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Autore: frankyfitzgerald    21/07/2012    8 recensioni
Derek e Stiles, due caratteri opposti e contrastanti, due persone completamente diverse l'una dall'altra, ma al tempo stesso così unite e così attratte l'una verso l'altra da non poter negare l'esistenza di un legame chimico e fisico tra di loro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Okay,la mia prima Sterek l'ho postata o ieri o qualche giorno fa,ma non ci posso fare nulla se i fanvideos su questi due continuano a influenzarmi a tal punto di darmi ispirazione per una nuova OS. Questa è una continuazione della scorsa OS che ho scritto sempre su di loro,spero che vi piaccia almeno quanto è piaciuto a me scriverla.

 

Sembrava che avesse appena affrontato uno dei sogni peggiori della sua vita,aveva sognato di essere stato rapito, di essere stato portato in un parcheggio e di essere stato in seguito torturato, tutto questo per il semplice fatto che era amico di uno di loro, di uno di quegli esseri a cui quella famiglia dava la caccia e ai quali, molto probabilmente, anche suo padre avrebbe dato la caccia,se solo ne avesse saputo l'esistenza. Lasciò che la luce del giorno lo svegliasse teneramente ,assaporando ogni singolo raggio che attraversava le sue tende color scuro che gli avevano permesso di dormire per così tante ore in onore di un monotono sabato mattina; la sua mano corse lungo il copriletto color verde scuro e si appoggiò sui suoi pettorali quasi inesistenti e fu in quel momento che provò un dolore lancinante esattamente li, dove si era soffermato. Aprì gli occhi di scatto e vide che la sua maglietta era sporca di sangue,del suo sangue, e che il letto non era da meno,era come se avesse appena dormito in un lago di sangue che aveva perso per un motivo a lui sconosciuto, non poteva essere diventato una signorina nel giro di una notte. « E' normale che tu ti impressioni, ne hai perso davvero tanto.» la voce,fin troppo famigliare, di Derek risuonò all'interno della sua stanza e lo fece sobbalzare sul letto coprendosi istintivamente fino all'attaccatura del collo con le coperte che suo padre aveva scelto per lui con così tanta cura. Chi l'aveva fatto entrare li dentro? E come mai si trovava proprio li? « Mi.. Mi stai per caso spiando? Oddio, che è successo? Che mi sono perso?» Chiese Stiles biascicando ogni singola parola alla velocità della luce come al suo solito. Il suo fare un po' impacciato, ma allo stesso tempo divertente era quello che lo contrastingueva di più tra i suoi coetanei e lui, pur sconsolatamente,lo aveva sempre saputo. « Ti hanno usato come esca.» Come al solito le spiegazioni che gli venivano date toccavano il limite dell'esaustività e lui non poteva mai dirsi completamente al passo con ciò che accadeva perchè sembrava quasi che Derek volesse proteggerlo da qualcosa a lui sconosciuto. A differenza di Scott, ogni volta che aveva a che fare con l'Alpha, tutto diventava quasi un'avventura senza limiti, era quasi come se venisse messo alla prova inconsapevolmente per vedere fino a quando sarebbe riuscito a reggere,ma lui al suo fianco si sentiva più coraggioso che mai, aveva quasi bisogno di collaborare,di provare il brivido di avere la sua vita tra le sue mani e di sapere che la sua sopravvivenza dipendeva in tutto e per tutto da quello che lui avrebbe fatto. Ma come mai avevano preso proprio lui come esca? Che cosa aveva lui che poteva essere un così grande oggetto di desiderio per una persona così schiva e così scorbutica come quella che risiedeva nel corpo dell'uomo che in quel momento si trovava seduto alla sedia della scrivania situata direttamente davanti al suo letto? Queste erano tutte le domande che scorrevano senza limiti di velocità nella testa di Stiles, domande alle quali non riusciva a darsi una risposta,domande che gli mandavano in fumo il cervello. Si alzò e si mise a sedere sul letto in modo da guardare negli occhi quell'uomo che gli faceva nascere così tanta confusione nel cervello e si passò una mano tra i capelli corti per poi farla ricadere sulle sue gambe coperte da un paio di pantaloncini color azzurro chiaro. Derek si lasciò andare leggermente indietro con la schiena e fece girare la sua sedia su se stessa ghignando tra se e se per un motivo a lui sconosciuto e non gli passò nemmeno per il cervello la minima possibilità di chiedergli chiarimenti, non avrebbe mai voluto farlo arrabbiare e viveva in un perpetuo pensiero che era quello di farlo innervosire per motivi a lui sconosciuti. « Tuo padre se n'è andato presto,io sono entrato dalla finestra. Dovresti tenerla chiusa qualche volta, lo sai, vero?» La voce di Derek era provocatoria come al suo solito e a lui non potè fare a meno che nascere un sorriso sul volto, una parte di lui amava quel suono strano che la sua voce provocava nella gola ogni qual volta lo prendeva in giro. Si morse le labbra e si alzò di scatto iniziando ad andare avanti e indietro per la camera senza sapere cosa fare di preciso; le sue mani scorrevano lungo i fianchi solcati dai pantaloni cercando di evitare