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Autore: Glowen    04/02/2007    4 recensioni
"Pioveva quella notte, pioveva forte".La notte dei Paciock, dagli occhi blu di Rodolphus Lestrange.
Genere: Triste, Malinconico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Rabastan Lestrange, Rodolphus Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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London Rain

London Rain

“Pioveva quella notte, pioveva forte.

La notte dei Paciock, dagli occhi blu di Rodolphus Lestrange

**

Pioveva quella notte per le strade di Londra; pioveva forte.

“Siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra decisione?”

No, non sono consapevole di quale sia il significato. Non so nemmeno quando ho preso questa decisione. Quand’è stato che non ho più potuto tornare indietro? Quando mi sono trovato davanti a Lui per la prima volta? O forse già prima, quando insieme a Lucius ho fissato l’incontro? O forse molto dopo, quando per la prima volta ho pronunciato quella parole letali?

Non lo so.

Non ha importanza.

Tutto quello che importa adesso è che io sono qui, sotto questa pioggia gelida e ancora una volta non ho il coraggio di salvare la donna che ho giurato di amare e con lei me stesso.

Bellatrix, perché noi?’ le ho chiesto stamattina. Mentre rispondeva i suoi occhi neri bruciavano ma le sue mani erano ferme ‘ Perché siamo i migliori’.

I migliori? I migliori servi di un pazzo fanatico, vuoi dire? O forse i migliori coglioni di questo mondo, che vanno inutilmente incontro alla morte?

Non ho avuto il coraggio di chiedertelo stamattina ed ora è troppo tardi. Non ho avuto il coraggio di chiedertelo 4 anni fa, e già allora era comunque tardi.

“ Siete disposti, nella nuova via del matrimonio, ad amarvi e onorarvi l'un l'altro per tutta la vita?”

Tutta la vita è un tempo immensamente lungo, lo sai, padre? Tutta la vita.

La vita, quella che tu mi hai rubato, quella che hai riposto nelle mie mani con assoluta fiducia, sicura che io ti avrei salvata.

Non l’ho fatto. Ti ho seguita ovunque, fino qui, in questa notte di pioggia davanti ad un cancello di ferro battuto.

Non attraversare quella soglia, Bellatrix, e torneremo a bere cioccolata nei campi di Provenza.

Non attraversare quella soglia, mia regina, e giuro che ti amerò e onorerò per tutta la vita.

“Se dunque è vostra intenzione di unirvi in matrimonio, datevi la mano destra
ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro consenso.”

Le dita gelide della mia dama si intrecciano con le mie; si è voltata verso di noi e ci ha visti tutti e tre esitanti. Ora mi guarda e il cappuccio staglia strane ombre sul suo viso magro. ‘Sei pronto?’ mi chiede.

No, non lo sono, Bellatrix. Non lo sono mai stato.

Lei si gira ed estrae la bacchetta da sotto la veste nera e decorata; il cancello scatta in avanti a un suo solo gesto e lei avanza, bellissima vestita di bianco e turchese nella navata della chiesa.

Regina del male e della luce.

Si gira e mi guarda “Mi amerai per sempre, Rodolphus?” mi chiede languida, mentre la pioggia le incornicia il corpo.

Apro la bocca per risponderle e le parole che ne usciranno sono ancora un mistero anche per me.

“Vuoi tu, Rodolphus Jean, prendere questa donna, Bellatrix, come tua sposa? e prometti di esserle fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita ?”

Bellatrix mi guarda, la bacchetta nella mano, la casa coperta di pioggia che fa da sfondo alla scena che noi stiamo recitando. Ma dov’è il mio copione? Chi cazzo ha preso il mio copione?

Bellatrix storta il viso di lato, come ad invitarmi a parlare. Mio fratello e Barty, fin’ora rimasti dietro di me, mi superano borbottando un vago ‘Muoviamoci’.

Bellatrix non aspetta una mia risposta e avanza altera verso la porta d’ingresso, preceduta da un tappetino che reca la scritta “Benvenuti”. Questo mi fa ridere, una risata sadica e innaturale che echeggia per il giardino ben curato.

“Benvenuti”; “Benvenuti” è anche la prima frase che Lui mi ha detto.

Benvenuti; benvenuti all’inferno.

Alzo gli occhi sulla mia dama, ferma sui gradini che separano la porta dalla terra. Lei è lì, che mi guarda, con gli occhi così vuoti e così pieni e la bocca serrata. La guardo e so, che non riuscirò a fermarla. Io stasera non salverò Bellatrix, mia sposa, così come non l’ho salvata anni fa.

“Lo prometto”

Dico, legandomi di nuovo a lei. Per sempre.

**

Da questa fics sembra che Rodolphus fosse già pazzo prima di Azkaban.  Mboh, poco male. Io adoro i pazzi.

-Lady Glo-

  
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