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Autore: paynesmile    22/07/2012    1 recensioni
"Non c'è domani, lo sai. Amami ora o lasciami andare"
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jasmine alzò gli occhi, lentamente, incrociando quelli verdi del ragazzo davanti a lei dopo la sua ennesima sfuriata, dopo che lei aveva provato ad andare avanti a tutti i costi in modo che lui fosse felice senza pensare alle conseguenze. -Smettila con questa storia- sbottò lei visibilmente nervosa.

-Sono stanca dei tuoi stupidi giochetti da bambino di 6 anni sai?! Io sono una persona, ho dei sentimenti. E non fai altro che ferirli se giochi così. Mi stai incasinando, il mio cervello? Boh non si capisce più niente qui dentro- urlò lei puntando il suo indice contro il petto del ragazzo alto più di lei di qualche centimetro. Lui le afferrò il polso -Fai quello che ti pare sai? Con me hai chiuso.- la minacciò stringendo la presa, lei provò a divincolarsi ma era pur sempre una ragazza. -Ti amo come non ha mai fatto nessuno, quale parte di questa frase non riesci a farti entrare nel cervello?- disse lui . Era successo per l'ennesima volta. Avevano parlato, erano “una coppia” o almeno così li definiva la gente, ma tra loro tutto quello che si poteva percepire era astio, se non odio quando lui le mentiva. -Questa tua stupida frase da copione la dici a quella zoccola che ti sei portato a letto la settimana scorsa e pure a quella che ieri sera ci provava con te!- urlò Jasmine, stavolta davvero stufa e lo strattonò lasciando che il ragazzo mollasse la presa. -Non..non hai mai fatto niente per fare capire alla gente come stessero le cose. E mi sono rotta, non sono il tuo giocattolo, non sono uno dei tuoi stupidi modellini che mi puoi usare quando vuoi, che quando non sai cosa fare te ne esci dicendo “facciamo impazzire Jasmine e poi diciamole che non è vero tanto lei è sempre qui per me”- continuò, riluttante. -Stai farneticando Jasmine.- sbuffò lui passandosi con nonchalance una mano tra i capelli, e quella fu la mossa che mandò Jasmine su tutte le furie, la sua continua strafottenza, il suo essere così sicuro che le cose sarebbero andate sempre bene, che tanto lei non sarebbe riuscita ad andare avanti senza di lui. La ragazza allora prese il bicchiere dalla quale aveva appena bevuto e lo scagliò contro il muro, lasciando che si frantumasse in tanti minuscoli pezzettini. -SONO STUFA, DI TE.- urlò. -Credevo che per te fossi la prima non l'ultima, credevo che tu fossi l'unico che avrei sempre avuto. Non hai mai inteso nulla di quello che mi hai detto, MAI. E se lo hai fatto allora perchè non lo dici al resto del mondo che mi ami? Perchè lo tieni nascosto? Ti ho dato tutta me stessa ma non è stato abbastanza effettivamente.- disse facendo dei movimenti con le braccia. -Mi dispiace...- sussurrò lui abbassando lo sguardo. -Mi dispiace non funzionerà con me, mi dispiace non mi farà credere che lo intendevi ok? Perchè se l'avessi fatto non saremmo arrivati a questo punto. Te ne sei andato, poi sei tornato, come se fossi il nulla per te. Non c'è domani e lo sai quindi amami adesso o lasciami andare onestamente, non voglio più avere a che fare con te, sei un viziato che gioca con le ragazze così come mia sorella gioca con le bambole.- Jasmine gli diede una spinta che fece sbattere il ragazzo contro il muro e lui fu' incapace di reagire, probabilmente perchè si era visto scivolare dalle mani tutto quello che stava provando a costruire ma d'altro canto lei aveva ragione, lui sbagliava sempre tutto. Avrebbe voluto dirle che sarebbe cambiato, che voleva solo vedere un sorriso sul suo viso ma sapeva di non poterlo fare, perchè lui era così. Le novità lo spaventavano, così come i cambiamenti e lui sarebbe cambiato per lei se non fosse che quella paura glielo impediva e ora, per colpa sua l'aveva persa. Cosa si aspettava che lei sarebbe stata sempre lì ad accoglierlo dopo ogni suo misero sbaglio? Doveva aspettarselo e in più lui aveva davvero esagerato nell'ultimo periodo con tutte quelle ragazze e quelle frecciatine, anche davanti ai suoi occhi. Si passò una mano sul petto da sopra la maglietta, dove lei lo aveva “colpito” con l'indice e cercò di capire cosa stesse facendo la ragazza.

