Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Pu96    22/07/2012    9 recensioni
«Brutto sogno, Harreh?» Chiedo con premura, lasciando indugiare le mie labbra sulle sue clavicole. Cerca di ritrarsi, ma non lo fa, ancora troppo scosso dalle immagini che lo stavano soffocando. Si libera con difficoltà dalla morsa del lenzuolo, ma quando sono convinto che il respiro alterato si stia normalizzando, i suoi occhi si riempiono di lacrime e i singhiozzi ricoprono la nostra breve distanza.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I was in the dark
I was falling hard with an open heart

Ero nel buio, stavo cadendo giù con il cuore aperto.
[ASCOLTARE QUI: 
http://www.youtube.com/watch?v=en1E7wyOmDo]

 
 
«Non è facile essere permalosi davanti agli occhi blu.
Una serie di mormorii disperati si fanno strada nel buio della mia camera. Il torpore del sonno abbandona lentamente il mio corpo, costringendomi a un risveglio inaspettato e del tutto spiacevole. Scorro pesantemente le dita sul display del telefono, che controvoglia si accende e segna le tre e venticinque. Quello spiraglio di luce mi imprime nelle cornee dei bagliori rossi, puntini che galleggiano nel vuoto, ricalcando il profilo di Harry. La nostra foto come display del cellulare mi infonde sempre un’indole speranzosa, è come conservare una parte di lui perennemente davanti alla mia orbita. In questo momento, probabilmente, i nostri visi sorridenti e le nostre mani intrecciate sono particolarmente sarcastici: Harry non sta dormendo accanto a me, non posso percepire il suo lieve russare o le sue guerre per il lenzuolo. Le sue ginocchia non urtano la mia schiena e i suoi piedi non si arrampicano tra le mie gambe. Il fatto che non stesse mai fermo, nemmeno mentre dormiva, era terribilmente esilarante. Ricordo le prime notti insieme, quando ogni suo pugno involontario era un mio urlo: a quel punto spalancava i suoi occhi assonnati e mi chiedeva se stessi bene, ed io fingevo di non perdonarlo. Rimanevamo a duellare come due bambini fino a quando, esausto, si addormentava tra le mie braccia.
Ma ora è lui ad urlare, mentre dorme su quel triste divano in eco-pelle che indica la nostra rottura, succube di chissà quali torture del sonno. Era da quando condividevamo la camera d’albergo che non aveva più incubi, ed ora quei mugolii impauriti mi riportano indietro di almeno un anno. In questo momento mi odia, e sono cosciente che se fosse lucido non mi permetterebbe di avvicinarmi, ma devo salvarlo comunque. Gliel’ho promesso il giorno in cui gli ho dato il primo bacio: l’avrei difeso da qualsiasi cosa, anche da sé stesso.
I miei passi risuonano affrettati in corridoio, i piedi scalzi lasciano impronte sudaticce sul marmo. Accendo la luce all’improvviso, sperando che Hazza si svegli da solo, ma continua a combattere contro la sua immaginazione. Le coperte lo avvolgono completamente: si agita ma non riesce a fuggire, riesco a vedere le sue mani strette a pugni accanto al viso e la bocca socchiusa in una smorfia di spavento. Mi arrendo un’altra volta alla sua bellezza. Mi inginocchio accanto a lui, premendo il mio viso contro la sua spalla nuda. Gli solletico lievemente la pelle, mentre sussurro di svegliarsi e di stare tranquillo. Il suo corpo sussulta un’ultima volta, poi due grandi iridi azzurre si spalancano e mi fissano.
 «Brutto sogno, Harreh?» Chiedo con premura, lasciando indugiare le mie labbra sulle sue clavicole. Cerca di ritrarsi, ma non lo fa, ancora troppo scosso dalle immagini che lo stavano soffocando. Si libera con difficoltà dalla morsa del lenzuolo, ma quando sono convinto che il respiro alterato si stia normalizzando, i suoi occhi si riempiono di lacrime e i singhiozzi ricoprono la nostra breve distanza. Sollevo la testa e lo guardo in silenzio, trattenuto dall’idea che non mi voglia accanto a lui. La mia mano scivola leggera sulle sue spalle, ma a quel minimo contatto si spinge addosso ai cuscini. 
«Non toccarmi, Lou» Chiede con la voce rotta dal pianto. Restiamo entrambi scottati da quella frase, non osiamo intrecciare i nostri sguardi, rimaniamo immobili a percepirci senza sfiorarci. Annuisco, ma non lo abbandono. Incurva la schiena e affonda il viso nelle coperte, cercando di nascondere le proprie debolezze. Osservo le sue scapole sussultare e rintanarsi nei ricordi. Vorrei sapere per cosa piange, ma mentirebbe. Rimpiango di aver reagito alle sue accuse nel pomeriggio, rimpiango di aver urlato invece di avergli detto che lo amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. So che non voleva chiamarmi codardo, so che non pensava che l’avevo abbandonato per "giocare ad essere etero". Ma nessuno dei due si è fermato, abbiamo continuato ad affondarci il coltello nel cuore, ammirando le ferite che potevamo scalfire nell’altro. Quando due amanti diventano carnefici? Dov’è la linea sottile che delimita l’amarsi? Ci facciamo male perché amiamo troppo: questa è la verità.
«Ti porto un bicchiere d’acqua» Suggerisco, non riesco mai a reagire correttamente di fronte al dolore. E’ un fardello troppo grande per la mia anima spensierata. Mi sento così impacciato e stupido a guardare la mia vita piangere. Ed è ancora più sciocco non riuscire a dirgli che è la mia vita.
«No, per favore». Immagino che quel “per favore” non alluda all’acqua. Immagino che quella affermazione sia una disperata richiesta per farmi restare accanto a lui, senza doverlo ammettere. L’amore e l’orgoglio sono fratelli, uno predomina e l’altro lascia il suo spazio, poi si accavallano e camminano insieme. In questo caso sono l’amore, Harry è l’orgoglio. La superbia di non volere i miei baci, le mie carezze, le mie attenzioni. Le pretende, ma non le chiede. Ed io lo capisco: vedo le sue lacrime e mi distendo sul pavimento, accanto al nostro divano. Inizia a tranquillizzarsi sapendo che gli sono vicino, rilassa il corpo tra i cuscini e sporge il profilo dal bordo, così da riuscire a scorgere la mia figura. Gli piace l’idea che resti sveglio per lui, gli piacciono le mie mani che si torturano dalla preoccupazione, trova affascinante perfino il mio continuo guardarlo. Restiamo in silenzio a studiarci, chiedendoci chi si scuserà prima. Nessuno dei due lo fa.
«Stai meglio?» Chiedo, senza muovere un centimetro del mio corpo. Harry si asciuga le lacrime rimaste sulle guance, si sistema i capelli e si stiracchia cercando di raggiungere una felpa sulla poltrona, senza scendere dal divano. Fingo di non notare che prende un mio maglione, lo indossa, e si immerge nel mio odore per rassicurarsi. So che una parte di lui sta morendo pur di non tuffarsi nelle mie braccia, ma resiste. Resisto anche io. Pensa alla risposta: non può ammettere di essere completamente sconvolto, sarebbe debolezza.
«Meglio» Sussurra e si volta verso il soffitto. Smettiamo di parlarci così, con la stessa velocità con cui mi sono innamorato di lui. Sa che non amo Eleanor, sa che gli darei la mia vita, ma a volte certe cose bisogna sentirle ed io le davo per scontate. Sto per pronunciarle, ma so che non vuole perdonarmi in questo modo. Domani mattina si alzerà presto, andrà in cucina, preparerà un piatto di pancakes seguendo la ricetta sul suo i-phone e me li porterà a letto. Oppure, se mi sveglio prima io, cospargerò camera nostra di candele e lascerò diffondersi l’odore di cannella che ama tanto. Lui brucerà i dolci, io la moquette, ma conviviamo anche per questo.
Mi accorgo che si è addormentato quando la sua piccola manina scivola giù dai cuscini e cade accanto al mio viso. Al polso riconosco il braccialetto del Leeds, identico al mio. A ogni litigio propone di tagliarlo, ma a ogni riappacificazione lo lega più stretto. Interseco le mie dita alle sue, con movimenti cauti e silenziosi, cercando di non svegliarlo. Mi assopisco in quella posizione, fingendo di non amarlo con tutta la mia anima.
Mi sveglio dopo almeno una successione di quindici pizzicotti sul fianco. L’idea di dormire sul pavimento non è stata grandiosa, visto che riesco a malapena a muovere le braccia. Letteralmente sopra di me, seduto comodamente a cavalcioni sulla mia pancia, c’è Harry che mastica rumorosamente il contenuto di un piatto. Un rivolo di sciroppo d'acero gli scorre sul mento, mentre le sue dita sono completamente ricoperte di zucchero a velo. «Boo Bear, indovina chi ti ha fatto la colazione?» 


