La
prima cotta non si
scorda mai – POV lei
La prima cotta
non si scorda mai. Tu lo guardi scendere dal
pullman, e lo vedi. E sorridi. E a 13 anni cominci a scrivere il suo
nome
contornandolo di cuoricini. Ti fai film su film, costruisci castelli,
voli tra
le nuvole. Le tue amiche ti dicono di smetterla, lui è
grande: ha 4 anni più di
te e a quell’età sono tanti. Ma tu non dai loro
retta.
Vi conoscete per
caso, un caso fortuito e tu sprizzi gioia da
tutti i pori e arrossisci come un pomodoro. Continui a immaginare
parole
sussurrate, segreti rivelati, baci di sfuggita e abbracci al chiaro di
luna. Ma
lo immagini soltanto, ma ti basta. Non pensavi di poter essere
più romantica o
sdolcinata. Quasi ti si cariano i denti per colpa tua. Con una scusa
assurdamente banale, gli chiedi il numero e lui te lo da. Non pensi lo
userà
mai, ma dopo qualche giorno, con tua somma sorpresa, ti fa uno squillo.
E iniziate
a sentirvi.
Le tue amiche ti
dicono di lasciarlo perdere, ha 17 anni e
vuole una cosa sola, non vorrà mai altro, lascia perdere ti
dicono, ma tu sei
testarda e lo senti. Nessun messaggio compromettente, ma tanti tvb
messi in
fila che a pensarci ora ti viene la nausea. E continuate a sentirvi, vi
fate
squilli, chiamate poche, ma molti messaggi. Sembrano teneri e dolci i
suoi,
sembra interessato.
E tu ne se
felice, non potresti essere più felice di così, e
te ne vanti con le tue amiche. Pur sapendo che non dovresti, te ne
vanti,
perché a 13 anni sentirsi con uno di 17 ti rende grande. Tu
non dimostri 13
anni, ma sai che lui conosce la tua età, e questo un
po’ ti impensierisce, ma
cerchi di dimenticare.
Passate un mese
a scrivervi, ormai è venuto il momento di
rincontrarvi. Quando pensi di proporglielo, giusto per il tuo
compleanno, lui
improvvisamente sparisce. A volte era già successo, e non
hai mai fatto la
ragazza appiccicosa, hai aspettato che fosse lui a farsi risentire. Ma
questa
volta tarda. Si avvicina il tuo compleanno e lui tarda. Tu ti
incupisci. Sbatti
il telefono contro il muro, ti incavoli, ma non gli scrivi. Non vuoi
passare
per la ragazzetta appiccicosa piagnucolona. E scrivi sul tuo diario di
come lui
ti manchi, di come ti manchino i suoi messaggi della buonanotte.
Ma resisti e non
gli scrivi. Sei forte e indipendente. Non
gli scrivi. Arriva il tuo compleanno e lui non si fa vivo. Ti alzi
incavolata,
ma poi cerchi di fare finta di niente: non ti rovinerai la giornata per
uno
stronzo del genere. Perché ora è diventato uno
stronzo. Non è più il ragazzo
perfetto, è uno stronzo e basta. Sul tuo diario inizi a
scrivere quanto sia
stronzo, quanto avessero ragione le tue amiche su di lui, di come odi
te stessa
per esserti presa una cotta per uno che non meritava la tua attenzione.
Il tempo passa,
i mesi passano e tu non ti fidi più dei
ragazzi. Sei ancora attratta da lui, ma cerchi di non pensarci. Nessuno
ti
interessa e inizi a pensare solo alla scuola. Quando esci con qualcuno,
il
paragone è immediato e ti sembra assurdo perché
in fondo vi siete visti una
volta e non puoi averlo ancora in testa.
Era la prima
cotta, e tu ci sei rimasta così attaccata come
solo una ragazzetta può fare.
Anni dopo ti
capita di ripensarci leggendo il diario, ti
chiedi cosa avrà fatto della sua vita. La
curiosità è naturale, ma non ci dai
troppo peso. Sai che non lo rivedrai e vai avanti con la tua vita.
Ti ricapita di
tornare in quella situazione in cui lo avevi
visto la prima volta e ti viene da sorridere. Tua madre, che ti
affianca, ti
chiede come mai sorridi e te le racconti a grandi linee la situazione.
Lei
sorride dolce e ti dice che prima o poi verrà il momento in
cui sarai felice e
si allontana. Tu sorridi e ti senti ridicola, ma stai a guardare chi
scende da
quel pullman e ti domandi con chi passerai quelle vacanze.
Finché
non vedi una ragazza che ti pare di conoscere e che ti
saluta, tu ricambi ma non ricordi dove l’hai vista. Lei ti
chiede come stai,
come va, cosa fai nella vita e tu le rispondi raccontandole qualcosa su
di te.
Prima che tu riesca a chiederle cosa fa lei, ti dice che deve
presentarti
qualcuno, tu accetti senza problemi e aspetti che vada a cercare questa
persona.
Intanto vieni
richiamata da qualcuno alle tue spalle che ti
vuole salutare e ti giri, con ancora il borsone in mano, per salutare
tutti con
la giusta attenzione. Poi ti senti toccare una spalla e senti la voce
della
ragazza che ti dice di girarti che ti deve presentare suo fratello.
Pensi che
ti fa piacere conoscere ragazzi nuovi e ti giri sorridente.
Davanti hai lui.
Il lui di anni prima. Ti cade il borsone e
vi guardate. Ti sorride ed è fottutamente bello e tu
arrossisci.
No, la prima
cotta non si scorda mai. Specialmente se quella
cotta è diventata il tuo amore.
SSSSalve gente!
Finita la sessione di esami, torno carica!
Sto continuando a scrivere la storia di Matilde, ma al momento ho
questa breve cosa in testa e ve la
propongo. Ci sarà
anche il POV dagli occhi di lui *-*
lo
pubblicherò tra qualche giorno (la settimana prossima)!
Se avete piacere
fatemi sapere cosa ne pensate!
Dafne