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Autore: OttoNoveTre    21/07/2012    19 recensioni
Dicono che uno inizia a fare questo genere di mestiere per ripiego, ma da me è una lunga tradizione di famiglia.
Tutto cominciò da mia nonna Matsumomo, assunta al "Nagareboshi", la migliore casa di appuntamenti di tutta Tokyo. Passò la sua carriera a sua figlia, mia madre Yuko, che già che c'era testò una delle stanze assieme a mio padre, un colonnello dell'esercito americano.
Il frutto dell'amor, non che me stessa, fu iniziata alla nobile arte dalla nonna, che mi trovò un part time a "Il Giorno della Festa", love hotel di tutto rispetto nel centro di Shibuya.
Fu proprio uno dei clienti abituali dell'hotel, il signor Sudo, a propormi di lavorare personalmente per lui. Così entrai nel mondo dei piccoli piaceri proibiti di ricchi industriali, dove il signor Sudo cominciò a vantare i miei pregi prima ai suoi colleghi, poi ad altri esponenti di spicco dell'ambiente, diciamo, del sesso alternativo.
Genere: Demenziale, Erotico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Concorrenza sleale


Dicono che uno inizia a fare questo genere di mestiere per ripiego, ma da me è una lunga tradizione di famiglia.
Tutto cominciò da mia nonna Matsumomo, assunta al "Nagareboshi", la migliore casa di appuntamenti di tutta Tokyo. Passò la sua carriera a sua figlia, mia madre Yuko, che già che c'era testò una delle stanze assieme a mio padre, un colonnello dell'esercito americano.
Il frutto dell'amor, non che me stessa, fu iniziata alla nobile arte dalla nonna, che mi trovò un part time a "Il Giorno della Festa", love hotel di tutto rispetto nel centro di Shibuya.
Fu proprio uno dei clienti abituali dell'hotel, il signor Sudo, a propormi di lavorare personalmente per lui. Così entrai nel mondo dei piccoli piaceri proibiti di ricchi industriali, dove il signor Sudo cominciò a vantare i miei pregi prima ai suoi colleghi, poi ad altri esponenti di spicco dell'ambiente, diciamo, del sesso alternativo.
Perché, modestamente, dopo il mio passaggio anche la lampada UV della scientifica più accurata non vedrà il benché minimo segnale azzurrino fra le lenzuola o sul pavimento.
"Fatele la festa, tanto poi ci pensa Chie."
Perché il mio nome è Chie Williams, specializzata in pulizie e rassetto di camere di bordello, stanze dei giochi e privè di discoteche. Non è un mestiere con molta concorrenza, cosa che mi ha permesso negli anni di ampliare la mia fama al di là del Giappone, fino ai piani alti dei grattacieli di Manhattan. Perché sembra banale, ma provate voi a togliere davvero bene le incrostazioni dai manici delle fruste. Voi non avete nemmeno idea di cosa ha visto, quel manico. Anzi, se mi avete cercato forse lo sapete cosa ha visto, e immagino desideriate che la pulizia sia stata vigorosa e totale. Ho personalmente inventato una miscela fatta da una certa quantità di alcol, amuchina e dentifricio alla menta, da strofinare energeticamente con un cotton-fioc di cotone idrofilo. Mi è venuto in mente dopo quella volta dei sei metri di corda, della torcia elettrica e del litro di vaselina, un vero macello. Che tipo quel Fox, ma non mi lamento e mi pagava profumatamente.
Ma anche con gente come Fox, prima o poi, arriva lei.
Lei che è sempre scialbina e con l'espressione da pesce lesso, col capello opachetto ma non troppo, il muso carino ma non troppo, casta ma non troppo. E basta, quelli non capiscono più niente. Uno che fino al giorno prima aveva sopra il letto (pardon, il tavolo con le catene. Non avete nemmeno idea di cosa voglia dire tenere una catena sterilizzata. Sapevate che il 60% delle escoriazioni non viene dalle pratiche in sé ma dalla mancata pulizia del metallo? Ma dicevamo, sopra il letto) il cartello "Piangi più forte che mi viene duro", il giorno dopo si preoccupano che il frustino piccino, quello che non lascia il segno rosso nemmeno sul culetto di un neonato, quello che tengono più per avere la collezione completa che per altro, ecco, si preoccupano che quel frustino sia troppo per lei.
Quando l'ho raccontato alla nonna al telefono, mi ha detto che loro al Nagareboshi le chiamavano le MesoMeso, una parola che più o meno indica lo svenimento facile e il languore diffuso.
- Chie, non puoi fare niente contro una MesoMeso. La MesoMeso succhia l'animo degli uomini e li rende loro schiavi. Una volta arrivò al bordello questa ragazza, una tipa insipida e di uno stupido che le carpe hanno la faccia più intelligente. Sai che si è accasata con il signor Noriyuki, uno degli attendenti dell'imperatore, mica l'ultimo generale dell'Hokkaido! Forse le MesoMeso sono l'unica concorrenza che abbiamo.
- Ma dai nonna! Noriyuki non era quello che si faceva portare in stanza otto ragazze, un candelabro e il secchio di anguille? Non era quello della volta del polipo?
- Chie, nessuno sopravvive a una MesoMeso. Nessuno.

Era da cinque anni che ero fissa alle dipendenze del signor Grey, e stamattina ho incontrato lei che usciva dalla stanza dei giochi con la t-shirt del signor Christian e l'aria confusa e felice. Allora sono entrata, ho notato che nulla era stato toccato, so che il signor Grey negherà tutto ma sento nelle viscere che il giorno del mio congedo è sempre più vicino. Ho già ricominciato a mandare in giro curriculum, per ora mi ha risposto un certo mr. Vishous, paga bene e dalle foto pare abbia buon gusto.
Almeno fino alla prossima MesoMeso.








La tana di Otto
Hanno aperto la sezione di 50 sfumature, non ci posso credere.
Questa storia si prefigge di mettere in guardia i poveri appassionati di BDSM contro la piaga delle donne MesoMeso. Non lasciate che una MesoMeso entri nella vostra stanza dei giochi, per voi sarebbe tutto perduto.














   
 
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