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Autore: Thiliol    22/07/2012    2 recensioni
“Il legame”, disse Spock, “è molto più di un mero atto di accoppiamento, è un'incisione permanente nelle nostre menti a cui intrambi dobbiamo essere disposti interamente”.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leonard H. Bones McCoy, Spock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Star Trek e i suoi personaggi non mi appartengono e scrivo solo ed esclusivamente per divertimento.
Note autrice: ho preso spunto dalla challenge
1Frase con il pairing Spock/McCoy, coppia meravigliosa a cui va il mio imperituro amore. Vi lascio alla lettura, ricordandovi che una recensione non solo non provoca effetti collaterali, ma anzi è utilissima a me medesima e persino gratificante per chi la scrive.
Live long and prosper.

#01 - Terra


Spock credeva di aver ormai capito quello strano pianeta, la Terra, e i suoi illogici abitanti, eppure non appena il Dottor McCoy era entrato nella sua vita ogni cosa che aveva pensato di sapere era esplosa in un mare di illogica e umana curiosità.


#02 - Orgoglio


Era stato l'orgoglio e nient'altro a impedire che tra di loro vi fossero solo e unicamente sentimenti inespressi, non era la logica, come credeva Spock, nè il suo contrario, solo stupido e umanissimo orgoglio.


#03 - Spirito


A volte Leonard credeva quasi si sentirlo, lo spirito di Spock, anche quando il Vulcaniano non era presente, come una voce insistente nella sua testa che ribatteva ogni sua azione con aria supponente: non riusciva a fare a meno di sorridere ogni volta che quella voce ripeteva la parola "illogico".


#04 - Storia


Era scritto nella storia: le emozioni portavano solo e unicamente alla violenza; eppure Spock si chiedeva sempre più spesso se non poteva esserci altro in quello che tentava sempre più aspramente di reprimere...ma con McCoy nelle vicinanze si convinceva che era tutto lì, violenza e passione.


#05 - Tempo


Era stato come una scintilla tra loro, una specie di innesco esplosivo che aveva dato origine al più sfrenato degli incendi prima che chiunque tra loro due potesse accorgersene, ma col tempo l'incendio era divampato, divenendo quasi tranquillo: era un tranquillo e lungo bruciare di stoppie.


#06 - Guerra


A volte Leonard aveva la sensazione che il suo interagire con il signor Spock non fosse altro che una guerra senza fine in cui nessuno dei due sarebbe mai potuto uscire vincitore.


#07 - Tradimento


Il silenzio del dottore era stato come il tradimento di un amante, nonostante Spock cercasse di scacciare quel pensiero insistente dalla sua mente: gli occhi spalancati e la bocca serrata dell'altro, in quel "buona fortuna" mai detto, erano stati se possibile anche peggio.


#08 - Sentore


L'avvicinarsi di Spock all'infermeria non era mai per il dottor McCoy un evento inatteso, era come il vago sentore di un temporale che si avvicina... sentiva l'arrivo di Spock come si annusa la pioggia nell'aria.


#09 - Giovinezza


Si ritrovava a pensare alla sua giovinezza e a come aveva affrontato le relazioni in quel periodo, a come ci si immergeva completamente e ne usciva sfinito e poi si accorgeva che le cose non erano cambiate affatto, che era immerso in quella strana amicizia con Spock come in una relazione d'amore della sua giovinezza e ogni giorno era più stanco, ma ogni giorno continuava a non volerne mai uscire.


#10 - Orme


A Spock sembrava sempre più spesso di inseguire McCoy come se l'uomo lasciasse precise orme per tutta l'astronave: era sempre più come un segugio sulle tracce della conoscenza di quella personalità sfaccettata e affascinante e, senza realmente accorgersene, ne era rimasto totalmente avvinto.


#11 - Preda


Quando Spock lo guardava così, come se lui non fosse altro che la sua preda impaurita e il Vulcan un grande felino predatore, non riusciva a trattenere un brivido di paura e, gli costava ammetterlo, di eccitazione.


#12 - Stirpe


A volte era talmente difficile parlare con lui che McCoy si ritrovava a maledire Spock e tutta la sua stirpe di diavoli dal sangue verde, ma poi lui diceva qualcosa di arguto e alzava un sopracciglio, lasciandolo ancora una volta sorridente come un bambino il giorno di Natale.


#13 - Passi


Spock aveva imparato a riconoscere il dottor McCoy anche se non lo vedeva, capiva sempre che era lui, a volte dai passi lunghi e nervosi che assumeva quando qualcosa lo indisponeva, altre volte dai borbottii che arrivavano ancora prima della sua figura accigliata e burbera.


#14 - Rito


Era stato in quel momento, mentre assisteva a un antico rito di sangue sulla superficie rossa di Vulcano che aveva capito di aver iniziato a considerare indispensabile la presenza di Spock, come se il continuo scambio di battute tra loro non fosse altro che un altro rito, un qualcosa di intimo tra loro due, una specie di rassicurante routine.


