20/07/2012
4 recensioniSola
Uno specchio, di bronzo, incapace di restituire un’immagine perfetta della donna che gli sta davanti.
Una schiava con una spazzola, che pettina i capelli della bionda regina.
Elena.
È giovane, Elena di Sparta, è bella. È sposata con un uomo ricco ed è la regina di una citta potente.
Non è sua sorella.
Clitemnestra ha tutto: una discreta bellezza, un marito che la ama, tre figlie.
Elena è la donna più bella dell’intera Grecia, è intelligente, è furba. Vuole essere amata, Elena, ma ormai sa che non riceverà mai amore da suo marito. Solo una silenziosa ammirazione completamente inutile.
Ha una figlia, Elena, la piccola Ermione. Una bambina che ha un nome, ma non un volto, una bambina che chiama “madre” la propria nutrice.
È sola, Elena, completamente sola. Per questo, s’inizia a chiedere se la sua bellezza non sia inutile, in realtà.
La schiava adorna i capelli di Elena con dei vistosi gioielli. Belli e vistosi, come Elena. Inutili, capaci solo di catturare l’attenzione.
La schiava si sposta, per permettere alla regina di ammirare la sua opera. Elena sorride, amaramente, contemplando quella bellezza inutile, che non le porterà mai ciò che desidera.
Si alza, Elena, per andare ad accogliere il figlio del re di Troia. Un altro sciocco che cadrà nella trappola della sua bellezza, ma che non l’amerà mai.