La sua valigia azzurra era poggiata sul letto e lei con un espressione dura sul viso stava raccattando il più velocemente possibile tutto quello che le apparteneva e lo stava gettando all'interno di essa senza preoccuparsi di sistemarli o di piegarli. -Stai davvero andando via?- chiese lui, in collera.

Lei alzò lo sguardo, furente. -Hai il coraggio di chiedermelo? Hai davvero il coraggio di farmi questa domanda? TI ODIO, TI ODIO DA MORIRE E SPERO CHE TUTTE QUELLE SCIAQUETTE TI FACCIANO SOFFRIRE, MERITI DI RESTARE DA SOLO E CROGIOLARTI NEL TUO DOLORE, PERCHE' MI FAI SCHIFO.- urlò lei e lui annuì lentamente, se lo meritava.

-Ah, un altra cosa..- Aggiunse la ragazza chiudendo la valigia e prendendola in mano -Queste cose le butti nel primo cassonetto libero!- si strappò velocemente dal collo la collana che lui le aveva regalato per il compleanno e la gettò a terra, poi fece per uscire dalla stanza. Dopo pochi secondi rientrò e gettò a terra la cornice con la loro foto lasciando che anche quel pezzo di vetro si sgretolasse sopra i loro visi sorridenti durante una gita fuori città. Scese velocemente le scale e si chiuse la porta alle spalle, sbattendola. Salì in fretta sulla sua auto e accelerò verso casa, sicura di trovare le braccia di sua madre pronta a confortarla, quando arrivò davanti alla porta però la sua rabbia non era ancora passata e non voleva prendersela con sua madre ingiustamente, sapeva che l'avrebbe ascoltata dopo. Aprì la porta della sua camera e la richiuse alle sue spalle poggiandosi ad essa e guardandosi intorno, era tutto esattamente come l'aveva lasciato due mesi prima quando aveva creduto alle stupide parole abbindolatrici di un ragazzo conosciuto per caso sei mesi prima e si erano trasferiti insieme, felici di crearsi un futuro. Si avvicinò lentamente allo specchio sulla sua scrivania, il suo viso era contratto dalla rabbia. Improvvisamente aprì il cassetto della scrivania sottostante e gettò a terra le foto che la rappresentavano insieme a lui. Si sedette sul pavimento ed iniziò a strapparle velocemente, senza nemmeno guardarle, senza nemmeno degnare di uno sguardo il viso felice dei due. Tanto era tutta finzione. Un paio di minuti dopo, una Jasmine affannata restò immobile a guardare le foto ridotte in coriandoli ai suoi piedi.

E si sa che dopo la rabbia arrivano le lacrime, si appoggiò al muro e si lasciò scivolare per terra scoppiando in un pianto disperato, la sua storia con Harry era ufficialmente terminata.





Scusate per lo schifo che mi è uscito, sono parecchio nervosa e siccome a differenza di Jasmine non posso lanciare bicchieri e cornici ho preferito scriverlo, nulla. Mi ha ispirato la canzone di Jasmine Villegas, nonostante non abbia una coincidenza con il vero significato però boh quella canzone è così piena di odio che probabilmente mi finirà come lei, la canterò piena di rabbia e poi scoppierò a piangere. Nulla vi lascio, scusate. Un bacio.

  
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