#15 - Vittoria


Era sempre una piccola vittoria, poter avere l'ultima parola con Spock, ma era forse proprio quello il motivo per cui capitava così raramente.


#16 - Languore


Era un piacevole languore, quello provocato dalle discussioni con Spock, tanto che alla fine si sentiva sempre combattto tra il cercare di evitarle e il desiderare di averne ancora.


#17 - Mortale


Era mentre lo guardava consumarsi sotto gli effetti della xenopolicytemia che Spock si ricordò che McCoy era mortale, anzi, che il suo tempo era molto più limitato del suo e fu come se qualcuno lo avesse schiaffeggiato.


#18 - Favorito


Ritrovarsi in plancia con Jim da un lato e Spock di fronte, ridendo insieme ad una battuta del capitano e provocando la reazione piccata del primo ufficiale: quello era il suo momento favorito della giornata.


#19 - Giardino

A Spock i giardini erano interessati sempre ed esclusivamente per motivi scientifici, ma dopo un'interminabile e alquanto sfiancante discussione con il Dottor McCoy sull'utilità di un fiore, si era ritrovato a convenire che, al di là della botanica, i giardini potevano essere estremamente interessanti


#20 - Eros


Jim gli aveva raccontato di Eros, il dio greco dell'amore che scoccava frecce dal suo arco, prendendosi gioco degli uomini, ma la cosa che aveva trovato più illogica di tutta quell'illogica storia era stato il sorriso sornione del Capitano non appena il dottor McCoy aveva fatto il suo ingresso in plancia.


#21 - Canto


McCoy ascoltava impietrito Spock cantare con voce triste e i suoi torturatori ridere; gli venne quasi da piangere perchè in quel canto, forse per la prima volta, il vulcaniano era stato costretto a inserirci quelle emozioni che avrebbero potuto ucciderlo e a cui McCoy troppe volte ( e adesso se ne pentiva) aveva desiderato assistere.


#22 - Tocco


In un primo momento era stato spaventato da quello strano e crudele Spock, ma poi il suo tocco era stato ipnotico e gentile, così simile a quello del suo Spock da fugare qualsiasi timore residuo in lui: non voleva ammetterlo nemmeno a se stesso, ma quel tocco gli aveva provocato scariche elettriche in tutto il corpo così piacevoli che avrebbe voluto durasse in eterno.


#23 - Silenzi


Non c'erano mai stati silenzi tra loro, avevano sempre riempito gli spazi di parole spesso gridate, a volte talmente cattive e lontane dal loro vero desiderio che quei silenzi mai avvenuti diventavano la goccia d'acqua nel deserto: una speranza irrealizzabile.


#24 - Movenze


Spock aveva le movenze calme e pacate di un gatto, a volte rigido, a volte estremamente elegante, ma sempre pronto a scattare, sfoderando una forza incredibile che nessuno avrebbe scommesso potesse avere, e McCoy si era scoperto affascinato e spaventato, seppur desideroso di poterne saggiare lo scatto.


#25 - Calore


Il corpo del dottore aveva un calore particolare: Spock se n'era accorto quasi per caso, sfiorandolo appena, un giorno qualsiasi in infermeria, ma quel calore gli si era attaccato addosso rendendo il suo corpo meno freddo del solito.


#26 - Apparizione


Era stata l'apparizione del Capitano, evanescente in quella muta richiesta d'aiuto, che li aveva fatti desistere da un litigio che sarebbe potuto andare oltre di quanto avessero mai fatto e che nessuno dei due era pronto ad affrontare.


#27 - Inebriare


Loro si stuzzicavano e si pungevano a vicenda, giocando un gioco fatto di botta e risposta senza fine e lasciandosi inebriare dalla sensazione eccitante di scoperta che li pervadeva, mentre si conoscevano e si ammiravano l'un l'altro senza esserne pienamente consapevoli.


#28 - Dita


Erano le dita di Spock: le guardava, agili ed eleganti che si muovevano sui comandi dell'Enterprise, l'accarezzavano ed indugiavano in un modo che non gli aveva visto fare mai; si chiese come ci si potesse sentire sotto quelle dita.


#29 - Nostalgia


Nonostante il kolinhar, la nostalgia che sempre più spesso lo attanagliava faceva sì che immagini vivide della plancia dell'Enterprise si accavallassero confuse con quelle, sempre troppo sfocate e represse, degli occhi blu dell'unico umano che gli aveva fatto desiderare le emozioni più di ogni altra cosa.


#30 - Legame


Il legame che si era instaurato tra di loro andava ben oltre quello strano groviglio di pensieri e sensazioni che dalla testa di Spock fluivano nella sua: era quasi una questione di sangue, tanto che, a volte, il dottore si domandava se il suo sangue non fosse divenuto improvvisamente verde.


#31 - Erba


McCoy amava sentire l'erba tra le dita e più di qualsiasi altra cosa avrebbe voluto condividere quella gioia con Spock, ma sapeva che il Vulcan non era ancora pronto a lasciarsi andare a quel genere di piacere, nemmeno con lui, stranamente, però, a lui andava bene lo stesso.


