Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: ELIOTbynight    22/07/2012    1 recensioni
"La loro mente era in tilt: nulla aveva più senso, nessun pensiero fermo, nessuna sicurezza. Solo la speranza, l’ottimismo e la fiducia trasmessi da tutti gli altri fecero in modo che i due fratelli si sentissero pronti ad affrontare quell’esperienza. [...] Flammar mormorò, tesissimo:
- Vediamo se ce l’abbiamo fatta … Procedete con la trasformazione.-
[...] Terminato il processo, le porte si risollevarono. Rivedendo la luce, i gemelli dovettero sbattere le palpebre per un attimo. Quasi nello stesso momento, avanzarono di un passo e gli altri poterono assistere al risultato dell’esperimento.
Ci erano riusciti. Bill e Tom erano diventati degli Alieni."
#
{Sequel di "Kampf der Liebe (Ich bin Humanoid)"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie '~ Humanoid ~'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Stavolta un pericolo del tutto nuovo minaccia gli Umanoidi … e non solo.

Stavolta lo scontro si estende in uno spazio più grande, l’intero universo.
Stavolta la consueta battaglia d’amore non sarà sempre vinta.
 

A volte ritornano.
E stavolta esiste un’unica travolgente storia.







Sequel di
Kampf der Liebe
(Ich bin Humanoid)
 
 
 


Primo capitolo
Una nuova avventura
 
 
Le finestre non lasciavano penetrare molta luce. Solo alcuni spiragli entravano nella stanza, senza alterare quella quiete nella penombra.
Erano le prime ore del mattino, ma Romy era già sveglia. Restava però silenziosa, avvolta nuda nel lenzuolo, con gli occhi fissi su Bill ormai da tanto. Uno dei suoi molteplici pensieri, mentre guardava affascinata il viso del ragazzo addormentato, andò alla notte appena trascorsa, rivelatasi tutt’altro che tranquilla come il mattino che ne era seguito. Sembrava essere stata una notte infinita, fatta soltanto di piacere.
Romy ci sorrise su, poi tornò alla sua contemplazione. Come sempre, Bill era bellissimo ai suoi occhi in qualsiasi momento, più che mai nell’innocenza e nella spontaneità dell’essere addormentato. I capelli neri e lunghi erano sparsi sul cuscino; gli occhi delicatamente chiusi e rilassati facevano del suo viso il ritratto della serenità; le labbra morbide un po’ dischiuse stimolavano la fantasia; il collo, le spalle e parte del petto nudo rappresentavano un dettaglio ottimo per rendere il ragazzo così perfetto da farlo sembrare quasi sacro. Pareva un giovane dio destinato a vivere per sempre da solo con la sua bellezza, libero.
Invece no. Più Romy guardava Bill dormire e respirare ritmicamente, più si convinceva che lui era suo, tutto suo e di nessun’altra. Gli appoggiò piano la mano sul petto, poi si avvicinò ed iniziò a baciarlo sulla guancia, sullo zigomo, sull’orecchio e giù fino al collo, con dei tocchi leggerissimi. Pochi baci dopo, Bill cominciò a muoversi.
- Romy … - biascicò, strizzando gli occhi ed allungando le braccia verso il muro alle sue spalle.
Lei non disse nulla e aspettò che si svegliasse, intanto rimise la testa sul cuscino felicemente. Dopo uno sbadiglio, Bill si voltò verso di lei e sorrise.
- Buongiorno.- fece allora Romy a voce bassa. - Dormito bene?-
L’altro annuì e rimase incantato ad osservarla. Si persero negli occhi dell’altro e dell’altra, finché Ro non ruppe il silenzio.
- Sembravi un alieno … - sussurrò.
- Davvero?- disse Bill compiaciuto. - Spero dunque di aver già preso possesso del tuo mondo … -
Romy spostò un po’ la testa e sistemò il naso nell’incavo del collo di Bill, poi mormorò:
- L’hai fatto, mio amore!-
Entrambi chiusero gli occhi e lasciarono che i consueti brividi alla schiena e le piacevoli fitte allo stomaco li sorprendessero, trascinandoli nel più completo relax.
Stavano per addormentarsi di nuovo, quando la porta si aprì bruscamente e i due furono costretti ad alzare la testa dallo stupore.
- Bill, è tardissimo! Oh … scusate … -
Romy e Bill si scambiarono delle occhiate perplesse, come per chiedersi se prendersela con Tom per l’improvvisa irruzione in camera o meno.
- Mi dispiace, ma non sentivo nessun rumore e pensavo che aveste … ecco, già finito.-
Bill fissò il fratello con esasperazione, mentre la ragazza preferì alleggerire l’atmosfera.
- Buongiorno Tom. Che cosa succede?-
Con aria rassegnata, il chitarrista annunciò, rivolgendosi prevalentemente al gemello:
- Il tizio dell’intervista ci vuole in studio tra mezz’ora. Inutile opporsi!-
Bill tentò di replicare, ma restò muto a bocca aperta perché Tom l’aveva fulminato con gli occhi. Gettata pesantemente la testa sul cuscino, il cantante emise un lamento sordo.
- Apriti cielo … - sentenziò Romy, accarezzando i capelli al suo ragazzo.
 