la montagna di vestiti impilati per terra. « Vuoi qualcos.. beh ecco.. del cibo,sempre che tu non abbia mangiato già qualche per..volevo dire qualcosa.» Balbettò con il suo solito fare maldestro e impacciato sperando che Derek non se la prendesse per qualche motivo a lui sconosciuto, ma fortunatamente si limitò a sorridere e a fare un cenno veloce con la testa per poi uscire per primo dalla sua camera da letto. Casa sua era in perfetto ordine e ancora si chiedeva come facesse il padre a dirigere così bene una donna delle pulizie da quando sua mamma li aveva lasciati. Scesero le scale e raggiunsero entrambi la cucina, ma Derek si fermò sedendosi al bancone e attendendo che Stiles facesse gli onori di casa. Lui non aveva mai nemmeno preparato la colazione per suo padre,figuriamoci per un licantropo con dei gravi problemi di personalità e con attacchi di rabbia che potevano essere paragonati solo a quelli di Walker Texas Ranger. Si diresse verso il frigorifero e iniziò a tirare fuori quasi tutto il suo contenuto cercando di sembrare minimamente consapevole di quanto stesse facendo quando in realtà non sapeva nemmeno dove stava andando a parare con quelle azioni a caso. « Beh ecco,c'è del.. o del...» Balbettò guardando le date di scadenza ormai del paleolitico sia del latte che del succo di frutta e sbattendo entrambi dietro di lui nella speranza di colpire in pieno la spazzatura come succedeva in tutti i film, cosa che prontamente non accadde dato che entrambi colpirono il pavimento e si aprirono creando un casino su tutto il pavimento. «Direi che io opterei per lo spazzolone e il catino dato che se lasciassi la casa così non sarei io a doverti uccidere,ma ci penserebbe direttamente tuo padre.» Stiles annuì velocemente con la testa e corse in sgabuzzino per poi tornare con entrambi gli arnesi tenendoli in mano in maniera alquanto comica mentre si mordeva le labbra con fare nervoso. Posò il catino a terra e iniziò a passare velocemente lo straccio a terra ampliando solamente la macchia al posto di levarla dal marmo freddo e limpido che ricopriva la stanza. « Non sai nemmeno cosa stai facendo, vero?» Chiese Derek sorridendo e alzandosi per raggiungerlo da dietro. Stiles fece un salto di venti centimetri non appena sentì il suo corpo appoggiarsi sul retro del suo e si scaraventò lungo la parete alzando le mani quasi come se volesse arrendersi durante una simulazione di una sparatoia in casa sua. La risata del licantropo risuonò in tutto il palazzo e riempì i polmoni di Stiles che finalmente lasciarono entrare al loro interno quel poco di aria che gli bastava per respirare. « Non ti preoccupare, non voglio farti del male. Non permetterei a nessuno di farlo.» Disse terminando la frase a bassa voce e diventando leggermente rosso sulle gote. Che cosa voleva significare quella frase? Lui lo avrebbe difeso in caso di bisogno? Lui si sarebbe preso una pallottola in modo tale da evitare a lui la morte? Come mai Derek Hale, l'uomo più insensibile che aveva mai conosciuto, avrebbe fatto qualcosa del genere per lui, per Stiles. Si staccò leggermente dal muro in segno di resa e sorrise a sua volta,ma senza sapere il perchè di quell'azione, senza sapere perchè si stava fidando di un uomo così complesso e pericoloso allo stesso tempo. Scott probabilmente gli avrebbe detto di buttarlo fuori di casa, ma lui si sentiva in qualche modo attratto dal suo corpo, da lui. Si ricordava ancora quando lo aveva salvato quel giorno in piscina, quando si era buttato in acqua al posto di cercare aiuto perchè non era riuscito a farsi passare nemmeno per un secondo l'idea di perderlo per la testa. Perdere lui? Mai. «Lascia che..» Si avvicinò a Derek mettendo una mano sullo spazzolone, ma in quel momento lui ebbe uno dei suoi attacchi e si voltò di scatto sbattendolo nuovamente contro il muro continuando a guardarlo con fare cagnesco e rabbioso per poi passare, lentamente, a uno sguardo più dolce e malleabile. La mano di Derek, ferma vicino alla sua testa contro il muro color giallo scuro, iniziò a spostarsi lentamente per avvicinarsi sempre di più al suo volto e quello che successe subito dopo fu troppo veloce per essere metabolizzato in maniera corretta. Le labbra di Derek si avvicinarono sempre di più alle sue fino a quando non si trovarono completamente appoggiate ad esse e coinvolte in un bacio prima trattenuto e poi libero e sentito da entrambe le parti. Lui lo aveva baciato e se fino a qualche tempo fa Stiles molto probabilmente sarebbe scappato urlando in una situazione del genere,in quel momento aveva bisogno di sentire le sue labbra, la sua carne contro la sua, di sentirlo parte di se. Nessuno avrebbe dovuto sapere di quello che era successo,nemmeno Scott e fu quello che entrambi patuirono parlando tra di loro pochi minuti dopo,ma nessuno dei due affrontò il discorso in maniera seria e adulta, Stiles aveva troppa paura per fare delle domande e in cuor suo sapeva di non volerle nemmeno fare. Gli bastava avere quello che lui era capace di dargli: uno skinny love.
  
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