 


Finalmente giunge il mio spazio MHUAMHUAMHUA:
1
) Altra os, altra canzone. Questa volta la scelta è stata Wide Awake di Katy Perry. Come avrete notato (forse) è una cover del bravissimo e indubbiamente sexy Corey Gray. Amo la sua voce, questa cover è splendida, e mi sembrava quasi più appropriata per la mia ff della versione originale. Davvero un'ottima ispirazione! [
http://www.youtube.com/watch?v=en1E7wyOmDo]
2) Non sono molto entusiasta della os. Effettivamente ci sono tante cose, tante tante cose: un litigo, un incubo, una riappacificazione. Ho tentato di fare uno spacco di vita quotidiana (sperando che hazza non faccia incubi tanto spesso), e quindi ho dato alcune cose per ovvie. Non so se ho sottointeso troppo... comunque mi dispiaceva non pubblicarla.
3) L'idea di Harry che dorme e di Louis che gli afferra la mano senza svegliarlo, disteso sul pavimento, non doveva essere Larry. Ebbene sì, questo momento assurdamente Fluff era nato per i Niam. Purtroppo ho deciso di inglobarlo a questa os, ma prometto solennemente a Liam e Niall che arriverà presto anche il loro momento. Perdonatemi boyz, giuro che vi darò altrettante coccole!
4) Quest'oggi ringrazio tutti quelli che hanno letto "Lasciami essere la tua luce, Harry". Ben 141 fottute visite, senza contare chi l'ha inserita nelle preferite o nelle ricordate. E ovviamente tutti coloro che mi hanno recensita. Sono molto fiera dei miei lettori.
5) E' appena stato pubblicato il progetto creato da me, Fra e Nicole. Delle os romantiche sulle (b)romance dei 1D, che dite, ci fate un bel giretto? Non rimarrete minimamente delusi, posso assicurarvelo! 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1171854&i=1
Baci, vostra Paola.

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Pu96