Nulla era cambiato da quando Romy e i Tokio Hotel avevano salvato il destino di un’intera dimensione parallela, quella degli Umanoidi. Quei giovani non avevano mai smesso di sorprendersi davanti a tutte le meraviglie che quel popolo loro mostrava. Niente pareva mutato, solo il tempo aveva continuato a scorrere.
Tuttavia, la band viveva ancora una seconda avventura, quella del successo. La loro fama cresceva in fretta, di conseguenza anche tutto il giro di impegni e di affari che ne circolava dietro. Romy lo sapeva e pazientava, proprio come quel giorno fece nello studio dei TH, aspettando che uscissero dalla stanza dopo l’intervista. Aveva una sorpresa in mente.
L’intervista terminò e la ragazza vide il reporter uscire soddisfatto. Anche lei si sentì così.
- Un altro è andato!- esclamò Georg, stiracchiandosi.
Romy entrò nello studio e notò che tutti avevano un’aria stanca, non per lo stress fisico, ma per quello mentale.
- Ragazzi, credo che abbiate bisogno di staccare un po’.- disse lei, pregustando in anticipo le reazioni degli amici quando avrebbe fatto la sua proposta.
- A chi lo dici!- fece Gustav. - Una pausa sarebbe l’ideale!-
- E se vi proponessi una giornata fuori all’insegna dello shopping??-
I musicisti la squadrarono senza dire nulla. Lei insistette:
- Avanti, scommetto che non girate spensierati per i grandi magazzini da un bel pezzo. Si sono rinnovati e c’è tantissimo da vedere! E poi ne avete bisogno … -
Romy non avrebbe potuto essere più convincente, ma i ragazzi titubavano più del necessario. Alla fine lei mise le mani sui fianchi con l’atteggiamento di una madre severa e per invogliarli chiese:
- E se vi offrissi da bere nel pomeriggio?-
A quel punto i Tokio Hotel si scambiarono sorrisi e commenti di approvazione, alzandosi per seguire l’amica fuori dallo studio. Romy scosse il capo e rise, ormai profondamente affezionata al loro modo di fare a volte infantile.
 
