flebo, ho sempre paura che ti faccia male. Eppure tu stai lì,fermo  e rigido come un palo e non dici niente.
Sono andato a fare un giro e Niall è venuto con me. Abbiamo parlato. Mi ha fatto stare meglio,o almeno così credo: ormai il dolore fa parte della routine quotidiana. Inizia appena apro gli occhi e mi rendo conto che non ci sei e mi segue anche nel sonno, infesta i miei sogni più belli. Comunque, Niall ha detto che lui ha sempre saputo di noi due : ha detto che ha sempre notato il modo in qui ci guardavamo, secondo lui il nostro è l’amore più bello che c’è. Io l’ho sempre pensata così,Lou.

“ Smettila di riempirti di tatuaggi, dopo diventi come Zayn”
A Louis non piacciono i tatuaggi. Era una delle prime cose che mi aveva racconato di sé, insieme al fatto che le carote lo disgustassero enormemente. Ma io volevo incidere qualcosa anche sulla mia pelle, perché nel mio cuore e nella mia testa non c’era un angolo che non riconducesse a lui.
“Questa volta è un po’ diverso, Louis William Tomlinson” sentenziai con voce importante, mostrandogli quell’ “HI” che imitava la tua calligrafia.
“Oh,smettila” borbottò lui, colpendomi l’avambraccio appena tatuato e facendomi sussultare. Non appena si accorse di avermi fatto male, si avvicinò, gli occhi dilatati e la bocca schiusa, sussurrando parole di scusa, e baciando ogni centimetro di pelle libero.
“Sono perdonato?” chiese, ad un soffio dalle mie labbra. Penso che la mia risposta fosse abbastanza eloquente, perché quando ci staccammo nessuno aveva fiato per ribattere.

Lottie mi ha chiesto se sto bene, un’ ora fa. E io non ho saputo risponderle. Sono rimasto a fissarla negli occhi blu, tanto simili ai tuoi, e non ho detto niente. Sono rimasto in silenzio, come davanti a quei giornalisti che mi chiedevano cosa ci fosse tra me e te. Non volevo rovinare la nostra carriera, spero che tu lo abbia capito. Fizzy mi ha abbracciato per tutto il tempo, quando ti hanno staccato la spina, è rimasta lì con me, piangendo silenziosamente. Da quando hanno smesso di alimentarti, una settimana fa, ho smesso anche io di mangiare. Sono svenuto più volte, ma tutti hanno incolpato lo stress come causa dei malori. Poi,oggi,ci hanno tolto definitivamente la vita. Perché io, Lou, senza di te non esisto più. Tutti mi dicono di andare avanti, perché la vita è una corsa, ma se tu resti indietro allora io perdo in partenza.
Mi manchi.






Author's Corner

Ecco,questa schifezzuola è nata così,per puro caso, ascoltando Ed Sheeran (un mix esplosivo di emozioni tra Homeless e Firefly,che vi consiglio di ascoltare,anche se spezzano il cuore çç) e ... siccome Larry è diventato qualcosa di fondamentale nella mia vita,ecco quà.
Un grazie a chi recensirà,ma anche semplicemente leggerà la storia,davvero. 


Stay larry,
un beso,
Arianna :)