#32 - Sembianze


Quello Spock, pur nella sua eccessiva durezza, aveva le stesse sembianze del suo Spock, identiche persino nel modo in cui lo guardava, quasi che stesse per far schizzare in alto il sopracciglio ancora una volta.


#33 – Nettare


Il furore e lo scontro era sempre stato il nettare del loro rapporto, ciò che li aveva uniti, ciò che li teneva insieme e, probabilmente ciò che li avrebbe accomunati per sempre.


#34 - Rossore


Spock non ci aveva mai fatto caso prima, ma il lieve rossore che accendeva le guance del dottore durante una discussione, non faceva altro che renderlo più interessante, bello, ai suoi occhi ed era una sensazione che sapeva di dover scacciare ma che non aveva la forza di lasciar andare via.


#35 - Possesso


Non aveva mai realmente capito quanto fosse geloso di quegli accesi scambi di opinioni tra lui e Spock, ma adesso sentiva più forte che mai il senso di possesso verso quei momenti unicamente loro.


#36 - Crepuscolo


Spock osservava il crepuscolo sulla Terra allo stesso modo in cui osservava McCoy, con un misto di stupore, interesse scientifico e travolgente fascino.


#37 - Fautore


Guardando i suoi due amici camminare per i corridoi, battibeccando con aria rilassata, James Kirk si sentì improvvisamente orgoglioso di essere stato fautore di quell'amicizia.


#38 - Sfrontatezza


Spock non era abituato a sentirsi attaccato con tanta sfrontatezza ed era stato questo, prima che qualsiasi altra cosa, ad attrarlo.


#39 - Fato


Era inutile prendersela con il fato, l'unico ad avere la responsabilità della morte di Spock era Spock stesso: al dottore era questa consapevolezza a far male più di qualsiasi altra cosa.


#40 - Labbra


A volte si ritrovava a pensare a quale sapore poessero avere le labbra di Spock: un pensiero che lo spaventava ma a cui non riusciva a sottrarsi.


#41 - Pensiero


Il pensiero era sempre stata la sua più grande risorsa, credeva che il pensiero logico fosse tutto ciò che lo teneva in vita e si aggrappava a questa convinzione come a un mantra, o a una religione, eppure in certi momenti non riusciva a pensare a nient'altro che non fosse l'ultima sagace battuta di McCoy o la sua espressione accigliata dopo che avevano avuto un ennesimo battibecco.


#42 - Ritorno


Rivedere Spock dopo tutto quel tempo era stato come essere colpiti da un fulmine: eppure il suo ritorno aveva qualcosa di estremamente sbagliato, una sensazione di gelo che lo rendeva nervoso e triste come non lo era da troppo tempo.


#43 - Ferita


Sapere che lui era morto poteva essere in alcuni momenti insopportabile, ma la consapevolezza che non aveva voluto dirgli addio era una ferita ancora peggiore che, ne era certo, non si sarebbe mai rimarginata.


#44 - Confine


Nessuno sapeva meglio di lui quanto il confine tra sanità e follia fosse sottile, eppure nel sentire l'intera essenza di Spock nella propria mente non gli fece dubitare mai, nemmeno per un secondo, di averlo oltrepassato.


#45 - Furore


La cosa che gli mancava di più era il furore pieno di vita che aveva sempre animato gli occhi del Vulcaniano e che ora sembrava scomparso per sempre.


#46 - Volto


Il volto di McCoy era l'unica cosa che riusciva ad attraversare la nebbia che si era addensata nella sua mente e nella sua memoria: quel volto la trapassava come un faro, riportandolo indietro ogni volta che credeva di essersi perso.


#47 - Candore


Spock era vestito di bianco, ma McCoy avrebbe voluto che quel colore scomparisse: quel candore non era adatto e gli sembrava terribilmente sbagliato che qualcuno così pieno di fuoco dovesse indossarlo.


#48 - Vino


Spock aveva preso il calice di vino mezzo vuoto che lui aveva lasciato sul tavolo e lo aveva portato alle labbra, per poi alzare un sopracciglio: fu in quel momento, in quel barlume di ciò che il Vulcan era stato un tempo, che il Dottore si accorse di non aver mai amato abbastanza il vino.


#49 - Incisione


“Il legame”, disse Spock, “è molto più di un mero atto di accoppiamento, è un'incisione permanente nelle nostre menti a cui intrambi dobbiamo essere disposti interamente”.


#50 - Lanterna


Quando si guardava indietro Spock sapeva ( e non sarebbe mai stato abbastanza bravo nel dimostrare la sua gratitutine ma, oh, il Dottore aveva imparato a leggere tra le righe) che senza McCoy non sarebbe mai riuscito a tornare ciò che era: l'uomo era stato la sua lanterna nella notte e gli aveva indicato la via così nitidamente che perdersi ancora era risultato impossibile.

   
 
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