Romy aveva ragione. I grandi magazzini fremevano e brulicavano di gente, novità e divertimento. Opportunamente travestiti da ragazzi normali, i cinque amici balzavano da un negozio all’altro senza sosta, tra una risata e l’altra. Quel pomeriggio stava avendo davvero degli effetti benefici su tutti loro.
In mezzo a quel tran tran, Romy si fermò di fronte ad una vetrina. Trasalì quando vide un bellissimo paio di stivali e chiamò gli altri.
- Ehi ragazzi, guardate qua! Sono fantastici!! Secondo voi come mi starebbero?-
Divertiti dalla sua quasi esagerata euforia, Tom, Gustav e Georg le risposero che ai suoi piedi sarebbero stati ancora più chic. Bill, invece, che era arrivato dopo davanti al negozio e non aveva sentito, appoggiò le mani sul vetro ed esclamò:
- Quegli stivali devono essere miei! Dio, quanto sono belli!!-
Romy ci rimase male. Quegli stivali costavano molto e solo lui poteva permetterseli, ricco com’era. Li voleva a tutti i costi e decise di metterlo alla prova.
- Hai ragione, sono molto belli. Li comprerei anch’io, sai?- fece, poi finse una smorfia di spavento e continuò: - Caspita, ma costano un capitale! Non potrei mai comprarli, almeno non da sola … -
La ragazza sperava così di far capire a Bill che se l’amava veramente ed era generoso, li avrebbe acquistati lui e poi regalati alla fidanzata. Entrarono tutti e Bill si fiondò verso il reparto calzature, mentre Romy e gli altri lo aspettarono vicino alle casse.
- Secondo te l’ha capito?- domandò lei a Tom.
Quest’ultimo si dimostrò incerto:
- Non saprei. Continua pure a sperare che l’amore l’abbia reso più intelligente, ma non esserne convinta.-
Con disappunto, Ro vide il cantante dirigersi alle casse con allegria, stringendo tra le braccia il suo amato paio di stivali. Li pagò e anziché fermarsi di fronte a lei per regalarglieli, oltrepassò gli amici con un semplice: - Andiamo, ragazzi?-
Romy era inorridita. Possibile che il suo ragazzo non avesse capito un accidente?
- Bill?- disse, girandosi a guardarlo.
Quando anche lui fece lo stesso con aria interrogativa, lei lo fulminò con lo sguardo.
- Quegli stivali sono miei!-
- Eh? Oh, questi … Ehm, per caso li volevi tu?- rispose Bill confuso.
Spalancando le orbite, Romy ribatté:
- Te l’avevo praticamente chiesto! Non l’avevi capito?? Ma allora sei un cretino!-
L’altro reagì dicendo:
- Non mi hai mai chiesto espressamente di prenderteli! Avevi soltanto da parlare chiaro! Mi dispiace, ma ora questi gioielli della moda appartengono a me.-
- Un ragazzo capisce sempre le esigenze della sua donna, Bill!- sbottò lei. - E tu che mi parlavi di queste cose come un esperto … Invece non capisci niente, sei solo una checca isterica, isterica ed egoista!!-
Con queste parole Romy uscì e si mise a guardare le vetrate esterne, offesa. Gli altri lanciarono occhiate di rimprovero al cantante, che esordì:
- Che c’è? Che cosa ho detto??-
Scuotendo la testa e alzando gli occhi al cielo, seguirono l’amica fuori dal negozio. Bill rimase in piedi sull’ingresso, da solo. “Devo aver esagerato,” pensò.
Intanto, fuori, i ragazzi commentavano:
- Certo che Bill è proprio broccolo!-
- Non ho mai visto Romy così arrabbiata. Sarà dura per lui farsi perdonare!-
- Staremo a vedere!-
Poco dopo, Bill uscì dal negozio con una busta diversa. Si avvicinò a Romy e faticò prima di attirare la sua attenzione schiarendosi la voce. Lei si voltò, sempre nella sua rigida posizione, e restò colpita nel vedere nelle mani del ragazzo una busta regalo contenente una grande scatola da scarpe, accompagnata da un megabiglietto con su scritto “ti amo, mi dispiace”.
Romy la afferrò in fretta, ignorando gli occhioni da cerbiatto che Bill faceva, poi si girò nuovamente verso le vetrate.
- Dai, Ro … - sbuffò lui. - Sono stato un idiota, ma non pensi che entrambi abbiamo esagerato?-
Lei non disse nulla, sempre mostrandogli la schiena. Bill, allora, preferì passare direttamente ai fatti. Le avvolse le spalle con un braccio e tentò di guardarla negli occhi.
- Ehi … Non starai facendo l’orgogliosa!?-
Colpita e affondata.
- Non sto facendo l’or … gogliosa … -
Romy si scontrò nello sguardo triste e speranzoso di Bill, che la addolcì un po’, ma non volle cedere all’improvviso. Guardò gli amici e vide che erano esasperati, perciò sospirò:
- Lo faccio per voi!-
Lentamente, come se fosse davvero una scocciatura, agguantò la nuca di Bill e cominciò a baciarlo con sentimento. Poche volte lo baciava così.
Alla fine si sorrisero, poi lei lo avvertì:
- La prossima volta mi paghi tutto con gli interessi!-
Con una risata tutto si risolse e il giro ripartì.
Ma ben presto, senza preavviso, Romy si bloccò e restò immobile tra i passanti. Attirò l’attenzione degli altri, che le chiesero se stesse bene.
- Non avete caldo?-
I ragazzi si concentrarono e confermarono.
- Sì, in effetti sto iniziando a sudare … - fece Georg stranito, mentre Tom aggiunse:
- Eppure dovrebbe esserci l’aria condizionata al massimo!-
Si accorsero subito che non era una sensazione normale e appena posarono lo sguardo su Romy impallidirono. La ragazza capì e prese immediatamente tra le mani il ciondolo con il simbolo dei TH che portava sempre al collo.
- E’ bollente.- sussurrò.
Un pensiero balenò le menti di tutti loro, spingendoli ad esclamare in coro:
- HOLLY!-
Sì, la loro piccola e fedele amica era sicuramente nei paraggi. Cominciarono a guardarsi intorno per cercarla, ma non vedevano altro che gente e ancora gente. Ad un tratto l’insegna rotonda e lampeggiante di un negozio lì vicino smise di muoversi e per un attimo il simbolo raffiguratovi si trasformò in quello della band.
Romy esclamò:
- E’ lì dentro!-
Entrarono e la cercarono dappertutto, finché non notarono del vapore nella zona dei camerini. Spostarono la prima tenda … e la libellula d’oro era lì, messa sull’appendiabiti, e frullava le ali.
- Holly, ti abbiamo trovata!!- sorrise Bill.
- Non mi sembra vero di rivederti!- disse Romy felicissima. - Come vanno le cose?-
Holly atterrò sul dito che la ragazza le stava porgendo e rispose:
- Non molto bene, purtroppo. Ci sono questioni urgenti da risolvere!-
I musicisti avevano già capito. Tom fece, sornione:
- Gli Umanoidi ci aspettano, vero?-
- Sì, eredi. Abbiamo bisogno di voi!-
*








Non vedevo l'ora!!
Lo so, forse dovevo aspettare un po' di più, ma non sono riuscita a resistere! Non penso di correre il rischio di rimanere indietro con i capitoli perché ne ho già scritti un po', quindi eccomi qui a pubblicare!
Per chi volesse leggere l'episodio precedente, andate nelle mie storie e cercate "Kampf der Liebe (Ich bin Humanoid)"...
E per li conosce già, beh, capirete che sono tornati per una nuova avventura! Siete curiosi di scoprire di che impresa si tratta?? Seguitemi e lo saprete ^^
Baci a tutti
by Eliot ;D
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: ELIOTbynight