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Autore: betacchi    21/07/2012    4 recensioni
Addio, bella crudeltà. -William Shakespeare.
Polvere, fumo. Pazzia.
Cosa sono, se non l'ombra di me stesso?
Hamlet: io non son nulla, ora.
{Fandom: Axis Power Hetalia;
Character: Arthur Kirkland /Inghilterra}
Importante!
Non prendete tutto questo come una UsUk, o se volete, fatelo.
Sappiate che ciò che voglio trasmettere è il sentimento d'affetto che Arthur prova per Alfred, nulla di più.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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{Fandom: Axis Power Hetalia;
Character: Arthur Kirkland /Inghilterra}

A Jack, che in una sola lezione è riuscito a farmi amare Shakespeare e le sue follie.



| La vita è una favola narrata da uno sciocco. |

William Shakespeare.



Vuoto.
E non come ad un bicchiere a cui manca dell'acqua, non come una libreria senza libri.
Lui era pieno: in lui sentiva scorrere la vita, sentiva la sua mente lavorare giorno e notte, sentiva il suo cuore battere senza sosta ogni secondo, ogni minuto, ogni ora. Eppure, era vuoto. Qualcosa -qualcuno- l'aveva abbandonato.
Hamlet. Vuoto.
«Signore, notizie dalle Americhe.»
Inutile voltarsi verso quella voce, inutile mostrarsi interessato: nessuna di quelle notizie, buona o cattiva che fosse, lo avrebbe reso nuovamente pieno.
Cosa aveva perso, in quella guerra senza senso? Cosa non avrebbe più fatto ritorno? La sua anima, i suoi sentimenti, la sua ragione.
Hamlet, vuoto. O pazzo?
Quale senso di vuoto non porta alla pazzia? Nessuno, dopo aver provato quei sentimenti di pienezza, riesce ad abbandonarli facilmente. Come nessun drogato riusce ad abbandonare la sua dose quotidiana di ecstasy, così lui non poteva immaginare una vita senza quell'amore che era riuscito a percepire in quegli anni.
Hamlet; vuoto; pazzo.
«Alla fine, sono solo tornato ciò che ero.»
Quelle parole, sussurrate nel buio di una notte londinese, non potevano che essere dettate dal troppo alcool nel suo corpo, dalla bottiglia di brandy ormai semi vuota di fronte a lui. L'ennesima cosa vuota nella sua vita. Una casa vuota, un'anima vuota, una bottiglia vuota. E tutto per uno stupido senso di libertà. Ma quale libertà si poteva ottenere dalla follia? Quale, se non la libertà di agire come pazzi?
Hamlet; vuoto; pazzo.
E così come il principe di Danimarca osservava il mondo con occhi stanchi e vuoti, l'inglese biondo non poteva che perdersi in quei versi, in quelle parole prima a lui tanto astratte.
«Questa, questa, Shakespeare, è la quintessenza di polvere di cui parlavi.»



Note dell'autrice: Salve. So che vi aspettavate il terzo -e ultimo- capitolo di ' Η γάρ σιωπή τοίς σοφοίσιν απόκρισις', ma ho avuto l'ispirazione per questa cosa.
Per farvi chiarezza su di un paio di punti: ho ambientato il tutto poco dopo la Guerra d'Indipendenza Americana. Come tutti sapete, il nostro inglese non l'ha presa troppo bene.
Ora, cosa c'entra Amleto? Ebbene, in inglese, è usanza proverbiale indicare con il termine 'Hamlet' qualcosa di vuoto o insignificante.
L'ultima frase è presa -più o meno- da un discorso di Amleto in 'Hamlet, Prince of Denmark' di Shakespeare. Il discorso in questione è ricordato con il nome di 'Man delights no me', e Amleto, parlando dell'uomo, dice: «cos'è per me questa quintessenza di polvere?» («what's for me this quintessence of dust?»). Se siete curiosi di saperne di più, vi consiglio vivamente di immergervi nella lettura o -ancora meglio- prendere i biglietti e fiondarvi a teatro.
Non credo ci sia altro da aggiungere. Spero il tutto sia stato di vostro gradimento.

betacchi.

   
 
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