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Autore: Venenum    22/07/2012    3 recensioni
Kurt è stato ammesso alla NYADA. A New York, pensa continuamente al suo fidanzato e arriva alla conclusione che lo zucchero è dolce, ma le labbra di Blaine lo sono di più. E a Kurt pare quasi un delitto doverle sostituire.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zucchero – quasi un delitto

 

 

 

Mi bacia a lungo sulla bocca,

poi si lecca le labbra,

dice che sono il sapore della sua vita.

Margaret Mazzantini

 

 

 

Kurt aveva appena versato lo zucchero nella sua tazza, quando il suo sorriso d’un tratto era diventato quasi un difetto, qualcosa che gli andava stretto e lo rendeva malinconico. Da qualche mese, prendeva il cappuccino amaro, nonostante fosse un amante dello zucchero.

Si ricompose subito, fingendo di leggere delle notizie sul giornale. Era quello che facevano di solito le persone da sole, al bar, in una città come New York, si disse. Finti intellettuali che commentavano tra sé e sé una notizia apparentemente poco interessante.

Poi tornò l’angoscia. Il cappuccino era quasi un richiamo, fumante e dolce. Kurt allora pagò, andò fuori e osservò il cielo; c’era il sole e New York era di una bellezza sconvolgente, sembrava viva e fremeva sotto i suoi piedi. Kurt voltò l’angolo, sospirando, camminando su quello che ancora sembrava un sogno e che era distante dall’esserlo, perché mancava qualcosa, e aveva l’impressione che presto tutta quella nostalgia gli sarebbe esplosa dentro.

Blaine, che era irraggiungibile, eppure così vicino che quasi a Kurt sembrò che fosse accanto a lui, a stringergli la mano e a costringerlo a correre, come la prima volta, che non gli sarebbe dispiaciuto rivivere lì, dove la sua vita aveva più senso. Perché quando Kurt aveva visto Blaine per la prima volta, aveva pensato subito che fosse zucchero da sciogliere sulla lingua, con lentezza, per gustarne il sapore.

Kurt aveva pensato che non avrebbe mai conosciuto nulla all’altezza dello zucchero. Era delizioso e da anni, ormai, gli ricordava Blaine.

In quell’attimo, si ricordò anche che gli aveva fatto una promessa e che Blaine non aveva capito, o forse sì, ma c’erano parole che non avevano bisogno di essere pronunciate ad alta voce, perché il silenzio permetteva loro di amarsi meglio.

 

“Ho deciso di non mettere più lo zucchero nel cappuccino.”

“Ma, Kurt, perché no? Tu lo adori!”

“Mi ricorda te. Sarebbe quasi un delitto. E poi…” Kurt avvertì le dita di Blaine sulla sua pelle e gli tornò in mente che sarebbe stato uno sbaglio, quasi un delitto, narrargli la verità, perché Blaine sembrava felice e avrebbe frainteso la sua risposta: tu sai di zucchero e non lo userò più perché non posso sostituirti, non voglio fingere di averti con me quando sei ancora a Lima. Non te lo meriti. “E poi spero che me ne porterai molto quando ti rivedrò. Presto,” spero, avrebbe voluto aggiungere.

 

Adesso, Kurt doveva assistere al tramonto ogni giorno, da solo, fingendo di leggere un giornale e ignorando lo zucchero.

Presto sarebbe andato nel suo appartamento, avrebbe studiato per il giorno dopo e lo avrebbe chiamato, perché la voce di Blaine era uno dei migliori momenti della giornata; chiudeva gli occhi, Kurt, quando lui rispondeva con ti amo, senza mai dire ciao, arrivederci, addio.

Si incamminò verso casa, immaginando il sorriso nella voce di Blaine, quando lui gli avesse confessato quei segreti, gustando il piacere un po’ colpevole di tenerli ancora soltanto per sé. Solo per un po’, fino a che lui non l’avesse raggiunto.

Poi si mise una mano in tasca e sorrise.

Prima di uscire dal bar, aveva rubato una bustina di zucchero.

 

 

 

Note:

Non ho mai scritto fluff. Mai, proprio mai, perché non riesco a scrivere storie eccessivamente dolci. Però, quando stanotte, tra le quattro e le cinque, dopo una chiacchierata con poison spring, dove abbiamo deciso di ideare, prima o poi, una commedia su Glee, ho deciso di scrivere questa flash. Avevo il caffè e lo zucchero a farmi compagnia. Allora ho pensato che, per Kurt, Blaine doveva essere solo e sempre zucchero, in qualsiasi occasione. Comunque, potrebbe essere l’inizio di qualcosa, ma non so cosa, lo ammetto. Magari di una storia non proprio leggera, ma nemmeno un filino nostalgica, come quelle che scrivo di solito.

Ringrazio poison spring per avermi betata e per aver sopportato, davvero. Adesso posso tornare da mio marito, l’Angst.

   
 
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