Quante volte abbiamo detto 'Sto bene', quando il nostro cuore urlava tutt'altro?
Troppe.
Odio la gente che in questo mondo preferisce mostrarsi allegra e con un sorriso smagliante, piuttosto che dire apertamente alle persone 'sto male', con le lacrime che gli rigano il volto.
Le odio, perché sono proprio come me. Non riuscire ad aprirsi nemmeno con l'amica piu' cara, con la propria madre.
Io, sono un'esemplare strano di questa 'malattia'. Riesco a mostrare i miei sentimenti solo a me stessa, tramite il disegno.

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E' una calda mattina di Agosto e io sto placando la mia fame mattiniera con qualche fetta di pane abbrustolito e marmellata alla fragola in compagnia di mia madre. Mio padre ancora dorme, come tutte le domeniche. Si alzera' all'ora di pranzo. Mio fratello oggi non e' in casa poiché la sera scorsa ha passato la notte a casa di un suo compagno di classe.
Io e mia madre abbiamo in comune l'abitudine di svegliarci presto la mattina, cosi' per goderci in santa pace le ore che sarebbero state le piu' tranquille della giornata.
Noi abitiamo in una casetta quasi sperduta dal resto della popolazione umana in un paesino del Minnesota, in America, chiamato Owatonna.
Io sono un'adolescente di 17 anni di nome Helena, con un passato piuttosto burrascoso. Uno dei miei obbiettivi della vita e' quello di vivere serena, in pace con me stessa, ma soprattutto, riuscire a sorridere con una felicita' che parte dritta al cuore, arrivando in tutte le parti del mio corpo.
Desidero essere felice, senza dover fingere a me e agli altri.
Tutto d'un tratto mia madre mi distoglie dai miei ricordi e dai miei obbiettivi per iniziare a parlare: ì«  Avevo pensato a... » non fece in tempo a finire la frase che subito la continuai io, dopo un lampo di genio:
«  Un viaggio! A un Viaggio! Si', E' perfetto! Ho proprio bisogno di staccare la spina. Mamma, ormai ho 17 anni..Sai come sono fatta, non ho legato con nessuno da quando ci siamo trasferiti qui in America. Andro' dai nonni, in Giappone. Hanno sempre insistito tanto che mi fermassi da loro, qualche volta! Mi iscriverò in una scuola dove abitano loro, e ti prometto che staro' meglio. » Dissi , con occhi speranzosi ma sempre spenti.
Lei mi guardo' sbigottita. Si stava chiedendo se aveva capito bene.
« Sei sicura? Non credo che tu sia pronta per un passo del genere, amore! » Rispose, in preda dalla notizia.
Mi alzai in piedi seccata.
«  Mamma. Sono pronta! » Dopo aver detto cio', mi allontanai di corsa dal tavolo del grande salotto per salire in camera mia, per avvertire i nonni del mio arrivo.