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Autore: Parabellum    21/07/2012    8 recensioni
  [Questa shot è arrivata terza a pari merito con Fairy al concorso indetto da Roby e Camy]
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Natsumi era da sempre convinta che la vita potesse essere solo di due tipi: dolce o amara.
Dolce era svegliarsi la mattina illuminata dai raggi tiepidi del sole ; era il fragore delle risate fra amici , era farsi stringere tra le braccia dalla persona amata , era stare semplicemente con la propria famiglia.
Natsumi aveva provato tutto questo e più.
Era da sempre convinta che la propria vita fosse perfetta. O quasi.
Aveva una bella casa , un marito che la rendeva felice , l'unica cosa che ancora le mancava erano il sorriso e gli occhi innocenti di un bambino.
Natsumi voleva un figlio tutto suo.
Fu lì che capì quanto fosse agro il sapore della vita.
Natsumi era sterile.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mark/Mamoru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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[Questa shot partecipa al concorso indetto da Roby e Camy]

 

 

Non è il sangue , ma il cuore.

 

 

 

Natsumi era da sempre convinta che la vita potesse essere solo di due tipi: dolce o amara.

Dolce era svegliarsi la mattina illuminata dai raggi tiepidi del sole ; era il fragore delle risate fra amici , era farsi stringere tra le braccia dalla persona amata , era stare semplicemente con la propria famiglia.

Natsumi aveva provato tutto questo e più.

Era da sempre convinta che la propria vita fosse perfetta. O quasi.

Aveva una bella casa , un marito che la rendeva felice , l'unica cosa che ancora le mancava erano il sorriso e gli occhi innocenti di un bambino.

Natsumi voleva un figlio tutto suo.

Fu lì che capì quanto fosse agro il sapore della vita.

Natsumi era sterile.

O almeno questo era qanto scritto sulla sua cartella medica.

La parola sterile era seguita subito da una ancora più impronunciabile-come i nomi di tutte le malattie del resto: Endometriosi.

Come era terrificante quel nome , come erano salate le lacrime che aveva versato.

Quanto era doloroso fingere di essere comunque felice.

Sorrideva ,Natsumi, quando Aki l'abbracciava , la pancia resa sempre più rotonda ogni giorno che passava dal piccolo che portava in grembo.

Sorrideva , ma Endou sapeva quanto soffriva.

-Se vuoi..- aveva provato a convincerla una volta-possiamo provare con l'adozione.-

-Io..-aveva cominciato lei , senza neppure voltarsi , continuando a sfregare i piatti -mi dispiace ma non posso.-

Endo aveva deglutito a vuoto- Perché no?-

Quando si era girata negli occhi del marito aveva trovato solo frustrazione.

-Perché non lo sentirei mai come mio figlio.-

Facevano male quelle parole , sia sentirle , sia pronunciarle.

-Ma siamo sempre una famiglia ,io e te , no?-

-Si, certo..-

“ La famiglia è un gruppo di due o più individui legati da stretti rapporti e che possono condividere o non lo stesso sangue.”

Lei ed Endou ,infondo,potevano considerarsi pur sempre una famiglia,no?Certo , era ovvio.

Eppure , ogni qualvolta mettesse piede in casa quando Endou era via, trovarla così grande e vuota le lasciava sempre un grande sconforto.

La faceva sentire incompleta.

Era anche consapevole , però , che in parte la colpa era sua : se solo si fosse decisa ad adottare un bambino , di amarlo come se fosse suo , quell'infelicità che portava dentro sarebbe svanita.

Ma non poteva , perché non sarebbe mai stato veramente il suo bambino.

Non era lei ad avergli donato la vita.

Era Terribile anche per lei ammetterlo,ma Natsumi era sempre più convinta che nessun bambino sarebbe stato in grado di scaldarle il cuore.

A poco a poco incominciò ad arrendersi, sicura che mai avrebbe riempito quel vuoto nel petto.

Poi , un giorno , la felicità che tanto aveva bramato varcò la soglia di casa sua , accompagnata da Endou,sotto forma di due grandi occhi azzurri.

Tenma Matsukaze , era il suo nome,

Natsumi fu travolta da quel sorriso , da quell'allegria e quella determinazione contagiose.

Le ricordava moltissimo Endou da ragazzino.

La scarica di adrenalina che le aveva percorso il petto , col tempo l'aveva fatta sciogliere.

Quel sorriso le aveva infuso calore e una felicità che mai avrebbe creduto possibile.

Ed era sicura che anche per Endou fosse la stessa cosa.

Con il tempo aveva incominciato a frequentare quasi con regolarità la loro casa , diventando infine una routine.

Spesso era rimasto a cena a casa loro , o si era fermato ad allenarsi con Endou ,oppure si era offerto di aiutare Natsumi con le faccende domestiche.

Tenma aveva finito per diventare quel figlio che mai erano riusciti ad avere.

Fu anche per questo che quando seppe dell'incidente , non poté crederci.

Pianse lacrime disperate e di gioia contemporaneamente.

Un incidente d'auto, in cui la famiglia di Tenma fu coinvolta , unici sopravvissuti lui e Sasuke.

La sera stessa , quando trovò Endou chino con la testa sul tavolo , gli posò davanti i moduli per l'adozione:

-Ti prego-implorò solo , stringendo tra le mani il bordo del tavolo.

Quando l'uomo levò gli occhi arrossati su di lei , la risposta fu chiara.

 

 

 

 

La donna apre lentamente la porta , nel timore di svegliarlo.

Con passo felpato si avvicina alla poltrona affianco al letto e vi siede sopra.

Sospira , mentre guarda il volto rilassato di Tenma,il respiro pesante.

Gli accarezza distrattamente i capelli , rimboccandogli le coperte , per poi accarezzare il pelo morbido di Sasuke.

Sorride nel buio e , guardando un ultima volta la sagoma del figlio,fa per alzarsi:

-Natsumi, la nostra è comunque una famiglia vero?-

Si blocca , tornando a puntare il suo sguardo nocciola in quello celeste del ragazzo.

Dietro di sé sentì sentire la presenza della figura calma di Endou.

Assottiglia lo sguardo e poggia una mano sul polso del ragazzo:

-La famiglia non dipende da questo.- dice , passando le dita sulle vene bluastre -ma da questo- finisce poggiando le mani sul petto di Tenma e sul suo.

Endou si affianca ad entrambi , sedendosi sul letto.

-E' il nostro cuore- prosegue lei -a renderci padri , madri e figli e non il sangue. E' l'amore verso le persone che ci circondano. Una famiglia possono essere i nostri genitori , i nonni, i fratelli,ma anche gli amici , possono essere anche animali a noi cari , può essere chiunque sia entrato a far parte della nostra vita , finendo addirittura per cambiarla.-

-E io ho cambiato la vostra vita?-

-Tu neppure immagini quanto.-

Le parole che Nastumi pronunciò quella sera , erano vere.

Con Tenma ed Endou al suo fianco si era sentita finalmente completa.

La famiglia che a lungo aveva sognato era lì con lei.

 

 

 

 

  
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